Non solo Celtics: Bruins, l’hockey a Boston

C’è un posto nel cuore di Boston che fa impazzire i suoi cittadini, teatro di lacrime di gioia e di amarezza: è il TD Garden, l’arena più famosa del Massachusetts. Per intenderci, è lo stadio che si trasforma in una marea verde quando giocano i Boston Celtics. Ma è anche la casa dei Bruins, la franchigia di hockey della città e tra le più acclamate degli Stati Uniti. E così quando il parquet lascia il posto al ghiaccio e il giallo e il nero sostituiscono il verde, i 17 mila del TD Garden acclamano i Boston Bruins e assistono al loro spettacolo.

È la storia dei Boston Bruins a certificarne l’importanza: si tratta della terza squadra più vecchia della National Hockey League (NHL), nonché della prima franchigia statunitense a parteciparvi. Era infatti il 1924 quando il fondatore Charles Adams mise fine all’egemonia canadese e aprì il campionato anche agli Stati Uniti, dove in realtà l’hockey aveva poco seguito. Il pubblico di Boston, però, si appassionò presto a questo sport “per canadesi”, complici anche i successi dei Bruins. Nel 1929 la squadra vinse la sua prima Stanley Cup, la coppa assegnata dalla NHL ai vincitori dei playoff. Ne seguiranno altre cinque.

I Bruins inoltre si fregiano di essere tra le Original Six, ovvero le sei squadre che formarono la NHL tra il 1942-43 e il 1967. Furono questi gli anni più duri per lo sport americano, che vide i suoi protagonisti passare rapidamente da acclamate star a semplici soldati impegnati in guerra.
La franchigia di Boston è passata alla storia anche per essere stata la prima a tesserare un giocatore di colore. Il 18 gennaio 1958, mentre per le strade statunitensi infuocava la lotta per l’emancipazione, Willie O’Ree debuttava contro i Montreal Canadiens. Tuttavia l’esempio positivo dato da Boston non ebbe molto successo e per vedere un altro giocatore di colore in NHL dovettero passare sedici anni.

Curiosa l’origine del nome della squadra, Bruins, che deriverebbe da un vecchio termine inglese usato nelle favole per indicare gli orsi bruni (dall’olandese bruin, marrone). L’animale, dotato di agilità e astuzia, si rivelò il simbolo perfetto per la squadra di Charles Adams e oggi la mascotte dei Bruins è l’esuberante orso bruno Blades.

Introdotto nel 1948-49, “the spoked B”, logo dei Bruins, simboleggia il ruolo di Boston come importante centro statunitense, quasi a voler dimostrare che tutte le strade portano alla città del Massachusetts. In questo senso, il logo riprenderebbe le parole dell’intellettuale Oliver Wendell, che alla fine dell’800 definì la State House di Boston “il fulcro del sistema solare”.

 

di Giorgia Gariboldi | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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