Vista da uno dei suoi borghi arroccati sulle colline, la val di Magra è una placida e piccola pianura affacciata sul mare, attraversata dal fiume che le dà il nome. Chi ha la fortuna di ammirarla dall’alto in una notte di luna piena, non può non chiedersi come doveva apparire ai tempi dei romani, che qui nel 177 a.C. fondarono la colonia chiamata Luna. Senza luci e senza strade, nel buio più completo, con il mare un paio di chilometri più vicino, ad attirare l’attenzione sarebbe stata l’antica città portuale costruita interamente con il marmo bianco delle vicinissime cave toscane. La luce del satellite doveva risplendere sugli edifici e sui templi candidi rischiarando l’intera baia che, in più, ha proprio la forma di una mezzaluna. Una visione senz’altro suggestiva.

Ospitalità diffusa. Oggi dell’antica Luna non restano che rovine semisepolte, ma questa terra è rimasta ricca di fascino e bellezza. Siamo nel cuore della Lunigiana storica, al confine tra Liguria e Toscana, a pochi passi dalle Cinque terre e dalla Versilia, tra mare e montagne. Una terra di confine in tanti sensi. E, come accade sempre in questi casi, anche questa porta i segni dell’unione inevitabile di culture, sapori e tradizioni diversi. L’ennesimo prezioso patrimonio italico che ancora deve trovare un’identità turistica definita, ma è ben decisa a farlo. Con questo spirito è nato il Consorzio Lunae Civitas che a Ortonovo, in provincia della Spezia, ha lanciato il suo progetto di ospitalità diffusa. L’obiettivo è stato quello di creare una rete tra i servizi e le strutture ricettive dei dintorni, tutte di recentissima apertura. C’è ad esempio la locanda Il Monastero, che deve il suo nome all’uso che nel ‘700 si faceva dell’imponente costruzione ai margini del paesino. Della stessa epoca è anche il palazzo nel centro dell’antico borgo di Ortonovo in cui oggi si trova il B&B la Torre. Chi preferisce un soggiorno immerso nel verde troverà quel che cerca nell’agriturismo a conduzione familiare la Sarticola, da cui si dominano distese di vigne e ulivi (il vermentino e soprattutto l’olio extravergine sono i principali prodotti dell’azienda agricola). E’ immerso nel verde della sua tenuta anche il Casale Amati, il più antico frantoio del Levante ligure riadattato a residenze per vacanze. Appena fuori dal borgo medievale di Ortovono, invece, c’è il Santuario del Mirteto, chiesa in marmo bianco costruita su una terrazza naturale e punto di riferimento religioso della zona. Nelle ali laterali della struttura (vista mare o vista monti) si trova l’Affittacamere del Pellegrino, albergo con ristorante per chi preferisce un soggiorno dal sapore semplice e genuino. Modi diversi di ospitare, ma con due caratteristiche comuni: la valorizzazione del territorio e la volontà di far sentire il turista a casa propria, mettendolo in contatto con le opportunità ricreative, culturali e gastronomiche della zona.

Storia e tradizioni. Nei dintorni dei colli apuani che dividono Liguria e Toscana non mancano infatti i punti di interesse. Sul versante ligure ci sono diversi borghi medievali ricchi di storia, come Nicola, ma soprattutto c’è l’area archeologica dell’antica colonia romana Luna. Gli scavi fino ad ora hanno riportato alla luce l’area pubblica centrale con i templi, le terme private e le ricche domus abbellite da enormi mosaici. Notevole e ben conservato è anche l’anfiteatro che si trovava appena fuori le mura: si stima potesse contenere 7000 spettatori. L’antica colonia deve la sua fama soprattutto al materiale con cui è stata costruita, il marmo di Carrara prelevato dalle vicinissime cave toscane. Sicuramente anche questa è una tappa irrinunciabile per chi passa dalla zona: si trovano a mezz’ora d’auto da Ortonovo e possono essere visitate in appositi tour che portano i turisti fin nel cuore dei monti. Sopra le montagne “mangiate” dalle estrazioni secolari, si trova la piccola Colonnata. Val bene una visita, non fosse altro che per il tipico lardo che ha reso la località celebre in tutto il mondo a partire dagli anni Cinquanta. Il lardo di Colonnata ottiene questa denominazione, infatti, solo se proviene dalla zona e se viene conservato, durante la lavorazione, nelle tradizionali conche di marmo prodotte poco distante. La larderia Fausto Guadagni, con il suo ristorante “Locandapuana”, è uno dei luoghi in cui da intere generazioni si porta avanti la tradizionale lavorazione con passione e devozione.

Viaggio del gusto. L’intera valle e i pendii sono ricoperti di vigne e ulivi. I prodotti tipici della zona sono infatti l’olio extravergine d’oliva e il vermentino (bianco soprattutto, ma c’è anche quello nero). La “materia prima” cresce in un territorio particolarissimo, un po’ montagna e un po’ mare, e conserva i profumi e i retrogusti di questo mix anche in bottiglia. Sono tanti i produttori di vino sui colli di Luni e nella valle, ma ognuno rappresenta un’anima diversa della tradizione vitivinicola. C’è l’impero dei Bosoni, ad esempio, dimostrazione di come il lavoro e la passione familiare nei vigneti possano trasformarsi in un punto di riferimento del settore raffinato e ricercato, le cantine Lunae. Ma ci sono anche tanti piccoli produttori, come Andrea Marcesini dell’azienda agricola La Felce. Qui si produce un vermentino elité del vino naturale; ovvero un vino che, nella filosofia dell’azienda agricola, deve essere vero cibo, importante in tavola come il pane e la carne: da gustare, non da sorseggiare.
Per informazioni: Lunae Civitas
Di Chiara Beretta | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.