Pur avendo a disposizione mezzi di trasporto che ci permettono di coprire distanze eccezionali in tempi più che ragionevoli, il concetto di viaggio, nella sua forma più ideale, non si è mai distaccato da un’immagine decisamente romantica e un po’ agée: un viandante solitario che, a piedi, procede verso l’orizzonte. In altre epoche, è vero, le alternative al camminare per spostarsi non erano poi molte, e comunque non alla portata di tutti. Ma il desiderio di un viaggio lento ha sempre abitato l’immaginario umano, anche oggi. Forse per il bisogno recuperare un contatto perduto con la natura e i suoi ritmi; o magari per l’idea di poter contare soltanto sulle proprie forze, per il desiderio di solitudine e silenzio, per la possibilità di introspezione che solo il cammino offre. Per l’occasione di ritrovarsi – finalmente – soli in compagnia di se stessi.
Di tutto questo si trova traccia in Guanciale d’erba, dello scrittore giapponese Natsume Sōseki (1867-1916), autore del più famoso Io sono un gatto. Il libro è del 1906 (tradotto in Italia solo nel 1983) ma ha retto benissimo il passare dei tempo. È un testo adatto soprattutto agli animi sensibili, che cercano la serenità quieta del viaggio lento anche tra carta e inchiostro. “Salivo per un sentiero di montagna e riflettevo”: così il giovane artista, pittore e poeta protagonista del Guanciale d’erba prende per mano il lettore e inizia a condurlo lungo il cammino. Verso dove, non è dato saperlo. Ma non è importante. Non aspettatevi colpi di scena o una trama ricca di eventi: il nostro giovane compositore di haiku si è dato un solo scopo nella vita, “rasserenare il mondo e arricchire il cuore degli uomini”. L’unica cosa che il lettore può fare, allora, è lasciarsi cullare dal ritmo placido della storia, scandita soltanto dai passi regolari del nostro artista e dallo scorrere sereno delle sue riflessioni. In pieno stile nipponico, insomma.
È infatti tra i boschi e le campagne giapponesi, presumibilmente a cavallo tra Ottocento e Novecento, che si snoda il racconto. In una novella Arcadia, nel mezzo di un’indefinita natura incantata e meravigliosa, procedono i passi del giovane – il suo cammino fisico va di pari passo a quello meditativo e spirituale. Si ferma solo quando casualmente incrocia le vite e le storie di altri pellegrini: contadini, paesani, nobili a cavallo e un’anziana donna che gestisce una casa da tè. Grazie a lei farà la conoscenza della sfortunata Nakoi, desiderata da due uomini e andata in sposa, poi, a quello che non amava.
Guanciale d’erba
Natsume Sōseki
Beat, 2013
173 pagine
7.50 euro
di Chiara Beretta |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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