di Elena Brunello
Era il 1 luglio del 1997 quando Hong Kong venne restituita dal Regno Unito alla Cina in una cerimonia storica che mescolava la pompa magna inglese con quella cinese. Da sempre questa particolare città, tradizionale e innovativa allo stesso tempo, ha avuto più di un’anima che ne ha sancito il carattere sfaccettato. La maggior parte delle persone credono che Hong Kong sia una città sola, ma in verità si tratta di duecentosessanta isole. Hong Kong si scopre sulla sua costa frastagliata, nelle baie deserte, tra i pinnacoli dei grattacieli, tra le case coloniali e il vento salato che soffia dal mare. Per capire come è cambiata questa perla urbanistica cinese da quando la abitavano pescatori e pirati, affittate una giunca, la barca tradizionale con le vele rosse, e partite alla scoperta della città via mare. Nascoste tra i grattacieli e i centri commerciali, Hong Kong offre molte gemme culturali da visitare: da templi affascinanti, a musei e bellissimi giardini cinesi.
Nascosto nel vivace viavai del quartiere di Tsuen Wan, si trova il complesso di Sam Tung UK, dove potrete scoprire la storia di Hong Kong prima dell’arrivo dei grattacieli. Ma è dal Victoria Peak che godrete la visione d’insieme migliore sulla città. Guardando giù vi si parerà davanti agli occhi uno dei porti e delle baie più belli del mondo, mentre lo skyline dei grattacieli farà impallidire il ricordo di Manhattan. E’ da qui che si sente pulsare il vibe di Hong Kong, tanto che nemmeno i locali si abituano nel tempo a questo panorama mozzafiato. Ogni giorno migliaia di persone prendono il Peak Tram, un vagone vecchio di centoventi anni, ce da Garden Road li porta al tramonto sopra una delle città più belle del mondo. Calato il Sole non potrete non fare un salto a Temple Street, all’incrocio con Jordan Road. Sotto la luce tremolante delle bancarelle e le insegne al neo dei ristoranti, troverete di tutto: da bizzarre piante medicinali a orologi contraffatti. Prostitute, indovini, street food, giocatori di scacchi: il mercato notturno di Temple Street è un must per capire l’anima misteriosa della città.

Lasciata l’anima profana della città si entra in quella sacra. Il maestoso tempio Wong Tai Sin mescola elementi della tradizione taoista con buddismo e confucianesimo. Un luogo sacro che si narra esaudisca le preghiere di chi vi si reca in pellegrinaggio. La chiaroveggenza è una pratica molto diffusa intorno a questo tempio, soprattutto in una versione tipica del luogo chiamata kau cim, in cui dei piccoli legnetti vengono mescolati dentro a dei vasi di bamboo per predire il futuro a seconda del risultato. Altra attrazione da non perdere legata al mondo spirituale è quella che si trova sull’isola di Lantau. Qui, nel monastero di Po Lin, si trova il Buddha Tian Tan, un gigantesco Buddha seduto alto trentaquattro metri. Tutto intorno le montagne e il mare Cinese, mentre una enorme campana di bronzo viene suonata cento otto volte al giorno. Due giganteschi alberi di banyan troneggiano a Lam Tsuen, una comunità di villaggi antica circa settecento anni. Come voleva la tradizione gli abitanti di questo luogo scrivevano i loro desideri su un pezzetto di carta, lo legano stretto a delle arance per poi lanciare il tutto contro i rami degli alberi per buon auspicio. Oggi non è più permesso, per ragioni di conservazione. L’altra grande attrazione qui è il tempio di Tin Hau, eretto durante la dinastia Ming per venerare la Dea del Mare. Le attrazioni di Hong Kong ovviamente non finiscono qui, ma è un buon punto di partenza per capire l’anima sfaccettata e spesso antitetica di questa città dove i grattacieli si confondo con la tradizione popolare. ? eb
Foto Lucio Rossi | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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