Agli angeli appartiene il golfo di cui Cagliari è il centro. Elegante, moderna, ma con un cuore antico è una città che sorprende per bellezza e storia.
Ha ispirato la fantasia di scrittori e romanzieri famosi. “Un gioiello d’ambra…” dice di lei D. H. Lawrence; “Una Gerusalemme di Sardegna” la definisce Vittorini, ma anche per gli esponenti della nouvelle vague letteraria isolana Cagliari è unica nel suo genere. Alessandro De Roma, uno degli esponenti di punta della nuova narrativa sarda, suggerisce di scoprirla con un po’ di testardaggine e uno sguardo attento, perché le cose più belle non sono subito visibili. Un incontro ravvicinato con Cagliari deve iniziare, allora, con una camminata slow sul lungomare, spingendosi fino a Largo Carlo Felice e percorrendo i portici della elegante via Roma, salotto buono cittadino affollato di caffè, librerie e negozi griffati. Si entra poi nel labirinto di viuzze del quartiere spagnolo della Marina – Sa Marina, per dirla alla cagliaritana – per scoprire le rovine romane sotto la chiesa di Sant’Eulalia, un vero museo underground. Gli art addicted trovano nel cuore di Cagliari la Cittadella dei Musei, ricavata negli edifici del vecchio Arsenale Militare Sabaudo che ospita le raccolte più preziose della città. Il Museo Archeologico, per esempio, è unico al mondo per testimonianze e memorabilia della civiltà nuragica, ma imperdibile è anche il Museo Etnografico Regionale con la collezione di tessuti, gioielli e mobili di una Sardegna arcaica. La Pinacoteca Nazionale offre invece una preziosa raccolta di retabli gotici e pale d’altare di artisti catalani e sardi, mentre al MAS – Museo d’Arte Siamese – si possono ammirare dipinti, manoscritti, sculture, argenti, porcellane e armi appartenenti alle diverse civiltà dell’Asia.
La città ha anche un mood tenero e sentimentale: una passeggiata romantica va fatta al tramonto, partendo da piazza Palazzo, la zona alta del quartiere di Castello, e addentrandosi nel cuore delle stradine medievali, che sbucano nell’antico Ghetto ebraico, col bastione di Santa Croce affacciato sul quartiere di Stampace. Per avere una visione a 360° sulla città, poi, niente di meglio che percorrere viale Europa fino alla sommità di Monte Urpinu: da un lato ecco gli specchi luccicanti dello Stagno di Molentargius dove zampettano a centinaia i fenicotteri rosa, le spiagge interminabili del Poetto e il Golfo degli Angeli. Dall’altro lato, invece, lo Stagno di Santa Gilla, guardato a vista dai monti di Capoterra e dell’Iglesiente. Cagliari è anche, inaspettatamente, una città verde: il trekking urbano, dolce e slow, parte da Cala Mosca e porta, percorrendo sentieri di calcare bordati da cespugli di profumatissima macchia mediterranea, fino alla Sella del Diavolo, il promontorio che si apre su scogliere ripidissime, su spiaggette da selezione naturale come quella della Fighera e che nasconde le rovine del tempio di Astarte. E poi c’è la nuova Cagliari, quella emergente, da movida. Slow e sostenibile, anche questa. Basta girare il quartiere di Villanuova, ai piedi di Castello, per capire che questa zona della città oggi è diventato uno dei poli d’attrazione della swinging Cagliari.
Quasi interamente pedonale, con giardini urbani spontanei, ha piazzette invase dai tavolini di caffè e lungo le sue vie si trovano chiese, deliziosi palazzetti liberty, monasteri ristrutturati e negozi griffati come la libreria di via Sulis, concept store di libri ma anche di installazioni d’arte, oggetti di design, piccole mostre di artisti sardi. A seguire c’è Soha, shop strepitoso di giovani designer che, usciti dalla St. Martins School of Art di Londra, reinterpretano la tradizione orafa e argentiera isolana producendo gioielli bellissimi. Sosta anche a L’armadillo che propone arredi, luci e sedute di grandi griffe come Marras e Kenzo e una raccolta di tappeti tessuti a mano su disegni originali di Aldo Rossi, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass. I più bei gioielli in filigrana d’oro e d’argento, quelli indossati nelle feste tradizionali, si trovano, invece, nell’atelier di Bruno Busonera mentre Intrecci propone un mix di artigianato e arte, tra gioielli di filigrana e ceramiche, argenti e tessuti ricamati, borse e vestiti dei giovani stilisti isolani. Tutti gli hot spot cagliaritani si raggiungono prenotando una corsa su un coloratissimo ApeCalessino, versione chic dei tuk tuk orientali, che vi condurrà a scoprire ogni angolo della città. Basta però una manciata di chilometri dal capoluogo per trovare memorabilia puniche e cimeli romani, mare e spiagge dal sabor caraibico, torri di avvistamento e nuraghi. Qualche esempio? Le rovine del tempio di Tanit, le terme imperiali, i mosaici coloratissimi e il teatro extra small della città di Nora, prima fenicia e poi romana. Ma ad aspettare i viaggiatori bon vivants ci sono le spiagge che da Chia si spingono verso Capo Teulada, belle anche fuori stagione: chilometri di arenili, incorniciati da stagni di acqua salmastra e da cordoni di dune come Cala Cipolla e Su Giudeu oppure spiagge dall’aspetto selvaggio come la Baia di Tuerredda.
Testo e foto di Enrico Saravalle RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM
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