di Lucia Giglio
Viaggio nella Brescia di Adelchi, alla scoperta dell’arte e dell’architettura della provincia lombarda.
Davvero non te lo aspetti. Carico di poche aspettative e numerosi pregiudizi sulla noia delle città di provincia, arrivi a Brescia e in un rapido colpo d’occhio capisci quanto sbagliavi. Che Città! Bella, in primo luogo, con un centro storico esteso, curato, discreto e ricco. E poi fitta di luoghi d’arte, grandi musei, piccoli musei, chiese, abbazie, grandiosi resti romani. Che vertigine. In breve, ti trovi conquistato.
Santa Giulia, contenitore superbo di superbe testimonianze.
Tanto vale iniziare da qui così da capire in fretta che questa non è una città qualunque. Santa Giulia era un monastero benedettino tutto femminile eretto nel 753 dal celebre Desiderio, monarca longobardo reso eterno dall’Adelchi manzoniano. Un sito enorme, punteggiato da chiostri fioriti, capitelli e fregi che sono un trattato di storia dell’arte. Le immense sale sono stare recuperate con delicatezza ed ora sono il contenitore di duemila anni di storia. Si va dalle Domus romane, intere ville patrizie con tappeti di mosaici preziosi e colori brillanti trovate durante i lavori, all’alto medioevo longobardo per approdare all’età comunale e al rinascimento. 14.000 metri quadri espositivi, un grande museo che è anche sito dell’Unesco. Tra le mille e mille meraviglie, spiccano pezzi che lasciano a bocca spalancata. La Vittoria Alata, grandiosa statua romana con le ali spiegate in bronzo: alta, ieratica, divina. Poi la Croce di Desiderio, grande croce stilizzata di età longobarda, squisitamente incisa e adorna di preziose gemme e il Coro delle monache, sovrastante la Chiesa di San Salvatore, tutta affrescata e chiusa dalle grate da cui le monache osservavano il mondo. Anche questo, molto manzoniano.

Da Santa Giulia al centro città
Eccoci qui, storditi ed ebbri di storia e bellezza sulle porte di Santa Giulia. E ora? Facile e agevole guadagnare la città. Si prende la via dei Musei, antica e acciottolata e ci si fa portare verso il cuore di Brescia. Attenti però che appena fuori si va a sbattere in un altro sito si serie A. Ecco il Capitolium, tempio romano eretto da Vespasiano nel 73-74 a.C. In parte distrutto resta però molto evidente la sua maestosità ; qui giaceva la grande Vittoria Alata , nel luogo che chiudeva il Foro di Brixia, la Brescia romana. Piazza Paolo VI, è a un passo: qui si trovano il Duomo Nuovo di secentesca fattura e quello Vecchio, in pratica l’edificio romanico più importante di Lombardia. Circolare, quasi vuoto, con la cripta misteriosa, è un luogo evocativo e magico. Dietro l’angolo la squisita Piazza della Loggia, un concentrato di vestigia rinascimentali. Risale al 1433 in piena dominazione veneziana. Grandi nomi vi misero mano, da Sansovino a Palladio e il risultato sono il Palazzo Loggia di gusto grandiosamente rinascimentale e sopra il Loggiato Orientale, il bellissimo orologio astronomico cinquecentesco. Persino il Ventennio ha avuto mano felice a Brescia; la Piazza della Vittoria, manifesto allo stile fascista , è un luogo gradevole dalle belle architetture marmoree e candide che contrastano con il profilo rossastro del cotto che copre il Palazzo della Poste. Sazi d’arte e di beltà, è il momento di farsi portare dallo ‘struscio’, pratica di puro gusto provinciale che si celebra nella lunga arteria pedonale composta da Corso Mameli e Corso Garibaldi. Ogni tanto alzate gli occhi dalle vetrine e spiate gli interni dei palazzi : scoprirete pazzeschi soffitti affrescati, volte dipinte e cassettoni in legno antico. Qualcuno a fine giornata vaneggia un trasferimento da queste parti. ? lg
Foto Eugenio Bersani | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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