di Simonetta Bonamoneta
Puntuali arriviamo al Molo di Punta Asfodeli, per imbarcarci sulla “Matilde”, la bianchissima motonave che da Portorotondo ci condurrà alla scoperta della Costa Smeralda e del Parco Nazionale dell’arcipelago della Maddalena. Qui ci accoglie la bella Andrea con la sua naturale gentilezza, mentre si forma una piccola processione di ospiti elettrizzati dall’imminente partenza, per andare dalla mattina al tramonto alla scoperta di questa costa e delle isole famose in tutto il mondo. La Babitours quest’anno festeggia il 25°anno di attività, grazie alla passione di Giuseppe Murgia, il comandante, che con la giovanissima collaboratrice Andrea ha realizzato il sogno di vivere nel periodo di bella stagione a contatto con la natura e i piaceri di una libera attività.
Saliti a bordo si ha l’impressione di essere in famiglia e le persone che fanno parte del gruppo sembrano amici, tutti accomunati dallo stesso desiderio e voglia di conoscere questo mare e i suoi gioielli. Salpata l’ancora lasciamo il molo, alla volta di Portisco, l’attrezzato porto turistico proprio di fronte a Porto Rotondo, quindi doppiamo Rena Bianca e, superando Cala di Volpe, siamo ufficialmente nella Costa Smeralda. Ecco Capriccioli e la spiaggia dell’Imbarcato, dove un tempo i pastori imbarcavano gli animali malati per portarli in quarantena sulla vicina isola di Mortorio. La giornata più bella non poteva essere e l’ascolto della gradevole descrizione di Andrea, lungo la navigazione, ci accompagna dolcemente, insieme al leggero dondolìo della barca: ecco la spiaggia del Principe, regina della Costa Smeralda, quella preferita dall’ Aga Kan Karim, il creatore cinquant’anni fa dello sviluppo di questo angolo di paradiso. Ville e mega ville con prati all’inglese, si confondono con la natura, che non è stata troppo stravolta: tutto realizzato con molto denaro e tanto buon gusto, tra vegetazione mediterranea e rocce rossastre, solo una macchia bianca ci appare in alto ed è l’albergo Romazzino, l’unico grosso elemento che si distingue in modo vistoso. Da queste parti vive il raro “gabbiano corso”, e qualche volta è possibile vederlo planare intorno alla barca, in cerca di cibo. Ha il becco rosso corallo con la punta nera, il corpo bianco e le ali grigio perla.

Poco oltre costeggiamo il gruppo delle isole Li Nibani, proprio di fronte a Porto Cervo. Questo sì che è un gran bel navigare! Isole e spiaggette paradisiache si susseguono fin dentro Liscia di Vacca: siamo circondati da insenature e punte sulle quali troneggiano veri e propri piccoli eden: questo ed altro può l’estro e la fantasia della natura. Costeggiamo Capo d’Orso verso l’isola di Santo Stefano. A bordo si ha l’impressione di essere tornati bambini, tanto è l’entusiasmo e il desiderio di scoprire queste bellezze nascoste. Ecco Caprera, che ci appare maestosa, con il punto più alto di 212 metri. Qui siamo nel Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, ricca di pinete e cale sabbiose granitiche a picco sul mare, con le acque di un verde intenso e la sabbia bianchissima.
L’isola è famosa per essere stata per più di vent’anni l’ultima dimora di Giuseppe Garibaldi. Ora la sua “casa bianca” nello stile delle “fazendas” sud-americane, è un museo visitatissimo. Stiamo attraversando il Passo Moneta, il tratto di mare che costeggia la Maddalena, superando Punta Marginetto tra grandi scogli, come Barrettini, Barettinelli, Corcelli, prima di arrivare all’isola Santa Maria, l’unica ad avere delle case, una quindicina in tutto, abitate per molti mesi l’anno. Questa è l’isola più verde della zona, dove c’è lo stagno Padule, un importante transito di fenicotteri, folaghe e germani reali, tra mirti e ginepri. Qui vive il pastore Pietro che vende l’originale pecorino sardo, vicino alla “Casitta”, un esclusivo albergo di cinque camere doppie, soggiorno e veranda a vetrate, arredato in stile tradizionale, mettendo a disposizione anche un gozzo con marinaio per battute di pesca, un servizio taxi barca per Olbia, e perfino un elicottero. Proprio qui Roberto Benigni scese e s’innamorò di quest’isola, tanto da comprare una di queste casette per le vacanze. Proseguendo, ci troviamo di fronte una rarità, il simbolo del Parco Nazionale, la spiaggia rosa dell’isola di Budelli: qui, nel 1964, Michelangelo Antonioni girò alcune scene del film “Deserto Rosso”, ora è protetta da una lunga corda con galleggianti arancioni ed è invalicabile, ci vive solo il guardiano.
Non potendo scendere qui, approdiamo alla spiaggia del Cavaliere, a due passi dal battello e superato un piccolo sentiero, un accecante fondale bianco dall’acqua cristallina e turchese ci invita a tuffarci. Lasciata Budelli raggiungiamo l’isola di Spargi e sbarcando ci sentiamo un po’ pirati nel rompere l’incantesimo di questo luogo in sacro silenzio. Tutti i turisti scendono e si disperdono alla ricerca di un posto appartato che li renda protagonisti: ancora giochi sull’acqua, una bella nuotata o una piccola siesta sotto un cespuglio ci fanno pregustare, che tra un’ora sul battello mangeremo come lupi…di mare. Una piacevole pausa attraccati al porticciolo da dove lontano si vede la costa della Corsica, separata dalle Bocche di Bonifacio con solo 14 km. Un bel piatto di pasta alla marinara seguita da un piatto di prodotti della terra sarda, formaggio, salame, olive e pane carasau, accompagnati da un biondo vermentino, ed ora ci sentiamo un po’ marinai in pausa pranzo per le fatiche del…viaggio. Si riparte e superiamo Cala Ferrigno, Cala Conneri, Cala Granara, Cala Soraya e lungo la costa di Spargi, Andrea ci fa notare il profilo di una collinetta che è denominata “il pellirossa sdraiato che dorme” e veramente lo sembra.

Così arriviamo nel pomeriggio all’isola principale dell’arcipelago della Maddalena e la città ci sembra deliziosa, ridente e molto ospitale, sotto un sole splendente che scalda il mare cristallino, mentre accoglie bianche barche e barchette dondolanti nel porticciolo, delineato da verdi palme e variopinte case dal crema, al giallo e all’ocra. Avendo poco più di un’ora per visitarla, all’invito in un allegro accento sardo di Diego, il guidatore, decidiamo insieme ad altri, di prendere il trenino rosso e bianco: il modo migliore di scoprire l’isola La Maddalena, lungo la strada sinuosa che l’abbraccia tutta fino in cima, tra macchia mediterranea, spiagge bianche e sculture di pietra modellate dal vento.
Link utili: Babitours
Foto Giuseppe Barbieri | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.