Seychelles e sei Robinson



Basta pronunciare il nome Seychelles, ed ecco comparire davanti agli occhi coralli, palme e isolette circondate da un’immobile acqua turchese: immagine da cartolina, sì, ma la realtà è proprio così. Quella di Robinson Crusoe.

Quando stai per arrivare, quasi non credi ai tuoi occhi, guardando dall’alto le isole che spuntano dal mare come pietre preziose da un sontuoso mantello. Si atterra a Mahè, la capitale, e spesso si scappa verso le isole più famose, senza fermarsi a riflettere se è la scelta giusta. E non lo è! Mahè viene sovente tralasciata perché il turista non è a conoscenza della grande bellezza, non solo della costa, ma anche degli interni, ricchi di foreste equatoriali, piantagioni e montagne selvagge. Esistono stupendi trekking a piedi o in fuoristrada nel Parco Nazionale del Morne Seychellois, dove la foresta ti avvolge e ti ingloba con il suo fascino selvaggio.

Il mare non è da meno: le acque di Mahè sono una grande riserva marina, che risponde al nome di Sante Anne Marine National Park. Si tratta del primo e più importante parco marino dell’Oceano Indiano, dove immergersi, o semplicemente fare snorkeling, è un’esperienza esaltante. Tornati sulla terraferma, non si deve mancare una visita al mercato di Victoria, coloratissimo, animato e circondato dalle bottegucce del craft’s market, dove abili artigiani locali confezionano i loro manufatti in diretta, davanti agli occhi. Si può trascorrere un intero pomeriggio fra giovani intenti a decorare ceramiche, ragazze impegnate a costruire velieri in miniatura, anziani che intrecciano cappelli, uomini e donne che offrono una varietà incredibile di prodotti, tra cui bottigliette di essenze profumate dall’aroma intenso, irresistibili souvenir per signore.

Solo dopo aver preso tutto il tempo per visitare Mahè in tranquillità, si può salire in aereo o in barca alla volta di Praslin. Il curioso senso di dejà-vu che vi prenderà all’avvistamento di alcuni arenili da sogno, deriva dal fatto che alcune di queste spiagge sono state fotografate da tutti i punti di vista. Si può dire che siano il prototipo di quello che viene comunemente definito un eden. Ecco Cote D’or, Anse Lazio e Grand Anse, tutte rigorosamente rifugio di vip. Difficile biasimarli, considerando questa perfetta cartolina vivente, in cui non manca nemmeno uno degli elementi classici del paradiso in terra: spiagge di talco bianco, mare di vetro celeste.

E non dimentichiamo i palmizi lussureggianti che bordano la sabbia corallina. Proprio a Praslin, tanto per non farsi mancare nulla, si incontra la Valée de Mai, strepitosa porzione di foresta assolutamente vergine, rimasta intatta dall’età della creazione. In mezzo a questa selvaggia delizia chi va in cerca di stranezze botaniche, scoprirà il ‘coco de mer’ , originale palma locale su cui maturano frutti maschi a forma fallica e frutti femminili che ricordano un pube. E non è tutto: il loro seme supera i 40 centimetri di lunghezza e il peso arriva vicino ai 20 chilogrammi! Può sicuramente vantarsi di essere il “chicco” più grande al mondo.

Il naufragar leopardiano forse è stato pensato per mari simili: è dolcissimo perdersi in calette sconosciute di isole disabitate, che paiono non aver mai visto traccia umana. Facile giocare ai Robinson Crusoe in acque simili: alcune isole di questo arcipelago sembrano fatte apposta per immaginarsi naufraghi. Aride è una di queste, completamente disabitata, viene calpestata solo dai guardiani che vigilano sulla sua conservazione. In verità l’isolotto appartiene a un industriale inglese che, bontà sua, consente visite bisettimanali a numero chiuso e solo con l’accompagnamento di un ranger. Meravigliose isole, habitat intatto di specie rare e altrove introvabili, come le maestose fregate, grandi uccelli marini dalla sacca rosso rubino che spicca sotto il grosso becco. Ma la fauna più imponente abita il mare. Le enormi tartarughe giganti, gemelle di quelle delle Galapagos, controllano le acque della vicina Curieuse. Molto gradevole la sosta a Laraie Bay dove si beccheggia guardando le tartarughe prendere il sole sulla spiaggia di fronte. Ma per chi cerca davvero di perdersi, l’obiettivo non può essere che Saint Pierre, uno scoglio di granito carico di palme e dalle acque perfette: da qui, il mondo con i suoi affanni è lontano, molto lontano.

Testo di Pier Vincenzo Zoli Foto di Lucio Rossi © LATITUDESLIFE.COM RIPRODUZIONE RISERVATA

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