di Simonetta Bonamoneta
Oggi, tutta la storia della marineria austro-ungarica, si può ripercorrere attraverso l’interessantissima visita dei reperti storici e dei modelli navali esposti nei fastosi saloni dell’Heeresgeschichtliches Museum di Vienna.
La storia navale austriaca ha inizio durante il XIV secolo, quando le coste adriatiche vennero conquistate dagli Asburgo. Fino ad allora il suo sviluppo era limitato a iniziative locali, compresa la protezione delle navi mercantili dai pirati: ancora non si era pensato alla fondazione di una marina militare propria. Si giunse così al XVII e XVIII secolo, durante le guerre contro l’Impero Ottomano, in cui venne fondata la flotta imperiale austriaca del Danubio e sotto l’Imperatore Giuseppe II venne creata una marina militare austriaca. Con la pace di Campoformio del 1797, entrarono in possesso dell’Austria non solo Venezia e la Dalmazia, ma anche la flotta veneziana, destinata a costituire il nucleo navale armato austriaco.
Venezia rimase il porto principale della marina militare austriaca e solo successivamente venne sostituita da propri porti militari, cioè da Pola a Cattaro. L’importanza di una marina militare nell’ambito di una strategia di guerra totale, divenne evidente solo con le vittorie sul mare presso l’isola di Helgoland (guerra danese – tedesca 1864) e presso l’isola di Lissa (guerra italo – austriaca 1866). Negli anni seguenti la flotta fu continuamente ampliata e il legno usato per le sue costruzioni venne sostituito sempre più dal ferro.

Accanto ai compiti di carattere puramente militare, la Marina ebbe un’importanza anche politico-economica e scientifica, impegnandosi a realizzare numerosi viaggi di ricerca, come ad esempio la prima spedizione scientifica planetaria circumnavigando il globo, con la fregata Novara, negli anni 1857-1859, affidata a studiosi e specialisti dell’Accademia delle Scienze di Vienna, con esplorazioni effettuate in Asia, America, Africa, Australia e Artide. Questi viaggi servirono alla formazione di equipaggi composti prevalentemente da futuri ufficiali di marina, permettendo contemporaneamente ricerche etnologiche e scientifiche, soddisfacendo l’ambizione di esporre negli oceani la bandiera militare austriaca.
Infine, sotto i comandanti di marina Spaun, Montecuccoli e Haus, venne ulteriormente ampliata e realizzata la “flotta moderna” della Prima Guerra Mondiale. E grazie al sostegno efficace da parte del successore al trono, l’Arciduca Francesco Ferdinando, poterono essere anche progettate numerose nuove costruzioni navali, come i primi sommergibili austriaci utilizzati già dal 1908, portando la monarchia austroungarica a disporre di una tra le più potenti flotte navali. Durante questo periodo bellico, la marina militare Imperial-Regia ebbe, soprattutto, la funzione di proteggere la costa dalmata e la sua area di operazione rimase limitata al mar Adriatico. Dopo lo smembramento della monarchia asburgica nell’autunno del 1918 l’Austria diventò un paese senza accesso al mare. Quindi, le navi della marina militare Imperial-Regia vennero suddivise tra gli stati vincitori.
L’Heeresgeschichtliches Museum di Vienna si articola in un percorso diviso in tre parti, in base agli argomenti trattati. Si inizia con l’area dedicata allo sviluppo cronologico della flottiglia del Danubio grazie ai primi modelli di cannoniere leggere, costruite secondo i dettami delle navi fluviali ottomane; quindi si prosegue con l’esposizione di navi a vela e remi fluviali e militari, che navigarono dal 1750 al 1850: i soldati del Danubio, che ne costituivano
l’equipaggio, erano perlopiù marinai civili del Danubio. E, siccome la navigazione controcorrente di quelle imbarcazioni era troppo costosa, dopo l’uso esse venivano smontate e ridotte a legna da ardere. Il periodo più ricco di testimonianze e reperti, comunque, è quello che va dal 1850 al 1918, grazie ai numerosi modelli di navi da guerra a vela e corazzate, alle quali si affiancano gloriose bandiere e gonfaloni della Marina. Un altro settore della mostra riguarda le vistose uniformi dell’epoca, tutte magnificamente conservate, una vasta esposizione di armi in dotazione a quei tempi, oltre ad una interessantissima galleria di dipinti che raffigurano epici eventi navali come quello di Helgoland e di Lissa, i ricordi dell’Ammiraglio Teghetthof,e i numerosi medaglieri, modelli di armi e siluri. La fregata corazzata Erzherzog Ferdinand Max, che si distinse nella battaglia di Lissa del 1866, è il vero capolavoro di modellistica. Inoltre, una parte interessante che suscita la curiosità dei visitatori, è l’esposizione del glorioso relitto del sommergibile U 20, di cui venne recuperata gran parte dello scafo e tutta la torretta, dal fondo del mare. Infine i giornali di bordo e tanti preziosi documenti, fregi e uniformi, testimoniano la grandezza delle storia navale dell’Impero Austro-Ungarico, che grazie anche al modellismo didattico, di provenienza arsenalistica, incuriosisce i visitatori di tutte le età. ?sb
Link utili: Museo dell’Esercito a Vienna
Foto Simonetta Bonamoneta | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.