Estonia, mille sfumature di verde

Tra calde estati, primavere frizzanti, autunni colorati ed inverni caratterizzati da alta e soffice neve, l’Estonia con Tallinn e i suoi paradisi naturali sono la meta ideale in qualsiasi momento dell’anno. Là dove volano le cicogne e la natura senza tempo è di un’emozionante bellezza. L’Estonia è un paese che affascina e sorprende e rappresenta una meta ideale per chi cerca una vacanza a tutto tondo fatta di natura, cultura, sport, benessere e divertimento. É un mix di cultura, natura, tradizione e innovazione tecnologica (qui hanno inventato Skype): il tutto reso ancora più gradevole dall’accoglienza gentile degli estoni e da uno stile naturale ed elegante che contraddistingue questo Paese che sa affascinare anche il viaggiatore più esigente. È una nazione che non conosce rumore se non il sussurro del vento fra gli alberi delle immense foreste, interrotto solo dal cinguettio degli uccelli(circa 340 specie).

Un territorio affacciato sul Mar Baltico dove il silenzio è poesia e dove la natura diventa grandioso e seducente spettacolo. Una terra fatta di foreste color smeraldo, prati di muschio vellutato tempestati di fiori che fanno corona a villaggi da fiaba con la casette bianche e il tetto rosso aguzzo, dove la vita segue il ritmo della luce (si arriva fino a 19 ore al giorno di luce) e dell’ombra, dell’avvicendarsi sereno delle ore, dei giorni, delle stagioni. Questa terra capace di dare brividi poetici è la patria di un popolo mite, tollerante, accogliente che costruisce un monumento al maiale (a Tartu) e gli dedica una pesia quasi per compensarlo del fatto che questo animale costituisce la base dell’alimentazione estone, che non apprezza chi uccide le zanzare «perchè sono il cibo delle rondini» e che innalza un monumento al fiordaliso piangente (il fiordaliso è il fiore simbolo dell’estonia) in memoria delle vittime della dominazione russa che per gli estoni è ancora una ferita aperta al punto che i loro occhi color acquamarina diventano di ghiaccio al solo ricordo. Un popolo protagonista della «rivoluzione cantata»: nel 1989 dopo che Gorbaciov aveva inaugurato la perestrojka due milioni di persone si riunirono nello Stadio del canto e formarono una catena umana che cantò da Tallinn fino a Vilnius per chiedere la secessione dall’Unione Sovietica (ottenuta due anni dopo). Se questi sono gli estoni, la loro città principale Tallinn è lo specchio di questi sentimenti profondi che si ritrovano nell’inno nazionale «Mia terra natia, mio orgoglio e gioia». In ogni via, casa , ristorante si sente in sottofondo quella dolce musica folk: gli estoni hanno infatti una delle più grandi collezioni di canzoni popolari nel mondo (circa 133000).

Tallin è un autentico museo a cielo aperto emozionante per la sua singolare bellezza. La nuova city, nel quartiere Rotermanni, appena fuori del centro storico, con i grattacieli, gli uffici e i centri commerciali che dettano le regole dell’assetto urbanistico secondo un’architettura d’avanguardia. Il nucleo antico, quello della Lega Anseatica, sopravvive altero arroccato tra le mura medievali, palazzi d’epoca e chiese, a formare quel patrimonio architettonico che ha nome Città Vecchia (Vanalinn) e che compare nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco come la città meglio conservata del nord Europa. Percorrendo i vicoli acciottolati della città vecchia si sale fino in cima alla collina di Toompea, uno dei punti panoramici più apprezzati della città, con vista sui tetti aguzzi e viottoli sottostanti, ma anche, in un bel colpo d’occhio, sui grattacieli della città nuova e sul mare. Passeggiando tra i vicoli del centro storico, ci si imbatte nei principali punti di interesse: la farmacia più antica al mondo e tuttora aperta al pubblico sulla Piazza del Municipio (Raekoja Plats) con il Palazzo comunale gotico che si caratterizza per la sua snella torre sulla cui vetta sventola il ” Vecchio Tommaso” una banderuola raffigurante un soldato che secondo la leggenda avvisa la popolazione in caso di attacco dal mare, alle chiese dello Spirito Santo, di Sant’Olaf e di San Nicola, dalla via Pikk (via lunga) con i palazzi dei mercanti, delle confraternite , delle Gilde (le corporazioni medievali) e la cattedrale russo ortodossa Alexander Nevskij che svetta nel cielo di un colore azzurro intenso. Una passeggiata nel Bastion tunnel recuperato all’interno delle mura di cinta, originariamente lunghe dieci chilometri e punteggiate da 26 torri, riporta ai tristi bombardamenti della seconda guerra mondiale. E per chi non vuole camminare, ma non vuole far fatica, c’è la city-bike una sorta di tandem circolare in cui si pedala in cinque.

Da Tallinn, con 10 euro in treno o in autobus, si arriva a Tartu, sede della più importante università dell’Estonia (imponente con le sue colonne classiche), centro spirituale e culturale del paese i cui abitanti parlano di uno speciale vaim (spirito) che si percepisce nelle strade ottocentesche, nelle vecchie case di legno, nei parchgi lussureggianti e lungo le rive del fiume Emajogi che è possibile navigare con un barcone (www.lodi.ee; www.south-estonis.com)) dove mentre una band suona, il timoniere offre birra alle mele o alle fragole. Tartu nella piazza centrale, davanti a settecentesco Municipio bianco e rosa, ha una fontana con la statua di due giovani innamorati che si baciano al riparo di un ombrello grondante di pioggia. Meritano una visita la magnifica chiesa trecentesca di San Giovanni in mattoni, unica per le sue rare sculture in terracotta collocate nelle nicchie intorno al portale principale e la cattedrale costruita dai Cavalieri Teutonici sulla collina che si raggiunge passando dal Ponte dell’Angelo: quando lo si attraversa, secondo la tradizione, bisogna trattenere il respiro ed esprimere un desiderio. Poco più avanti c’è il Ponte del Diavolo: quello lo si guarda soltanto. E da Tartu val la pena di spostarsi nella zona sud-oerientale per conoscere il popolo dei Sedu nel villaggio di Taevaskoda «dove il cielo tocca la terra», visitare il lago Peispi con lo spettacolare Castello di Alatskivi, tutto bianco in stile gotico, incontrare la comunità degli Old Believers e la loro chiesetta ortodossa, camminare nelle foreste del parco nazionale di Lahemaa dove si trovano 840 specie di piante e dove fra una cinquantina di specie di mammiferi vive anche l’orso bruno che però è difficile incontrare.

In particolare per gli amanti di natura ed ecoturismo in cerca di una meta estiva fuori dagli itinerari comuni,  l’Estonia è la destinazione ideale per avventurarsi e scoprire vaste riserve naturali che si estendono per più di un quarto della superficie dell’intero paese. Da nord a sud, le occasioni per ammirare la ricca flora e la fauna locali, per organizzare passeggiate più o meno avventurose e godersi panorami incantevoli non mancano mai.  Per chi ama le piante e i fiori, tappa di rigore  al giardino botanico di Tallinn, situato a soli 10km dalla capitale, che offre una riccha varietà di piante endemiche estoni.Il paese offre un’alternativa che soddisfa ogni passione come, ad esempio, il Parco Nazionale di Matsalu, il paradiso per eccellenza degli appassionati di birdwatching. Il parco è uno dei più importanti luoghi di sosta in Europa degli uccelli acquatici ed è dotato di strategiche torri di osservazione.  Spostandosi con il traghetto verso le isole, si possono scoprire luoghi caratteristici ed antichi villaggi circondati da meraviglie tutte da esplorare. La prima tappa è il cratere di meteorite di Kaali,  sull’isola di Saremaa, che ospita un lago formatosi dopo un’esplosione di potenza paragonabile ad una piccola bomba atomica. Il cratere è un luogo leggendario dal quale traggono ispirazione molte storie del folclore estone. Sull’isola si può godere di incredibili panorami anche dirigendosi verso la scogliera calcarea di Mustjala o Panga, che nell’antichità veniva utilizzata come sito sacrificale per omaggiare la potenza del mare. Infine, se ci si addentra nel Parco Nazionale di Vilsandi, si possono osservare le numerose foche grigie che popolano questi luoghi, nonchè la ricca vegetazione che custodisce ben 30 specie di orchidee.

Raggiungendo le colline boscose e i vasti laghi dell’Estonia meridionale, si può sperimentare l’emozionante esperienza della “quinta stagione” che caratterizza il Parco Nazionale di Soomaa: quando gran parte dell’area viene inondata dalle acque, è possibile fare un giro in canoa attraverso la foresta primordiale e osservare la natura assolutamente incontaminata. Un’altra località inperdibile è Suur Munamägi (la Grande Collina Uovo), la più alta collina dei tre Paesi Baltici dalla cui cima si può ammirare un panorama mozzafiato che supera i confini estoni e permette di raggiungere con lo sguardo le terre russe e lettoni. Chi ama l’avventura non può lasciarsi sfuggire una visita al Parco Avventure di Otepää,  il cui percorso mette alla prova i visitatori con arrampicamenti, salti ed attrazioni che assicurano contatto con la natura e divertimento. Il viaggio non può terminare senza un’escursione alle caverne sotterranee di sabbia di Piusa, formatesi dopo anni di estrazione a mano di sabbia di quarzo.


Testo di Graziella Leporati | Foto web RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.