Leila Alaoui un testamento in immagini

Leila_Alaoui_02Un bellissimo viso solare e fiero ammicca dall’autoscatto   nato davanti ad uno specchio. Ma questo volto è ormai cenere, vittima , come altri 30 ignari  cittadini del Burkina Faso dell’ attentato terroristico del 15 gennaio scorso.   Leila Alaoui  era una fotografa franco-marocchina, in Africa per un lavoro sulla violenza verso le donne in questa parte del continente africano. Era in macchina, transitava per caso davanti all’Hotel Splendid di Ouagadougou ed è morta con il suo autista. Restano di lei in eredità permanente le sue foto: volti africani, colorati  e dai limpidi sguardi, donne, uomini, ragazzi, in posa per lei, cittadina francese e marocchina insieme, mediterranea come si definiva. Leila era uno splendido simbolo  di sincretismo culturale perfetto. Esattamente il nemico più detestato dai terroristi di Al Qaeda.

di Eugenio Bersani | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Leila_Alaoui_07

Leila_Alaoui_08

Merzouga, 2014
Merzouga, 2014

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.