
Una giornata per assaggiare della gustosa pasta fresca condita con funghi porcini e per conoscere un caratteristico borgo in provincia di Rieti. Paganico Sabino e le sagne strasciate: ovvero un borgo magico della Sabina e un piatto tipico del gusto inconfondibile pronto a conquistare anche i palati più esigenti. L’appuntamento è fissato per domenica 27 luglio: il piccolo paese che sorge sulle sponde del Lago del Turano (in provincia di Rieti) si vestirà a festa per la 23esima edizione di questa sagra, che propone una selezione dei migliori prodotti della cucina reatina da gustare in allegria all’interno di un contesto davvero particolare.
La ricetta delle sagne strasciate si tramanda da tante generazioni e ancora oggi Aggiungi un appuntamento per oggi la preparazione è identica a quella di un secolo fa: viene preparata una sfoglia impastando farina, acqua e uova, che viene poi strappata in piccoli lembi, conditi con funghi porcini; il risultato è una vera e propria delizia che si potrà gustare insieme a porchetta, pane e vino rosso locale .
Ricco anche il programma degli eventi collaterali che subito dopo il pranzo prevede un tuffo nel passato con la mostra di arredi sacri e di attrezzi della civiltà contadina, gli spettacoli musicali e gli stand che proporranno i migliori prodotti tipici della Sabina. A disposizione dei visitatori ci sarà anche un bus-navetta. Raggiungere questo angolo della Sabina per la Sagra delle sagne strasciate rappresenta una buona occasione per andare alla scoperta di un piccolo gioiello nel quale vivono meno di 200 persone, ma che ogni anno si ripopola nei mesi estivi e in particolare nel giorno della festa.
Paganico Sabino sorge sulle sponde dello splendido Lago del Turano, creato artificialmente nel 1939 attraverso la realizzazione di una diga sull’omonimo fiume e collegato al Lago del Salto da una galleria lunga nove chilometri. All’interno del caratteristico borgo, con piccoli vicoli e piazze ben curate, meritano una visita la trecentesca Chiesa di San Nicola, quella di Santa Maria dell’Annunciazione e quella di San Giovanni Battista, oggi parte integrante del cimitero.
Nel territorio del paese sorge anche la particolare “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo A.C. Si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall’incombente monte Cervia. La “Pietra Scritta”, insieme ad altri reperti archeologici rinvenuti recentemente sulla cima del monte Cervia, testimonia in modo incontrovertibile la remota antichità degli insediamenti romani nella Valle del Turano. Con la 23esima edizione della Sagra delle sagne strasciate, insomma, Paganico Sabino si conferma ancora una volta paese di sapori, allegria e tradizioni.
Testo di Graziella Leporati | Foto web RIPRODUZIONE RISERVATA LATITUDESLIFE.COM
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