Grecia: week end in crociera fra mare e archeologia

Sono oltre cinquemila, ma solo una piccola parte di questo numero che sfugge alle definizioni esatte è abitata: le isole della Grecia costituiscono un territorio frammentato e vibrante, in cui andare alla ricerca di una storia antica per perdersi fra i profumi del Mediterraneo mentre la potenza azzurra del mare circonda ogni cosa con la sua presenza indomita. La bella stagione stuzzica la voglia di tuffarsi a piene mani nel selvaggio fascino della libertà delle isole e inseguire cartoline disegnate nel blu: un’occasione preziosa per esplorare la mappa di questo territorio respirando il fascino antico dei viaggi per mare.

«Soprattutto, non affrettare il viaggio; / fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio / metta piede sull’isola, tu, ricco / dei tesori accumulati per strada / senza aspettarti ricchezze da Itaca. / Itaca ti ha dato il bel viaggio, / senza di lei mai ti saresti messo / sulla strada: che cos’altro ti aspetti?»: in questi celebri versi il poeta e giornalista greco Konstantinos Kavafis rievoca con malinconia la patria dell’eroe greco, un ritorno che nasconde la passione del viaggio, la forza di una casa perduta nell’azzurro sterminato che in Grecia dipinge l’orizzonte.
La superficie del territorio greco è occupato per circa il 20% da isole. Fra le più note troviamo Mykonos, che durante il periodo di bassa in stagione, in primavera e autunno o all’inizio dell’estate, delizia con spiagge deserte e i colori di Alefkantra, la Piccola Venezia, dove indugiare al tramonto con un bicchiere di bianco locale e una manciata di olive saporite, mentre i mulini a vento di Kato Myli, simbolo del posto, affascinano i viaggiatori con il promontorio a picco sul mare.
Come molte isole dell’arcipelago delle Cicladi, anche a Mykonos un tempo la vita era scandita con lentezza dai ritmi del mare e i villaggi di pescatori, tipici di questi luoghi, dettavano le regole dell’economia locale. Pesce fresco, calamari e polpo sono alcuni fra i prodotti tipici della cucina greca: insieme al sapore forte della carne di agnello, le ricette di questi luoghi hanno in sé la forza del sole e la magia della tradizione mediterranea, fatta di ingredienti semplici dal profumo intenso. Salse tipiche come lo tzatziki, a base di yogurt, olio, aglio e cipolla, esiste in varianti simili, in armeno e albanese, sintomo di quanto la cultura del cibo attraverso le diversità dei popoli per parlare di antiche rotte commerciali e incontri di cui rimane traccia nei sapori della tavola. Preparato talvolta con aneto o menta e yogurt, i formaggi dal gusto intenso insieme alle olive rinfrescano i piatti di carne, da gustare con il pane, pita, che spesso i ristoranti servono deliziosamente tiepida.

A breve distanza dalla costa della Turchia scoprirete la remota bellezza del Dodecaneso, il cui nome etimologicamente allude a dodici e che in realtà conta oltre 160 isolotti, dei quali risultano abitati meno di una trentina. L’isola maggiore è Rodi, eletta Patrimonio Mondiale Unesco, trasformata in una roccaforte dai cavalieri dell’ordine di San Giovanni, che fra il 1300 e il 1500 fecero ritorno dalle crociate in Terra Santa stabilendosi in questi luoghi.
Se amate le atmosfere cariche di una vibrazione soprannaturale fuggite a Patmos. Secondo la mitologia Oreste, dopo l’uccisione della madre Clitennestra, si rifugia nell’isola dell’Egeo per scappare dalla furia delle Erinni: luogo d’esilio durante l’epoca romana, è a Patmos dove secondo la tradizione cristiana si trova la grotta in cui Giovanni scrive l’Apocalisse, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1999. Fra i grandi cespugli di geranio e i cupi interni del monastero greco-ortodosso di San Giovanni il Teologo, fondato nel 1088 dal monaco bizantino Cristodulo, respirerete la presenza dell’altrove camminando, passo dopo passo, ascoltando il silenzio di echi millenari. La Gerusalemme dell’Egeo, come viene chiamata l’isola, si protende sulle vie ricche di localini e bar del porticciolo di Chora, il capoluogo, sorridente e misteriosa, capace di sussurrare il segreto di antichi recessi come ?alikatsou, in cui sembra che per secoli abbiano abitato solitari eremiti.

Il profumo degli aranci e i fiori azzurri dei cespugli di rosmarino riempiono l’aria di questi luoghi che affogano in una marea lenta capace di invadere di luce le memorie della Storia: vicende sepolte dalla polvere che il tenace lavoro degli archeologi riporta in superficie insieme alle tessere di un mosaico tragicamente impossibile da contemplare nella sua interezza, ma meravigliosamente allettante da immaginare. Il porto di Kusadasi, il cui nome significa isola degli uccelli, cela le antiche rovine di Efeso, una delle città ioniche più estese dell’Anatolia: all’interno del sito archeologico potrete aggirarvi fra i resti del Teatro, ammirando opere antiche di ingegno moderno, quali i bagni pubblici, la nobile bellezza della Biblioteca di Celso e l’esile colonna, unica sopravvissuta del Tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo.
L’incanto esercitato dalla Grecia mescola la vivida ebbrezza selvaggia della vita sul mare alla passione per la cultura e l’archeologia, di cui andare in cerca, mai sazi, famelici di memorie storiche e del sapore allettante del mito: un viaggio nelle sensazioni anche per i bambini, che dopo le pallide nozioni scolastiche si ispirano affondando le mani in una materia autentica e indimenticabile.
Gli scavi del Palazzo di Cnosso di Creta, la maggiore delle isole greche e quinta per grandezza nel Mar Mediterraneo, tessono il racconto della civiltà cretese narrando riti di fertilità di cerimonie religiose immerse in una natura forte e terribile, selvaggia e sanguigna, drammaticamente caduta nell’oblio di una dimenticanza che i secoli non sono riusciti a seppellire del tutto sotto la polvere del tempo.
L’incredibile eruzione del vulcano nell’isola vulcanica di Santorini, intorno al 1627 a.C., scosse l’esistenza della civiltà minoica esercitando immani ripercussioni, fino al collasso della XI dinastia in Cina: è nella caldera dell’isola celebre per i tramonti sulle spiagge di sabbia nera e la dolcezza del vino autoctono, corposo e intenso, che si trova il segreto dell’Atlantide platonica? Città perduta, isola sprofondata negli abissi, come recita la tradizione, per volere del dio marino Poseidone, Atlantide sembra sorridere dalle profondità turchine, mentre i cubi bianchi delle piccole case, tipiche dell’architettura greca, sfolgorano nel sole, macchiati con il blu delle finestre dipinte dalla vernice vivace: all’orizzonte, ovunque, lingue di terra senza nome che affiorano dal mare, dense di storia, ricche di odori e profumi, promettenti come solo sa essere il fascino misterioso di chi ha una lunga storia da raccontare, tessuta fra magia e realtà.

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All’interno delle navi da crociera potrete degustare i piatti della tradizione mediterranea presso bar e ristorante abilmente preparati dal personale di bordo, oltre a usufruire di servizi beauty, palestra e ballare insieme all’animazione o rilassarvi fra trattamenti di bellezza e massaggi, attendendo la prossima meta in un dolce relax.
Per i viaggiatori che amano la formula all inclusive esiste la possibilità di acquistare uno speciale pacchetto open bar. Inoltre per chi viaggia in famiglia non manca un’area attrezzata di gioco specificamente dedicata ai bambini e naturalmente… la disco, per adulti e adolescenti.

Info Ente Nazionale Ellenico Per Il Turismo

Maddalena De Bernardi
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