di Licia Zuzzaro
Con i suoi monti, le sue acque termali, i suoi prodotti tipici, Bormio rappresenta una meta intramontabile, in inverno e in estate.
La conca di Bormio, affermata destinazione turistica lombarda, in Alta Valtellina, a poco meno di duecento chilometri da Milano, rappresenta una destinazione in cui la bellezza del paesaggio si aggiunge alle specificità terapeutiche delle sue acque termali. Per non parlare delle possibilità di praticare attività sportive diverse: dal trekking al rafting sull’Adda, dallo sci nordico all’equitazione, dal golf al pattinaggio su ghiaccio.

Qui hanno dimora monti dai nomi celebri in tutto il mondo: Sobretta, Cevedale, Gran Zebrù, Ortles fino alla Cima Piazzi con i suoi ghiacciai perenni, che contribuiscono a rendere unico questo territorio non a caso definito da secoli la Magnifica Terra. Più di un motivo quindi per andare alla sua scoperta.
Se gli antichi romani nel detto salus per aquam, sintetizzavano la consuetudine alla frequentazione delle terme nel tempo libero, allora Bormio si propone come un angolo alpino unico per godersi una pausa rigenerante, nei suoi stabilimenti termali dove, oltre a curare specifiche patologie, ci si può concedere momenti di benessere e autentico relax.
Già citate da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia e in seguito da Cassiodoro, le acque di Bormio, dalla temperatura variabile dai 37° ai 43° in relazione alla stagione dell’anno (più calda in inverno) sono note per le loro proprietà disintossicanti, antinfiammatorie e rilassanti. Da secoli ne sono noti i benefici effetti nella cura delle malattie respiratorie, riniti, faringiti, laringiti, tracheiti e bronchiti e in quelle di tipo reumatico e uricemico. Acque che continuano ad attrarre, secolo dopo secolo, giorno dopo giorno, clienti abituali e non.
All’impianto termale presente in città, Bormio Terme S.p.A., alimentato dalla sorgente Cinglaccia, che opera anche in convenzione con il sistema sanitario italiano, si aggiungono appena fuori dall’abitato, in località Valdidentro, altri due centri termali, Bagni Vecchi e Bagni Nuovi, amministrati entrambi da QC Terme, società che oggi gestisce alcuni tra i più noti centri benessere del settore turistico-termale del nord Italia.
Il complesso conta nove sorgenti termali, all’interno di un parco di quaranta ettari, a un’ altitudine tra i 1250 e 1480 metri, con un’offerta incredibilmente ricca di pratiche termali.
Nel percorso all’aperto dei Bagni Vecchi, ci si può concedere un bagno nella Vasca dell’Arciduchessa (la nobile austriaca che nell’Ottocento usava soggiornare ai Bagni di Bormio) o nella piscina a picco sulla rupe. Mentre il percorso all’interno è una sequenza di sorprese a cominciare dalla Grotta sudatoria di San Martino, struttura unica al mondo, che si può percorrere fino alla sorgente dove l’acqua sgorga a 40°.
Il centro Terme e Benessere Bagni Nuovi, si articola in quattro settori con differenti percorsi termali:dai Giardini di Venere, passaggio rigenerante, si prosegue nella Grotta di Nettuno che offre un percorso disintossicante, mentre i Bagni di Giove offrono un percorso acquatonico – rivitalizzante per approdare infine ai Bagni di Ercole per rilassarsi. Una piccola rarità è la Baita di Lucina, bio sauna panoramica, rivestita all’interno in legno di cirmolo dei primi dell’ottocento, preziosa testimonianza delle capacità dei maestri falegnami valtellinesi.

Il complesso termale ospita due storici alberghi sottoposti al vincolo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Il Grand Hotel Bagni Nuovi, un cinque stelle inaugurato nel 1836, oggetto nel tempo di diversi interventi e che oggi si presenta come edificio ispirato allo stile liberty. Dalla struttura solenne, esprime tutta la grandeur ottocentesca, in particolare nelle sale comuni e nel Salone dei Balli oggi ristorante con una capienza di duecento posti; le camere sono arredate con gusto e sobrietà, che si ritrova nei bagni rivestiti in marmo di Carrara che ospitano vasche idromassaggio alimentate con acqua termale.
L’Hotel Bagni Vecchi, struttura a quattro stelle, è una dimora raccolta, ma anche più informale, i cui interni si ispirano alla tradizione artigianale valtellinese. Questa struttura affascina per la sua collocazione su una rupe che domina la conca di Bormio. L’albergo sorge peraltro nel luogo dove già in epoca romana si trovava l’antico Hospitium balneorum e più tardi uno xenodochio, ospizio gratuito per pellegrini e viandanti che percorrevano la via verso il Tirolo. I “Bagni di Castello” e l’antica “Fortezza della Serra” vennero trasformati in albergo nel 1826, in seguito all’apertura della strada dello Stelvio, il passo più alto d’Europa.
È evidente che recarsi a Bormio e approfittare delle sue strutture termali, con la consapevolezza della strategicità geografica di questo territorio, significa fare un salto indietro nel tempo, per riscoprire ritmi e sensazioni che la vita in città non ci fa più assaporare.
Ma allontanarsi dalla città per recarsi in Valtellina con l’obiettivo di ritagliarsi una pausa di benessere per il corpo e la mente, dovrebbe tradursi anche con l’andare alla ricerca dei suoi più pregiati prodotti enogastronomici: bresaola, formaggi Casera, Bitto e Scimudin, ingredienti che viaggiano immancabilmente con polenta e pizzoccheri e gli con gli ottimi vini valtellinesi.
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Foto QC Terme | RIPRODUZIONE RISERVATA © LATITUDESLIFE.COM
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