di Elisa Bosco
Con l’ Anteprima che si è appena conclusa (Verona 31 gennaio 1 febbraio), L’Amarone 2011 conquista le 5 stelle ed entra ufficialmente nell’albo d’oro delle migliori annate.
Il merito di tanta eccellenza va in primis alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli registrate durante la stagione 2010/2011 sia prima che dopo la vendemmia, quando per questo vino inizia quella che è forse la fase più delicata, quella dell’appassimento, ma certamente anche al costante impegno dei produttori che nel connubio particolarmente felice tra investimenti per innovazione e rispetto per la tradizione, hanno trasformato la Valpolicella in una specie di miniera d’oro che produce un fatturato di svariate centinaia di milioni di euro, esporta fino all’80% della sua produzione e possiede le vigne più care d’Italia.
Alcune delle aziende degustate
CORTE SANT’ALDA:
Azienda tutta al femminile che si trova nella zona di Mezzane nella Valpolicella orientale. L’azienda è biologica e produce anche olio.
Amarone 2011 (campione da botte): Molto particolare, al naso sentori di ciliegia ma con una nota acida confermata anche in bocca da un tannino particolarmente vivace. Interessante la prospettiva di evoluzione.
NOVAIA: 2011 – Naso molto “terricolo” con qualche nota minerale, freschezza e vivacità che permangono anche in bocca. Non ancora pronto ma buone premesse.
2000: Naso quasi “chinato”. Forse un po’ troppo legno ma nel complesso ben equilibrato. La nota amara di china resta anche in bocca e lo rende particolarmente intenso.
TERRE DI LEONE: Azienda nella zona Marano, particolarmente ricca fin dall’antichità di fonti di acqua sorgivache contribuiscono alla bontà del terreno.
Re Pazzo 2011– Note balsamiche di ginepro e rosmarino ma anche liquirizia. Morbido ed equilibrato.
2008: Bellissima apertura con note di cacao e ciliegia matura che si conferma in bocca e chiude con acidità e freschezza. Ottimo.
In particolare, quello che emerge da questa annata 2011 è, oltre appunto all’alto livello qualitativo comune a tutta l’area, anche una più marcata differenza nelle sfumature tra le diverse vallate, che permette di andare a riconoscere delle vere e proprie micro zone di notevole biodiversità, ognuna con caratteristiche e tipicità diverse. Tipicità rese si più evidenti dall’andamento stagionale dell’annata, ma che saranno sicuramente utilissime a individuare i vitigni autoctoni maggiormente valorizzati in una data area piuttosto che in un’altra.
L’Amarone sta vivendo un vero e proprio boom, sia in termini economici e numerici che di nome, diventato infatti ormai quasi un brand. Ma non solo. Nonostante la sua blasonata immagine di vino importanzioso e perciò solitamente associato ad un pubblico piuttosto maturo, il principe della Valpolicella, secondo recenti indagini condotte da Vinarius (l’Associazione delle enoteche italiane), sembra avere sempre più estimatori anche tra i giovani, che lo conoscono e lo apprezzano, anche se è soprattutto con le donne che è scoppiata la vera passione. La donna Amarone è moderna, indipendente e di carattere, consapevole delle proprie scelte anche in fatto di vino, e forse per questo anche molto simile alle sempre più numerose donne che lo producono con successo.
Territorio ed eno turismo
In linea con la tendenza sempre più attuale di porre l’attenzione su di un eno turismo consapevole e di alto livello, la Valpolicella ha poco promosso quattro nuovi itinerari ciclabili per andare alla scoperta di quest’area dal grandissimo valore paesaggistico, artistico, storico e naturalmente, enogastronomico. Moltissime inoltre le aziende che organizzano, oltre alle visite in cantina e alle degustazioni, anche passeggiate ed escursioni all’interno delle tenute e dei vigneti, oppure che offrono anche accoglienza agrituristica.
I Vini
I campioni proposti dalle 60 aziende presenti all’anteprima erano tutti da botte o comunque da bottiglie ancora in affinamento (alcune aziende lo immetteranno sul mercato a cominciare dall’autunno mentre altre perfino l’anno prossimo), ma già in grado di anticipare molto di come sarà l’Amarone 2011. Tecnicamente si presenta fresco, dal colore vivo e naturalmente ancora giovane ma con una grande potenzialità da invecchiamento.
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