Mozambico, una storia travagliata

Una terra che si affaccia sulle acque calde dell’oceano Indiano, davanti al Canale di Mozambico che lo separa dal Madagascar. Il Mozambico è un Paese poverissimo, con oltre il 50% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Eppure questo Paese, che deve il suo nome al commerciante arabo Musa Al Bik, è una terra tanto struggente quanto bella.

La maggior parte della popolazione del Mozambico vive sulle coste basse e sabbiose del Paese. Al nord si trovano le foreste, mentre la grande parte del restante territorio è ricoperta dalla savana. Le sue vicessitudini politiche, che hanno straziato il Paese per lunghi decenni, hanno fatto sì che la maggioranza della popolazione abbia abbandonato le campagne agricole per trasferirsi nelle grandi città della parte meridionale.

Donna locale

Il Mozambico fa parte dei paese di lingua portoghese e fu una colonia del Portogallo fino al 25 giugno 1975, quando ottenne, dopo sanguinose guerre civili, l’indipendenza. Nel corso della Storia fu un importantissimo appoggio naturale alle navi del Regno Portoghese dirette verso l’India per il commercio di spezie e materiali esotici.

Fu così che col tempo i portoghesi presero il posto degli Arabi nella gestione del commercio del Paese. La costa si popolò di fortezze militari, atte alla protezione delle preziose merci che sostavano nei porti dei villaggi. Per molti secoli il Paese visse quasi unicamente sulla costa, essendo la penetrazione nell’interno molto difficoltosa. Fu solo durante il XVII secolo, con i progetti di evangelizzazione delle popolazioni, che l’interno di questa terra cominciò ad essere esplorata.

Le risorse minerarie del Mozambico si fondavano principalmente sull’estrazione mineraria e sulle piantagioni di tè, zucchero e riso. Gran parte della popolazione ha vissuto in condizione di schiavitù e semi schiavitù fino agli anni Sessanta del XX secolo. Oggi molte compagnie occidentali cercano, al largo della sua costa, il petrolio, distruggendo senza pietà gran parte della barriera corallina.

La popolazione del Mozambico ha cominciato a crescere considerevolmente negli ultimi decenni del Novecento. Oggi conta circa venticinque milioni di abitanti la cui speranza di vita si aggira intorno ai quaranta anni. La quasi totalità della popolazione è nera (più del 99%) e appartengono all’etnia Bantu che sostituirono piano a piano le popolazioni boscimane. I tratti delle etnie sono molto eleganti, fatto dovuto alle influenze che ebbero dal mischiarsi nel corso della Storia con i commercianti arabi. Le principali etnie del Paese sono la Shangaan, la Sena, la Chokwe, la Makua e la Manyika, mentre bianchi, indiani e mulatti costituiscono meno del’1% della popolazione totale. Il fatto di essere stati dominati dal Portogallo per secoli ha fatto sì che oltre il 30% degli abitanti del Mozambico siano di fede cristiana.

Oceano Indiano

Dagli anni Settanta fino al 1994 il Mozambico attraversò una fase politica violenta e tragica. Il FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico) si costituì negli Anni Sessanta come fronte di lotta armata contro la dominazione portoghese che aveva creato condizioni di vita durissime e sfruttamento lavorativo intensivo. Iniziò così una lotta armata durissima e logorante che si concluse nel 1975 con l’indipendenza del Mozambico dal Portogallo.

Quando però i portoghesi se ne andarono, la popolazione si rese conto di essere nel mezzo di una devastante crisi economica, poiché i colonizzatori non avevano provveduto a istruire i colonizzati con competenze tecniche che li potessero rendere lavorativamente indipendenti. Il Paese dovette così chiedere immediatamente il sostegno politico ed economico dell’Unione Sovietica. In piena Guerra Fredda, questa decisione politica innestò subito la reazione del blocco occidentale filo-capitalista. Sudafrica e Rodhesia appoggiarono allora la nascita della Resistenza Nazionale Mozambicana, un movimento anticomunista volto a far cadere il governo filo-sovietico di FRELIMO. Fu solo dopo sedici lunghi e terribili anni che la guerra civile si concluse, con gli accordi di pace firmati a Roma nel 1992. Nel 1994 la popolazione del Mozambico si guadagnò le sue prime elezioni libere dopo la guerra.

Oggi il Mozambico è un Paese in crescita, con una terra bellissima e ricca di Storia. Diversamente dalle vicine Kenya e Tanzania, non fa parte delle canoniche mete africane tradizionali e per questo ha conservato un territorio selvaggio e incontaminato. L’ecoturismo sta avendo un rapido sviluppo nelle isole, negli arcipelaghi di Quirimbas e Bazaruto e nelle zone rurali interne al Paese.

Testo di Elena Brunello | Foto di Giovanni Tagini  RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM

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