Nella Terra degli Dei / 7

di Arianna e Mattia Giannini

“Se hai deciso di intraprendere un viaggio in India le opzioni sono due: o sai benissimo a cosa stai andando incontro e accetti rischio e avventura o sei un totale sprovveduto e scappi dopo un paio di giorni. L’India è così, è una donna forte che si impone, una donna misteriosa che non ti dà subito fiducia, te la devi conquistare giorno dopo giorno, di conseguenza o la ami o la odi. Noi siamo partiti il 23  luglio 2014 con un bagaglio leggero e nessuna aspettativa ed è stata senza dubbio la scelta migliore: “Aspettati l’inaspettato e non avrai sorprese”.

Ripartiamo alla volta di Jaipur la mattina seguente alle sei, lasciando la nostra camera principesca all’Hem Heritage e i cordiali posti un po’ a malincuore. Lasciamo mesti la città blu dopo appena due giorni; avrei voluto che lì il tempo si fermasse. Ma il viaggio deve proseguire, prossima tappa Jaipur, capitale della regione. Premettendo che il suffisso “pur” significa città, questa è di fatti la città fondata dal Maharaja Jai attorno al 1700. Passiamo dalla città blu a quella rosa per scoprire però che si tratta di un nome fittizio che non rispecchia la verità come è stato per Jodhpur. Qui infatti le abitazioni nel centro storico sono più tendenti all’arancione/terrarossa. Forse quattrocento anni fa erano rosa.

Choti Chopar bazaar

Dando un’occhiata alla cartina notiamo che i punti di interesse sono molto lontani l’uno dall’altro per cui decidiamo di prendere una sorta di guida-tuktuk (taxi) che ci accompagni nei vari spostamenti. Un consiglio, questa è una città piuttosto difficile, non visitatela da soli, apprezzerete molto di più se prendete una guida, noi avevamo Suraj, amante degli italiani. Offre di portarci a zonzo per l’intera giornata per appena decenti rupie -praticamente il costo del carburante- a patto che gli insegniamo un po’ della nostra lingua. Pezzo forte della capitale è il forte, un monumento in arenaria rossa che farebbe invidia a qualsiasi forte medievale. Dà l’idea di essere un castello arroccato in cima alle alte montagne himalayane, con le mura tutt’intorno che si arrampicano sui crinali delle colline vicine, facendosi largo tra la giungla. Anche qui parecchie foto coi turisti, apparentemente più affascinati da noi che dal forte in sé. Decidiamo a questo punto di spacciarci veramente per persone famose: io sostengo di essere un’attrice di Hollywood e Mattia un grande wrestler… tanto per ridere.

Poi di corsa verso il Monkey Temple, alla larga i non amanti delle scimmie. Io ho faticato a percorrere la salita totalmente invasa da esemplari di babbuini di ogni età e stazza; le scimmie mi inquietano da morire perché hanno occhi umani. Comunque, a mio fratello sono piaciute. Morsa al cuore causata dalla “casa degli elefanti“: mi immaginavo un’oasi in cui gli elefanti correvano felici in totale libertà. Mi sono trovata davanti tre immensi pachidermi legati con altrettante immense catene, lo sguardo fisso al muro. Ho visto la morte negli occhi di quegli elefanti. Passiamo la notte in uno squallido hotel decisamente sovrapagato, breve giro al mercato sotto i portici rosa-arancioni-terra e sotto un sole cocente e visita ad un negozio di gemme. Jaipur infatti è famosa per il commercio di gemme, altro toccasana per il portafoglio! Per concludere il tour nella capitale e sfuggire all’afa struggente ci si butta al cinema che rappresenta il principale, forse l’unico, divertimento o passatempo in India. L’industria di Bhollywood  sforna circa settecento film l’anno e quella musicale si basa quasi totalmente su quella cinematografica. Il film scelto è “Kick”, praticamente un’americanata con attori/ballerini/canterini tutti un po’ più abbronzati. É interamente in hindi con qualche battuta in inglese ma qualcosa della storia riusciamo a capire. L’edificio è nuovo e mastodontico e cozza decisamente con l’architettura povera della Regine. Decorazioni tondeggianti e onde su soffitto e pareti danno la sensazione di essere dentro una torta gigante alla panna. Eccezionali sono le reazioni della gente a quello che succede sullo schermo: sembra incitare i protagonisti come si fa allo stadio, con ovazioni e fischi.? amg

Continua lunedì 15 dicembre…

Foto di Vittorio Sciosia | Riproduzione riservata  © Latitudeslife.com

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