Note sono le sue località balneari, affascinanti sono le principali città d’arte come Ravenna e Rimini: è la Romagna. Una terra bella e generosa, ricca di patrimoni d’arte e cultura che si svelano volentieri a un viaggiatore curioso. Infatti, se ci si allontana dal litorale per addentrarsi nell’entroterra si scoprono piccoli borghi, paesi fuori dagli itinerari ufficiali in cui trovare inaspettati tesori, senza dimenticare naturalmente la buona tavola.
Scegliete ad esempio la strada provinciale San Vitale che collega Ravenna al capoluogo Bologna. Lungo la strada, pochi chilometri fuori l’elegante città dei mosaici, ci si imbatte nel Museo dell’Arredo Contemporaneo, che raccoglie una collezione di design e arredamento d’interni dal 1880 al 1980 tra le più importanti in Europa. Proseguendo, si giunge a Russi dove è possibile visitare uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati del nord Italia: una villa rurale di epoca romana del I secolo a. C. (di cui rimane la pianta con stupendi mosaici pavimentali e i resti dell’area produttiva). Riprendendo il viaggio, si arriva a Bagnacavallo: qui vale la pena fare una passeggiata nel centro storico tra la galleria seminterrata del 1300 (parte dell’antico sistema difensivo della città) e i portici settecenteschi di Piazza Nuova (dove sorseggiare un buon sangiovese all’Osteria omonima), lungo il complesso del convento San Francesco e la Torre civica (alla cui base si trovano grossi chiodi, da sempre usati dai residenti per appendervi gli oggetti ritrovati). Appena fuori Bagnacavallo, merita una deviazione la bella pieve romanica di San Pietro in Sylvis (VII sec.) prima di giungere a Lugo, il cui centro storico è dominato dalla Rocca estense e dall’imponente quadriportico del Pavaglione che ospita ancora oggi, come nel Settecento, botteghe, negozi, fiere e il grande mercato settimanale del mercoledì.
Per gli amanti della moda vintage, a Lugo è d’obbligo un passaggio da A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, uno degli indirizzi italiani più famosi del settore che vanta al suo interno il museo permanente dedicato alla storia della moda con un ricco archivio tra capi e accessori spesso utilizzato anche da produzioni musicali, cinematografiche e televisive. Prima di rimettersi in marcia, ci si può rifocillare con i cappelletti dell’Antica Trattoria del Teatro e passare al Museo Francesco Baracca, eroe dell’aviazione italiana durante la prima guerra mondiale: curioso è l’aereo del 1917 che reca sulla fusoliera lo stemma personale dell’aviatore, il cavallino rampante, adottato poi da Enzo Ferrari per le sue famose auto. Lasciata Lugo, ci si può avventurare in aperta campagna verso l’antico ducato di Santa Maria in Fabriago (di cui è ancora visibile il castello con le sue torri merlate) a scovare un piccolo gioiello nascosto quale la Chiesa di Campanile dall’inconfondibile torre in stile romanico. Giunti in questo luogo, il confine con il territorio emiliano è poco distante, ma prima di ritornare verso la strada San Vitale e arrivare a Bologna non guasta una ulteriore tappa golosa all’Agriturismo Massari (da provare il risotto alla folaga, la pizza fritta e la zuppa inglese) e una sosta a San Patrizio, dove ammirare gli scavi archeologici d’epoca medievale portati alla luce dopo il recente restauro della chiesa e l’antico mulino del XV secolo di Pico della Mirandola.
Testo di Barbara Lacchini | Foto web
RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.