Voglia di primavera? A Siviglia per la Feria de Abril

FERIAABRILFOTO

“Ya huele a Feria”, ovvero: già si sente profumo di Feria. È questa la frase che si sente ripetere verso fine marzo fra le calles di Siviglia, capoluogo dell’Andalusia. La Feria de Abril ha un suo profumo particolare, ma non solo. É un insieme di colori, luci, suoni e odori difficili da spiegare a parole e che magicamente si ripete ogni anno nel rispetto della tradizione.

L’origine

La storia della Feria de Abril, anche detta Feria de Sevilla, risale al 1847, quando ancora la sua sede era nella zona del Prado de San Sebástian. Essendo diventata un’importante manifestazione che richiamava folle di visitatori, negli anni ’70 la Feria venne spostata in un’area più vasta a sud di Los Remedios, il quartiere ad ovest del Guadalquivir confinante con l’antico barrio di Triana.

Qui, all’interno del recinto ferial, si festeggia per una settimana intera la gioia di stare in compagnia. L’usanza vuole che il tutto inizi una settimana dopo Pasqua, quindi quest’anno i festeggiamenti dureranno da martedì 10 a domenica 17 aprile 2016.

Il primo giorno di Feria

La Feria vera e propria inizia il martedì. Il lunedì infatti è una sorta di preparazione dell’animo. La tradizione prevede che ci si ritrovi fra amici o famigliari per cenare insieme, in casa oppure nelle casetas, case di legno col tetto in telone che formano il villaggio della Feria. La frittura di pesce di mare non solo è un piatto tipico della Feria, ma anche del cosiddetto lunes de pescaíto. Le donne indossano abiti eleganti e scarpe col tacco, mentre gli uomini sono invitati a presentarsi in giacca e cravatta nonostante ad aprile, e soprattutto a maggio, la temperatura sia già alta. Dopo cena ci si reca tutti verso la portada della Feria, il portale principale di accesso. Si tratta di un monumentale arco decorato da lampadine colorate e il cui disegno è ogni anno diverso. Le strade circostanti si riempiono di gente e a mezzanotte il sindaco accende le luci della Feria: non solo la portada ma anche tutte le faroles, i lampionicini di carta che ornano le calles della Feria vengono illuminati nella cerimonia dell’alumbrao. Che abbia inizio la Feria!

Cosa fare

Essenzialmente si balla, si canta, si mangia e si beve giorno e notte fino a domenica, ma non è così semplice come si pensa. La danza popolare che si balla è la sevillana, un genere facente parte del flamenco e quindi di direvazione gitana, araba ed ebraica, in quanto l’Andalusia è stata da sempre terra di incontro fra popoli. Si balla solitamente in coppia e prevede l’accompagnamento delle nacchere, della chitarra e del tamburo flamenco, oltre che al toque de las palmas (il battitto dei palmi delle mani). Si tratta di canzoni allegre, a volte invece struggenti, che parlano dell’Andalusia e del suo popolo. Una sevillana completa è composta a sua volta da quattro blocchi i quali hanno passi ben precisi. É quindi consigliabile fare qualche lezione di sevillana con un amico prima della Feria. Dicono che l’importante sia saper ballare la primera e la segunda sevillana, poi il resto si impara direttamente sul posto con un po’ di rebujito, la bevanda dissetante tipica della Feria, un misto di manzanilla, vino bianco andaluso, e gassosa.

L’abbigliamento

Una volta appresi i rudimenti della sevillana occorre il vestito. Gli uomini possono continuare con giacca e cravatta, ma per le donne questa è l’occasione per sfoggiare il proprio traje de flamenca o gitana, il tipico vestito indossato delle donne gitane e delle campagne durante i primi anni della Feria. Le strade si trasformano in un tripudio di colori, fantasie e balze. Oggi esistono molte varianti, ma il modello originale del vestito ha le maniche lunghe o a tre quarti e una lunga gonna ornata con balze che vengono sollevate per rendere il movimento del ballo più spettacolare. Il traje è stretto in vita, sui fianchi e sul petto per far risaltare la figura femminile. Le vere sivigliane hanno decine di vestiti e se li fanno confezionare dalle sarte, ma ci si può anche rivolgere ai vari negozi che noleggiano trajes. Completano il look un trucco carico, un ventaglio, utile quando fa caldo, la peineta, un fermaglio che sostiene la capigliatura preferibilmente raccolta, una rosa finta colorata di grandi dimensioni appuntata sulla sommità della testa, orecchini pendenti (più sono grandi meglio è) e per chi vuole un leggero scialle.

Le casetas

Ma non basta avere il traje, bisogna avere un invito per essere ammessi in una caseta. Il recinto della Feria è suddiviso in vie su cui si affacciano le case di legno le quali sono la trasposizione della casa di una persona durante la Feria. Quindi ognuno invita chi vuole a casa propria. Decorata solitamenti con i colori del rosso e bianco o bianco e verde, in molti casi una caseta viene condivisa da più soci. In ogni caso occorre avere qualche conoscenza per avervi accesso, altrimenti le alternative sono le casetas públicas, come quella de Comune, il cui ingresso è garantito a tutti. All’interno di ogni caseta ci si può accomodare sulle sedie di legno, mangiare jamón, un piatto di tortilla de patatas, gamberi, pesce fritto, ma tutto para compartir, ossia condividere. Il tutto accompagnato da cerveza, vino fino, manzanilla e rebujito e da grandi quantità di ghiaccio.

Di giorno

Il paseo de los caballos è consentito di giorno fino alle 20 tra le vie ricoperte della tipica terra ocra. Carrozze provenienti anche da altri paesi dell’Andalusia sfilano in processione per le strade di Siviglia fino ad arrivare al recinto della Feria. Il cocchiere indossa il tipico costume ed i musi dei cavalli sono addobbati con nappe colorate. Di giorno solitamente si pranza con gli amici e la famiglia, si fa visita alle altre casetas e si comincia con le danze.

E di notte

La sera, quando il sole cocente si abbassa verso l’orizzonte, è il momento di maggiore affluenza. I giovani, ma anche gli adulti, fanno un salto alla Calle del Infierno, una sorta di mini luna park all’interno del recinto. Si balla e si canta, dentro alle casetas con la musica dal vivo di gruppi e cantanti di flamenco e fra le calles improvvisando cori e danze. Si va avanti e indietro alla ricerca di amici con cui incontrarsi ed ogni mattina si tira l’alba. Si dorme qualche ora e si ricomincia. Lo spettacolo pirotecnico della domenica sera chiude con un po’ di malinconia questa settimana di allegria.

Tuttavia quello che rimane è una grande carica di energia. Molti sivigliani infatti affermano che la Feria dà loro la forza per continuare l’anno che hanno di fronte.

Ciò che conta infatti durante questa settimana è pasárlo bien e non c’è dubbio che gli andalusi, popolo accogliente e caldo come il sole che fa brillare la loro città, siano maestri in questa arte. Dai più giovani ai più anziani, tutti attendono insieme questo momento, una sorta di rituale che si mantiene negli anni ed un invito a disfrutar de la vida.

Playlist Sevillanas

di Ottavia Zanetta  Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.