di Elena Brunello
Se il Quattrocento toscano in Italia fu il palcoscenico, attraverso l’opera di Masaccio, dell’epifania dell’Uomo nella pittura, nel nord Europa il pittore fiammingo Jan Van Eyck operò una rivoluzione parallela a quella della penisola italiana. La scuola del Primitivi fiamminghi fu uno dei più importanti movimenti artistici del XV secolo e della storia dell’arte in generale. Fu proprio in questo periodo che sulla scena artistica esplose un interesse sfrenato nei confronti dell’antropocentrismo e dell’indagine della realtà. Con l’affermarsi della borghesia cittadina, della committenza civile, con lo sviluppo dei porti e delle banche del nord Europa, l’arte figurativa mise da parte un senso di riverenza e subordinazione nei confronti della rappresentazione del divino e portò sulla scena i due grandi protagonisti dell’epoca moderna: l’Uomo e la Realtà che lo circondava.
Furono artisti come Hans Memling, Rogier van der Weyden, Hugo van der Goes e Jan van Eyck a sconvolgere l’ordine della pittura ieratica e segnare l’inizio dell’Umanesimo fiammingo. Utilizzando la tecnica a olio, che progressivamente sostituì quella della tempera, questi artisti immortalarono ogni dettaglio delle Fiandre, a quel tempo parte del ducato di Borgogna e una delle regioni più ricche d’Europa. Nella città di Gent si conserva il più grande capolavoro di Jan van Eyck, il capostipite di questa particolare rivoluzione artistica. La pittura di van Eyck si consolida grazie all’affermazione economica della regione fiamminga dovuta al proliferare di attività manufatturiere e finanziare. Per avere un’idea della nuova committenza borghese associata al benessere economico della Fiandre dobbiamo ricordare un celebre ritratto conservato alla National Gallery di Londra che immortala i coniugi Arnolfini, banchieri lucchesi che vivevano in quel tempo nelle Fiandre: opera dipinta proprio per mano del maestro van Eyck. Capolavoro indiscusso del maestro è tuttavia il Polittico dell’Agnello, conservato nella cattedrale di San Bavone e di cui la figura scultorea di Adamo, nel pannello laterale, è uno dei pezzi più riusciti ed esemplificativi del periodo in questione. Un gigantesco polittico apribile composto da dodici pannelli che Albrecht Durer definì “opera immensamente preziosa e bella”.

Fare ingresso in questa maestosa chiesa e trovarsi di fronte all’opera di Jan van Eyck è sicuramente una delle esperienze più significative e intense di un viaggio a Gent. Come molti dei suoi contemporanei e corregionali, van Eyck faceva grande utilizzo nei suoi quadri della linea dell’orizzonte alta; questo espediente, a differenza delle linee basse, simmetriche e centrate della pittura italiana contemporanea, aveva l’effetto di far giganteggiare la composizione sullo spettatore, dandogli l’illusione immediata di essere incluso sia dal punto di vista spaziale che emotivo all’interno dell’opera artistica. Il Polittico dell’Agnello è momentaneamente sotto restauro e ci rimarrà fino al 2019. Il restauro è condotto dal dipartimenti di Restauro dell’Università d Amsterdam e coprirà un arco di tempo di sette anni (2012-2019).
All’interno della Cattedrale di San Bavone si può ancora vedere l’opera, privata però man mano dei pannelli che vengono restaurati presso il Museo di Belle Arti (MSK). Qui, presso la stanza adibita al restauro di questo grande capolavoro della maestria fiamminga, quattro restauratori lavorano pazientemente e con devozione al capolavoro di Van Eyck; il tutto dietro un gigantesco pannello di vetro che permette di vedere l’opera in “sala operatoria”. Al Centro culturale Caermesklooster potrete invece visitare una bellissima mostra sulle tecniche pittoriche utilizzate per dipingere quest’opera e sul suo denso simbolismo iconografico. Nella Cattedrale di San Bavone sono conservati i pannelli che aspettando di essere restaurati. Trovarsi di fronte a questa mastodontica opera ( i pannelli mancanti vengono sostituiti da copie in bianco e nero) in un momento così delicato come quello del restauro è sicuramente un’esperienza toccante e commovente. Vedere le eleganti e bellissime figure dipinte da Van Eyck e dal fratello nel corso del XV secolo, saperle conservate fino ad oggi ed entrare nel profondo della sapienza e della maestria artistica fiamminga in un tempio della sacralità come quello della Cattedrale di San Bavone è davvero un’esperienza unica. C’è la possibilità di visitare con un unico biglietto tutti e tre i luoghi legati all’esposizione del Polittico dell’Agnello. ? eb
Link utili: VISITFLANDERS – Ente del Turismo delle Fiandre
Foto Web | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com


Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.