Repubblica Dominicana, amore a prima vista

Per vivere un sogno la Repubblica Dominicana è la meta ideale. Il sole caldo tutto l’anno, il bianco abbagliante delle spiagge, i tramonti infuocati, il soffio degli alisei sui palmeti e i suoni seducenti del merengue e della bachata trasformano in poco tempo lo stato d’animo di ogni viaggiatore.

Camminare tra un mare cristallino e una vegetazione intensa e incontaminata; respirare l’aria tranquilla di un posto senza tempo; godere del sorriso accogliente della gente che abita questi luoghi. Qui si vive di sensazioni, profumi ed emozioni vivissime. Tutto il resto è molto lontano. La seconda isola caraibica più grande delle Antille, dopo Cuba, vanta un paesaggio in cui predominano due colori: l’azzurro cristallino delle acque limpide del Mar dei Caraibi e il verde della rigogliosa flora esotica che cresce sulle imponenti catene montuose dell’isola e lungo i fiumi che formano spettacolari cascate. Le aree pianeggianti del Paese sono racchiuse tra le catene montuose settentrionali e la costa sudorientale, dove sorge la capitale Santo Domingo con le lunghe spiagge di sabbia bianchissima che rappresentano la maggiore attrattiva turistica dell’isola. Ma, allontanandosi dalla costa, attraversando le grandi piantagioni dove si coltivano canna da zucchero, cacao, caffè e tabacco, c’è un’isola tutta da scoprire, fatta di interminabili foreste di mangrovie (sono ben nove i parchi nazionali, di cui uno sottomarino), baie nascoste, spiagge da sogno (dove si possono assistere ai rituali d’amore delle balene megattere) e una movida notturna molto vivace.

Maschere e artigianato

Santo Domingo è stata la prima città costruita da europei nel Nuovo Mondo. Al di là degli eleganti edifici coloniali, però, ha un’irrefrenabile anima caraibica che la rende vivace ed eccitante. A Santo Domingo c’è veramente tanto da fare e da vedere. La città si sviluppa attorno alla cosiddetta Zona Coloniale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Fu il punto di sbarco dei conquistadores e poi di coloni e affaristi; e il centro amministrativo dell’isola che ebbe come primo governatore il figlio di Cristoforo Colombo: Bartolomeo Colombo. Conserva edifici risalenti al Cinquecento tra i quali i primi uffici amministrativi spagnoli nelle Americhe. Punto di partenza della successiva conquista delle Americhe, Santo Domingo custodisce anche la più antica cattedrale della zona: la Catedral Primada de América. Il punto d’incontro degli abitanti della città è il vicino Parque Colòn, sempre brulicante di persone indaffarate e sorridenti. La città è popolata da circa tre milioni di abitanti tra i quali un gran numero di immigrati, soprattutto haitiani, arabi, asiatici e latino-americani. Un crogiolo di etnie che convivono pacificamente e particolarmente predisposte all’ospitalità e all’accoglienza.

Altra attrazione assolutamente imperdibile è Punta Cana, famosa in tutto il mondo per le sue lunghissime spiagge di sabbia bianca e finissima, gli hotel di lusso e gli sterminati campi da golf. Bellissimi anche i quasi cento chilometri di spiagge di Puerto Plata, che si trova a nord della Repubblica Dominicana, stretta tra le maestose montagne della Cordillera settentrionale e le acque cristalline dell’Oceano Atlantico. È chiamata anche Costa dell’ambra per la grande quantità di ambra che si trova nella zona e che ha consentito di aprire un museo dedicato a questa pietra ed è il punto dove le tre caravelle di Cristoforo Colombo attraccarono nel 1492. Molto più selvaggia, invece, la penisola di Samanà destinazione cara al turismo indipendente e provincia caratterizzata dal contrasto tra le verdi colline ricoperte di palme e le spiagge di sabbia bianca. Samanà è un vero e proprio paradiso ecologico nel quale dedicarsi alle escursioni come quella organizzata all’interno della più grande piantagione di cocco del mondo.

Villaggi

Il Parco nazionale di Los Haitises è il tesoro più prezioso di Samanà con le sue paludi, di mangrovie, le isolette e le caverne che conservano tracce di pitture rupestri. Da vedere anche la cascata del Salto El Limòn, l’isoletta di Cayo Levantado e i punti dai quali, tra gennaio e marzo, si possono osservare le megattere accoppiarsi. Al centro dell’isola di Hispanica, invece, si trova una città chiamata la “città cuore”: Santiago. Fondata nel 1495 da Cristoforo Colombo, si trova in una zona molto fertile dove vengono prodotti caffè, cacao, rum e tabacco al quale è stato dedicato un museo dove si possono scoprire tutte le fasi di realizzazione dei sigari.

Per quanto riguarda il surf le coste migliori per gli appassionati di questo sport sono, sicuramente, quella settentrionale e quella orientale, dove si formano le onde migliori: le mete preferite sono al largo di Sosùa, ma anche a Bahìa Samanà. Cabarete, sorta su un’enorme baia, è la località considerata tra le migliori al mondo per praticare windsurf.

Natura incontaminata

Ma in quest isola è molo piacevole anche stare a tavola. Il cacao è uno dei principali prodotti nonché l’ingrediente di alcune delle ricette più tipiche della gastronomia locale. La cucina dominicana risente delle influenza spagnole, africane e degli indiani Taino, ma ha una sua personalità spiccata. Gli ingredienti principali di ogni menu creolo sono riso, carne, fagioli, verdure, pesce e frutti di mare. Il piatto nazionale è la Bandera, preparato con carne, riso e fagioli rossi e servito con banane fritte dette tostones. Le banane possono anche essere servite bollite ma in questo caso si chiamano mangù. Molto succulenti anche le pasteles en hojas, pasticci di carne avvolti in foglie di banana. Alla fine del pasto spesso, come dessert, viene portato il casabe, una torta preparata con yucca. Quanto al rum, qui viene prodotto il miglior rum del mondo e ne esiste una grande varietà data l’altissima produzione di canna da zucchero che caratterizza il Paese. Scuro, dorato, vecchio o speciale, il rum della Repubblica Domincana è famoso in tutto il mondo.

Testo di Graziella Leporati | Foto Shutterstock   RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM

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