Via Francigena, la libertà dietro casa

“E’ incredibile il lusso di questa libertà a un metro da casa E gli italiani non sanno che c’è.”  Sono parole di Paolo Rumiz e si riferiscono al grande fiume Po, che il giornalista e viaggiatore ha percorso nel 2012 a bordo di canoe e altre piccole imbarcazioni. Sono parole piene di meraviglia. Meraviglia per la naturalezza con cui più di 700 km di viaggio libero si offrono agli abitanti delle grandi città del Nord Italia. Ma soprattutto meraviglia per la naturalezza con cui quegli abitanti ignorano tale offerta. Passano accanto al fiume, lo attraversano dai ponti delle autostrade, e non realizzano quale avventura sia a pochi metri dalla loro routine quotidiana.

Ora proviamo a rovesciare il fiume Po, facendolo precipitare da nord a sud, dal Gran San Bernardo fino a Roma. E naturalmente riempiamolo di terra. Il grande fiume si è ora allungato un po’ (fino a toccare i 1000km di distanza), ma la sostanza è la stessa. Il lusso di una libertà a un metro da casa. Una libertà che può essere percorsa a piedi, attraversando molte delle città della nostra routine quotidiana. Con un po’ di allenamento, in meno di cinquanta giorni, seguendo questo grande fiume pedonale possiamo calpestare i sentieri di montagna della Valle d’Aosta, i campi ortofrutticoli del Piemonte, i vicoli medievali di Pavia, per poi attraversare gli Appennini, le colline senesi, e via di questo passo, fino a sederci di fronte all’obelisco di granito rosso di Piazza San Pietro, con la polvere del cammino ancora addosso. Questa è la via Francigena.

A piedi in Italia

“E’ incredibile il lusso di questa libertà a un metro da casa”, potremmo allora ripetere, “e gli italiani non sanno che c’è”. Prendiamo il caso di un torinese. Il grande fiume pedonale della Francigena scorre a circa quaranta minuti di treno da casa sua, aspettandolo nella città di Santhià. A un milanese, invece, sono sufficienti venti minuti di treno regionale, per raggiungere Pavia e da lì iniziare il proprio cammino. Un cammino lungo, piuttosto faticoso, che richiede allenamento e un certo spirito d’avventura. Lungo la strada, diversi cartelli  aiutano a orientarsi nella via che collega le Alpi a Roma. Prima di partire si può consultare l’elenco degli ostelli che ospitano i pellegrini a prezzi contenuti. A differenza del Cammino di Santiago, qui, conviene contattare le strutture con qualche giorno di anticipo, poiché, essendo ancora pochi i pellegrini, soprattutto nel primo tratto non sempre gli ostelli si aspettano di doverne ricevere.  A essere precisi, sono richieste circa 44 tappe. Ma sono tanti gli inconvenienti che possono rallentare (come se fosse un disvalore!) il cammino. Le vesciche e le tendiniti sono la bestia nera di ogni camminatore. Chiunque abbia percorso il Cammino di Santiago sa cosa significhi dover ascoltare ogni giorno, con le dita incrociate, i segnali forniti dai propri piedi, dalle ginocchia. O dal cielo che si fa plumbeo e promette burrasca per molte ore.

Ma per adesso mettiamo da parte il cammino lungo e impegnativo e immaginiamo di non dover compiere nessuna impresa. L’interesse verso via Francigena sopravvive anche con questo spirito. E sopravvive come esercizio di libertà dietro casa. Nell’attesa di essere libertà di un mese o due, questa libertà può esprimersi anche in un solo fine settimana. Provate a prendere il treno regionale che collega casa vostra alla tappa più vicina. Provate a contattare l’ostello che vi ospiterà per una notte. E poi mettetevi in cammino. È una meraviglia povera: basta la giusta disposizione d’animo per fruirne. Il giusto rispetto verso le persone che incontrerete nel tragitto, che potrebbero essere tedeschi, francesi, inglesi in cammino da molti giorni. La giusta consapevolezza che, pur essendo sotto casa, siete in realtà immersi nel mondo. I vostri piedi stanno camminando sullo stesso sentiero antico che collega casa vostra alla Città Eterna, alla cattedrale di Santiago de Compostela, all’orizzonte di Finisterre, ai porti di imbarco per la Terra Santa.  Probabilmente, il lunedì mattina tornerete al lavoro un po’ acciaccati. Ma con la sensazione di una libertà incredibile che avete sempre avuto dietro casa, senza sapere che fosse lì.

Link utili: Ostelli Via FrancigenaSito ufficiale della Via Francigena

Foto Alessandro Baggia | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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