Un anno dopo l’altro, oramai da molti anni, ricevo per le feste natalizie gli auguri da un amico speciale che abita a Gozo (in maltese si chiama Għawdex e si pronuncia Hàudesc) la seconda per importanza delle isole maltesi. Dal terrazzo di casa di Joe Xuereb (pronuncia: Sciùrèb) scultore di fama internazionale, si ha sott’occhio l’intera nazione; e non è un modo di dire, ma la pura realtà. Lui abita nel borgo di Ghajnsielem (pronuncia Hàinsìlem) che a sua volta sovrasta il sottostante porto di Mġarr (si pronuncia Imgiàr) da cui partono i frequenti traghetti che, dopo aver costeggiato l’isola di Comino (in maltese Kemmuna) celebre per la sua Blue Lagoon, raggiungono Malta. Tre isole, una nazione, per l’appunto. D’altra parte Malta è davvero piccola; facile da percorrere e dai confini ‘esterni’ sempre visibili: il mare Mediterraneo. Oltre che bravo come artista, Joe è anche un uomo semplice, profondamente legato alla sua terra e alla famiglia che ‘cresce’ ad ogni arrivo di augurio via e-mail! Ama circondarsi di amici che svolgono, dice lui, un lavoro da ‘isola’ di Gozo: lavori agricoli legati alla terra, viticoltura, pesca, artigianato, raccolta del sale dalle rocce scavate nel nord dell’isola; il suo, è quello di ‘lavorare’ la pietra Globigerina, dalle tonalità dell’oro, ricavandone sculture piccole, medie e grandi; e ogni scultura di Joe alla fine presenta, assieme all’indubbia matrice artistica, anche la personale fantasia con l’interpretazione in forme morbide e arrotondate, dei soggetti creati: uomini, donne, bambini, sogni e pensieri astratti.
Chi si reca nell’atelier di Xuereb, può assistere alla sgrezzatura e alla lavorazione della tipica pietra maltese, comune a moltissimi edifici di Malta e Gozo, e insieme alla nascita delle sue opere. Joe è molto orgoglioso del suo visitor’s book, nel quale vengono raccolti messaggi di saluto e di apprezzamento per il suo lavoro da persone che arrivano da tutto il mondo. Naturalmente i bambini dei turisti si uniscono ai ‘giochi’ e alle ‘merendine’ dei figli dell’artista che fanno parte, con la mamma Miriam, della piccola e familiare ‘impresa’ di scultura di papà. Non di rado, oltre ai numerosissimi amici, Joe non manca di confrontarsi, per progetti di lavoro comuni (mostre a Malta e all’estero, preparazione di cataloghi, libri ecc.) col suo conterraneo Daniel Cilia, noto fotografo gozitano che vive qui e a Firenze, dove si reca spesso per lavoro. Le foto delle opere di Xuereb hanno dato vita a numerose pubblicazioni che raccontano Malta in ogni suo aspetto: artistico, storico e, naturalmente, turistico. Joe Xuereb ha partecipato a molte mostre ‘personali’ e ‘collettive’, sia nel suo paese che all’estero, in modo particolare Germania, Francia, Italia. Suoi lavori sono esposti in permanenza a Siena (Parco delle Sculture del Chianti) oltre che a Carcassonne, Londra e New York,
Ho chiesto più volte a Joe, nel famoso atelier di casa sua (sempre disseminato di opere in lavorazione e di polvere di globigerina) e anche a Milano, in occasione di mostre collettive cui ha partecipato, da cosa derivasse questa sua oramai consolidata ‘cifra artistica’ di scolpire la pietra privilegiando le rotondità delle figure, rimarcando gli atteggiamenti di volta in volta differenti, siano essi rappresentati da soggetti singoli o da più persone. Gli stessi titoli delle opere sono il risultato di scelte che Joe fa nelle tre lingue: maltese, inglese e italiano (ad esempio: ‘La Famiglia’, ‘Abbraccio’, ‘Serenity’, ‘Come Closer’ e altri ancora). Tante le motivazioni di Joe; una su tutte: il fatto stesso di esser nato a Gozo dove esiste il famoso complesso megalitico di Gġantija (Gigantia, patrimonio Unesco) fra i più antichi monumenti autoportanti del mondo; luoghi, questi, abitati almeno mille anni prima della costruzione delle piramidi di Giza. E le forme morbide e talvolta carnali, più materne che erotiche? Senza dubbio riferibili, dice Joe, all’antico culto della Madre Terra, che nella sua opulenza corporale ha sempre rappresentato la nascita e la continuità del genere umano, della vita stessa.
del ‘Columnist’ Federico Formignani | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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