A solo un’ora e mezza di macchina da Madrid, raggiungibile sia con l’autostrada sia con la statale che scorre gradevole tra colline di pini e di roveri, Segovia rappresenta un’ottima meta per una gita in giornata dalla capitale. Lasciando la Comunità autonoma di Madrid alle spalle, a nordovest, subito dopo aver avvistato la grande croce della Valle dei Caduti franchisti nella Sierra di Gudarrama, luogo emblematico della storia recente spagnola, entrerete nella verdissima Castilla e Le?n, e dopo poco scorgerete in lontananza la città rialzata.
Patrimonio dell’Umanità dal 1993, con una superficie di appena 160 km², Segovia è situata su un’altura ai piedi della Sierra Centrale, a mille metri di altezza, e viene ricordata soprattutto per l’austero acquedotto romano che accoglie i visitatori al loro arrivo e collega i due estremi della città. Sobrio e grandioso allo stesso tempo, con i suoi 166 archi e i 728 metri di lunghezza, rimane uno tra gli esempi di ingegneria romana più importante e meglio conservato di Spagna. Affacciandosi dal punto più panoramico della città, l’Alcázar, fortezza militare durante la dominazione araba, e solo in seguito trasformata in residenza reale, si vede scorrere il fiume Eresma che in quel punto incontra il Clamores, ormai sotterraneo, da cui partono passeggiate nel verde, tra olmi, acacie e sambuchi. Dal basso, quando gli alberi si diradano, in prossimità dei due miradores, il profilo di Segovia spunta lassù e lo spettacolo non lascia indifferenti: la città è in primo piano, con la torre campanaria della cattedrale che spicca elegante, il verde bosco alle sue spalle, e le cime innevate della Sierra che chiudono la scena sullo sfondo. Potete fermarvi all’andata o lasciare questo anello verde per il pomeriggio; molto consigliata è anche la discesa a valle dai giardini dell’Alcázar per sdraiarsi nel parco e ammirare il castello dal basso.
La parte più movimentata di Segovia è racchiusa in quel fazzoletto di terra che va dall’acquedotto all’Alcázar. È nella parte sud però, la parte in cui la muraglia cinge la città e dalla quale la vista si perde tra la pianura segoviana, le colline e il profilo delle montagne della Mujer muerta, che si concentrano i vicoli dell’antica Judería. Il quartiere ebraico si snoda intorno a Calle de Judería vieja, proprio sotto la Cattedrale, che insieme all’acquedotto rappresenta l’altro simbolo di Segovia, l’ultima che venne costruita in Spagna in stile gotico, tappa dei pellegrini diretti a Santiago. L’intrico di vie della Judería racconta una Segovia legata alle sue tradizioni, in cui il grasso del maialino al forno, il tipico cochinillo segoviano, si mischia al profumo intenso dei salumi, da degustare nei negozi dei vicoli. I segoviani non perderanno occasione per raccontarvi qualcosa della loro storia e dei loro sapori: provate il chorizo, i diversi tipi di jam?n, i formaggi di capra, e accompagnateli con un vino del luogo, il Rueda, il Valtiendas, o il Ribera del Duero. Per assaggiare il cochinillo in tutta calma andate alla Mes?n de Cándido, non ve ne pentirete!
Info: Visitare Segovia
Testo e foto Marta Mazzacano RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM
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