Burning Man, l’eccesso nel deserto del Nevada

Nel 1955 il cantautore statunitense folk Johnny Cash cantava lo storico “Folsom Prison Blues”, rievocando, attraverso il lungo e malinconico fischio di un treno che passava davanti a una prigione, la sua infanzia a Reno, nel mezzo del Nevada.

Oggi, a novanta chilometri da quella città, si tiene ogni anno uno dei festival più strabilianti del mondo: il Burning Man. Nella distesa salata e arsa dal sole del Black Rock Desert, migliaia di persone accorrono da tutto il mondo, tra agosto e settembre, per celebrare la festa più pazza del mondo.

Ogni anno, nel cuore di uno dei deserti più caldi del mondo, i fedelissimi alzano installazioni artistiche che sembrano uscite da un film di fantascienza. Giovani e meno giovani, vestiti nei modi più particolari e originali, si ritrovano allora in mezzo al deserto per idolatrare la creatività più cruda e selvaggia. La parola d’ordine è ECCESSO. Uomini e donne vagano per il deserto vestiti come unicorni, con i corpi dipinti di colori fluorescenti, le braccia tatuate, strizzati dentro enormi tute da astronauti, vestiti come creature degli abissi. Il tutto, in accordo al tema che viene scelto per l’anno in corso.

Quest’anno il tema sarà LA CAROVANA. Per centinaia di anni intrepidi viaggiatori di tutto il mondo, hanno percorso la Via della Seta. Pellegrini, monaci, santuari in mezzo ai deserti, tribù di nomadi. Per tutti gli uomini la carovana era il simbolo dell’unica forma di sopravvivenza nella fornace atroce dei deserti. La ricerca dell’aggregazione sociale. L’edizione di quest’anno si fonda sul vivace scambio di idee, di linguaggi, di leggende, di tecnologie, filosofie e arti di tutti il mondo. Per scoprire le verità più nascoste e latenti della nostra cultura artistica.

Il Burning Man è organizzato ogni anno dall’ente americano Black Rock City LLC. La carovana di folli danzanti partirà dalla città di Black Rock. Destinazione un antico letto di un lago, conosciuto come la playa. Sessantamila pellegrini marceranno verso il deserto per esprimere ogni singola sfumatura di quello che ritengono essere la loro espressione artistica più pure.

Nel deserto allora sorgerà improvvisamente un’enorme città mobile, costruita dai partecipanti, e che rimarrà in vita per tutta la durata del festival. Dopo una settimana dalla fine, di questa città non rimarrà più alcuna traccia.

Il Nevada è una terra di eccessi e di follie. Deserti infuocati e montagne arse dal sole, serpenti a sonagli, saloon, bicchieri di bourbon ghiacciato, terre coperte di croste di sale e cactus giganteschi. Il Nevada è la terra del deserto e del nulla. Allo stesso tempo, in questo deserto dove la vita non può esistere, sorge Las Vegas, la città dell’eccesso.

Un viaggio al Burning Man vi farà capire di quali opposti e quali follie vive la cultura americana del deserto.

Testo di Elena Brunello | Foto Web  RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM

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