
Certo, il nome è evocativo. Al Six Senses di Laamu le Maldive si vivono in tutti i sensi: mare cristallino a perdita d’occhio, relax e coccole pieds dans l’eau, una proposta gastronomica semplice ma strepitosa. E ha un’unica pretesa: graffia il blu sconfinato con un’anima green.
Atollo di Laamu, pianeta a sud della grande costellazione delle Maldive che fluttua nel blu dell’Oceano Indiano. 15 minuti di navicella dall’aeroporto di Kadhuhoo e ti trovi ammarato tra 82 isole, di cui 12 abitate, spiaggiando in fine in mezzo a una teoria di palafitte che sembrano spuntate da sole, così perfettamente integrate col tutto. E il tutto qui si fa presto a capire cos’è: una galassia acquatica, che va dai toni dell’azzurro al verde smeraldo, e abbraccia sprazzi di natura selvaggia, lambisce lingue di sabbia bianchissima dove pensi che quasi non sia contemplabile l’umanità.
Invece qui è tutto pieno, nonostante l’isola sembri pressoché deserta. Perché questo è un resort, ed è molto diverso dalle magioni che uno si immagina. Qui ogni ospite ha la sua piccola isola da vivere a ritmo rigorosamente slow, un paradiso intimo che è l’elogio della lentezza. Il prodigio si chiama Laamu Six Senses, e porta la firma di Sonu Shivdasani, pioniere arcinoto dell’ospitalità di alto livello che ha sposato la causa dell’eco sostenibilità. Gli eccessi sono quindi banditi: in fin dei conti, il vero lusso è fare una vacanza “come vuoi tu”, almeno è quello che ti ripetono per tutta la durata del soggiorno. E allora meglio lasciare a casa le Louboutin e infilarsi gli infradito, perché queste che sembrano le Isole dei beati in Oceano Indiano non si può che godersele comodi. Il piglio è down to earth, senza pretese e d’altro canto lo scenario strepitoso dovrebbe dissuadere dal chiedere di più. Al resto, ci pensa lo staff, che con mano quasi invisibile trasforma il semplice in esclusivo. Sarà mica questa la felicità?
Maldive evergreen
Può il paradiso essere green? Sembrerebbe di sì, anche in questa porzione di terra così celestiale. Perché il benessere degli ospiti passa innanzitutto dal benessere dell’isola, preservandola e mantenendola incontaminata. Qui si ricicla, ma soprattutto si minimizzano i rifiuti. Per capirci, i fornitori sono pregati di non mandare plastica inutile sull’isola e agli ospiti stessi viene chiesto di riportare con sé contenitori di plastica di creme e shampoo, perché smaltire costa e inquina.
Il mantra è zero waste concept e risparmio energetico: si contengono le emissioni, l’acqua impiegata viene desalinizzata. Il resort stesso conduce programmi di insegnamento nelle isole circostanti abitate dalle popolazioni locali per istruire su come riciclare. Il rispetto dell’ambiente si insegna attraverso lezioni condotte dai biologi marini che spiegano l’importanza della conservazione delle specie e della barriera corallina, che qui è praticamente intatta e rappresenta la maggior ricchezza di tutto l’atollo. Come se non bastasse, tutti gli ospiti che occupano un bungalow hanno accanto un GEM (guest experience maker) che li assiste durante tutto il soggiorno. Chi lavora qui viene sottoposto a un training di cinque giorni per apprendere a ridurre la produzione di rifiuti inutili. Ad esempio le lavatrici del reparto lavanderia devono funzionare solo a pieno carico e c’è anche il giorno senza aria condizionata: per 5 ore un giorno alla settimana niente aria condizionata negli uffici. Un bel sacrificio a queste latitudini dove il sole ti divora.

Eco è chic
97 ville in legno a basso impatto ambientale che si adagiano sul mare, sulla spiaggia e che si mimetizzano tra le mangrovie. Il design è ricercato, gli interior, minimal e di stile, sono costruiti con materiali riciclabili, legno e tessuti, che provengono dalla produzione locale. Gli arredi del Six Senses riflettono i valori dello Slow Life (Sustainable, Local, Organic, Wellness, Learning, Inspiring, Fun, Experiences), il progetto ambientale e sociale sposato dal marchio. Certo, non mancano i migliori comfort: Docking Station, impianto satellitare, schermo da 37 pollici e WiFi; ma l’intrattenimento vero è all’esterno. Dal pontile privato la vista sulla laguna è spettacolare e invita al relax.
Benessere in tutti i sensi
La formula è vincente e affonda le basi nella visione olistica del suo fondatore. L’intento di Sonu Shivdasani e di sua moglie Eva, creatori del Six Senses, è quello di far abbracciare il benessere fisico e spirituale di ogni ospite con quello del luogo. Immersa nella vegetazione selvaggia, la Laamu Six Senses Spa offre una struttura dal design raffinato dove rilassarsi e prendersi cura di sé. Corsi Yoga, medicina ayurvedica, massaggi orientali: la parola d’ordine è relax. Terapisti altamente qualificati utilizzano prodotti naturali in una gamma infinita di trattamenti esclusivi: da quelli di bellezza, a quelli estetici, al ringiovanimento. Senza dimenticare le cure locali. A disposizione degli ospiti, operatori esterni offrono consulenze per intraprendere uno stile di vita sano e per trattamenti olistici specializzati.
A qualcuno piace freddo, esotico e bio
E il benessere passa anche dal cibo. Dall’orto organico posto nel centro dell’isola provengono tutti gli alimenti vegetali e le materie prime impiegate nel Leaf, il ristorante vegetariano che è tra i più gettonati dagli ospiti. La filiera è cortissima: gli chef lavorano in stretto contatto con i coltivatori e tutto il pescato è quello dei pescatori locali, garantendo così materie prime freschissime e un’economia territoriale virtuosa. Non mancano le proposte di cucina internazionale, nel ristorante Longitudine, mentre gli amanti dell’esotico dovranno provare lo Zen, che propone cucina in stile giapponese per solo 12 fortunatissimi. I golosi faranno tappa a Ice & Chocolate, gelateria artigianale con più di 40 gusti, difficile assaggiarli tutti. L’ultimo grillo per la testa? Un brindisi finale al tramonto al Chill Bar, con vista sull’anima infuocata della laguna.
Testo e foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Infoutili
Informazioni: Laamu Six Senses
Informazioni in Italia: sixsenses@clubsnc.com
Come arrivare: si vola da Milano Malpensa e Roma Fiumicino alla capitale Malè con Qatar Airways via Doha. Dall’Ibrahim Nasir International Airport di Malè ci si sposta al terminal dei voli domestici in attesa del volo interno (dura 50 minuti ed è operato dalla compagnia Maldivian) per Kadhdhoo, da qui ancora un transfer di 15 minuti con una barca veloce per Laamu.
Quando andare – Clima: la stagione migliore per una vacanza alle Maldive è tra dicembre e aprile. Questa è però l’alta stagione, quindi gli alberghi sono pieni e prezzi sono più alti. Tra maggio e novembre, invece, i prezzi sono più bassi e i turisti sono meno ma può esere nuvoloso e ogni tanto piove. I due mesi intermedi, cioè novembre e aprile, sono caratterizzati da maggior trasparenza dell’acqua e migliore visibilità.
Viaggio organizzato: Gattinoni Travel Experience
Fuso orario: quattro ore avanti con l’ora solare, tre quando è in vigore l’ora legale.
Documenti: Per entrare nella Repubblica delle Maldive non è necessario alcun visto, è sufficiente essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno. Il visto turistico di trenta giorni è concesso direttamente in aeroporto al momento dell’ingresso nel Paese.
Vaccini: nessuno obbligatorio.
Lingua: la lingua ufficiale è il dhivehi. Ma nei resort la lingua ufficiale è l’inglese. Ovviamente per compiacere gli ospiti si parlano tedesco, francese e a volte anche l’italiano.
Religione: musulmana sunnita.
Valuta: Rufiya (Rf); 1 Euro equivale a 18,95 Maldive Rufiya. Tuttavia tutti i conti si pagano in Dollari americani e in Euro.
Elettricità: il sistema elettrico funziona a 230-240 Volt. Consigliato un adattatore universale se avete molti apparecchi da ricaricare.
Prefisso telefonico: il prefisso per chiamare le Maldive dall’Italia è 00960. Le comunicazioni dei cellulari sono assicurate dagli operatori Dhiraagu o WMOBILE con standard GSM 900/1800 o 3G.
Abbigliamento: a Laamu la parola d’ordine in fatto di abbigliamento è ‘Casual dress code’che significa che non è richiesto alcun abbigliamento particolare a parte quello suggerito dal buon senso di chi viaggia ai tropici. Da ricordare solamente di non presentarsi in costume da bagno al ristorante. Per gli uomini la sera sono indicati i pantaloni lunghi. Va ricordato che nudismo e topless sono vietati e sono considerati un’offesa per i costumi locali.
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