Un bellissimo viso solare e fiero ammicca dall’autoscatto nato davanti ad uno specchio. Ma questo volto è ormai cenere, vittima , come altri 30 ignari cittadini del Burkina Faso dell’ attentato terroristico del 15 gennaio scorso. Leila Alaoui era una fotografa franco-marocchina, in Africa per un lavoro sulla violenza verso le donne in questa parte del continente africano. Era in macchina, transitava per caso davanti all’Hotel Splendid di Ouagadougou ed è morta con il suo autista. Restano di lei in eredità permanente le sue foto: volti africani, colorati e dai limpidi sguardi, donne, uomini, ragazzi, in posa per lei, cittadina francese e marocchina insieme, mediterranea come si definiva. Leila era uno splendido simbolo di sincretismo culturale perfetto. Esattamente il nemico più detestato dai terroristi di Al Qaeda.
di Eugenio Bersani | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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