Dall’Italia al Brasile, in piazza è Febbre Mondiale

Tifosi sugli spalti del Naviglio Grande a Milano

Siamo alle solite. C’è chi giura di non esserne contagiato, chi lo biasima perché “c’è la crisi, il Brasile, gli stadi mastodontici e le infrastrutture assenti”. Prima del calcio d’inizio sembra che a molti non gliene freghi granché,  eppur, a guardarsi in giro, non si direbbe. Così, in maniera, ahimè, inarrestabile, mentre in campo si schierano le formazioni, al di là dell’arena, scendono in piazza in tifosi. La febbre da Mondiale non risparmia nessuno. E spuntano per le strade come funghi tv e maxischermi per seguire gli incontri.

A Milano, per esempio, sono ben otto i punti allestiti che trasmettono i match: da Piazza Castello, alla Fabbrica del Vapore, da piazzale Loreto a piazza Oberdan. Per gli altri tre bisogna spingersi fino al Naviglio, reso per l’evento davvero Mundial.  Noi ci siamo fermati qui. On air, Germania-Portogallo, ma l’atmosfera è tinta d’azzurro. Gli occhi puntati sullo schermo non ingannino: risuonano i nomi della nostra formazione,del mister, si sprecano i commenti per la vittoria contro l’Inghilterra e tra una birra e l’altra già si pensa al prossimo scontro. Con un po’ d’immaginazione, sono tutti a bordo campo, tutti in Sudamerica.

Ma noi in Brasile ci siamo stati davvero, proprio nel giorno in cui si è disputata la partita di inizio. No, non eravamo a Rio, ma in un piccolo villaggio di pescatori a Uruaù, a 90 chilometri da Fortaleza. Cambiano i colori, ma la musica è sempre la stessa: inseguendo il suono delle vuvuzela si muovono le bandierine e i festoni, si scompigliano le parrucche e i cappellini. Il dress code?Infradito Havaianas a mood Brazil gialle e verdi e  l’irrinunciabile t-shirt di Neymar Jr.  Tutto perfettamente in pendant. In quello che sembra una sorta di bar dello sport, davanti a un monitor neanche poi cosi grande, è riunita un’intera comunità, vecchi, bambini, donne e giovani. Alegria e gioia al primo goal. Si sa, tutto il mondo è paese: scorrono fiumi di cerveza Skol,  è festa e si brinda. I fatti lo hanno dimostrato, ha portato fortuna anche agli Azzurri.

Testo a cura di Francesca Calò © LATITUDESLIFE.COM RIPRODUZIONE RISERVATA

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