Vacanze su misura

di Federico Formignani

Anno nuovo, nuovi propositi comportamentali (con verifica alla fine del 2015). Per le promesse formulate all’inizio del 2014 e vergognosamente disattese, giuste e appropriate ‘punizioni’! Quali? Assegnando ad ognuno (singolarmente o in coppia) il luogo in cui trascorrere le ferie nel corso dell’anno appena cominciato: settimane bianche, quelle pasquali, estive, autunnali perché fa trend; giorni dei morti, dei santi comuni e di quelli patroni, di Natale e Capodanno. Più quelle, importantissime, dei ‘ponti’ rubacchiati con il sacrificio di un giorno di ferie, di uno o due di malattia (stile vigili romani) o approfittando di qualche magagna familiare, vera o presunta. Allora, cominciamo.

Per i super furbi che nella scala delle situazioni sopra accennate arrivano (se va male) a lavorare solo metà anno, il massimo della pena: l’attraversamento invernale della Groenlandia a piedi, con un’unica grossa slitta da trainare, senza cani huskies. Così imparano a inseguire mete solari nei mesi di effettivo lavoro. Per la gioiosa brigata dei frequentatori di feste e raduni di piazza (concerti,  raduni sindacali, funerali ecc.) dopo lunghe trasferte in bus o treno – specialisti nel ‘cucire’ ponti (tutti insieme appassionatamente) – ecco la giusta punizione: una permanenza di sei mesi, senza telefoni satellitari, in una di queste due isole: Clipperton o Isola della Passione, atollo francese del Pacifico, a 1.300 chilometri dalla costa messicana; disabitato, 2 metri sul livello del mare, con una laguna interna dalle acque mefitiche, senza ripari dal sole che picchia. Oppure Bouvet, isolotto roccioso e gelido dell’Atlantico del sud, curiosamente di proprietà della Norvegia, a soli 1.600 chilometri dall’Antartide. Perennemente spazzato da venti gelidi e impetuosi.

Vacanze su misura nel Pacifico

Passiamo alla categoria degli individui che rubacchiano giorni in più e vogliono vacanze all’insegna della ‘purezza’ integrale: luoghi senza animali pericolosi, cani mordaci compresi, privi di fastidiose mosche e zanzare; insomma: ambienti asettici e profumati. Tre le possibili mete: l’isola di Ramree (Myanmar o Birmania) interamente paludosa e infestata da migliaia di coccodrilli d’acqua salata (tra i più letali al mondo) oltre che da nugoli di zanzare Anopheles portatrici di malaria e, per dessert, diversi tipi di scorpioni velenosi. La seconda meta coatta è un’altra isola: quella di Queimada Grande, prossima alla costa brasiliana, che vanta la più alta concentrazione di serpenti della terra. Ci approdano solo gli studiosi, ma un’eccezione (per i turisti ‘birignao’) è sempre possibile. Terzo luogo, un’isola che non c’è ma che è tremendamente reale; un luogo da incubo frequentato da sule, cormorani, pesci di tutti i tipi e inquinatori di professione: ecco a voi la gigantesca massa di spazzatura – ci si trova di tutto – che per via delle correnti marine si è aggrovigliata su sé stessa nell’Oceano Pacifico. È grande come mezza Europa.

Cosa non si fa (di furbesco) per passare lunghe vacanze sulla neve! Alle settimane bianche si aggiungono ponti e ponticelli per gli appassionati di slitte, ciaspole e sci. Per chi ha esagerato nell’allungare con dolo le sciate, un drastico cambio di rotta: in Etiopia, nella terra degli Afar, in uno dei luoghi più inospitali del mondo; il cratere di Dallol. Tra sorgenti calde acide, montagne di zolfo, coni di sale, piccoli geyser gassosi, vapori di zolfo, di cloruro di magnesio, di soda. Altroché nevi eterne! In alternativa, un paio di mesi nel deserto iraniano di Dasht-e Lut, prossimo al confine pakistano e afghano. Qui, i satelliti della NASA hanno registrato temperature di quasi 71° C.!

Ultima categoria, i festaioli abusivi che amano impigrire più del lecito nei paradisi terrestri delle ‘acque cristalline’ e dei ‘panorami mozzafiato’. Una permanenza, a rotazione e per periodi di tempo variabili, nei seguenti luoghi prediletti dalla sfiga: Ojmjakon, dalle parti della Kam?atka, in Russia; è il luogo abitato più freddo del mondo (meno 71,1°C). Da un freddo all’altro: notevole anche quello che si può trovare sul Mount Baker, nello stato americano di Washington che vanta la nevicata più ‘grandiosa’ registrata da una stazione meteorologica: 28 metri e 96 centimetri, nella stagione 1998/1999. Dalla neve alla pioggia. Il posto ideale è Llorò, un comune colombiano vicino al confine con Panama, nel quale ogni anno cadono in media 13.300 millimetri di pioggia. Infine, per i salutisti, ecco la città più inquinata del mondo (anno 2009): è Ludhiana, nel Punjab indiano, con 251 milligrammi per metro quadro di PM10 (materia particolata). Seguono a ruota le città di Lanzhou (Cina) e Mexicali (Messico). Forse, nel 2015, sarà il caso di lavorare con maggior senso di responsabilità.

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