Mercoledì scorso, 6 luglio, si è celebrata la ‘Giornata Mondiale del Bacio’, in inglese, il ‘World Kissing Day’. Ne hanno parlato un po’ tutti, ovvio. Persino ‘Latitudes’ ha pubblicato una raccolta di fotografie di luoghi celebri nei quali, scambiarsi un bacio d’amore potrebbe significare ‘anche’, al di là dell’atto fisico in sé, l’aggiunta della magia di una cornice naturale assolutamente fantastica, tale da rendere lo scambio di effusioni qualcosa di unico da preservare nella memoria e nel tempo. Dopo le foto, che molti Media hanno pubblicato con il chiaro intento di aggiungervi generose spruzzate di ‘gossip’ per via dei protagonisti ritratti, ecco le ‘considerazioni’ finali di Libertas Dicendi; come dire: celebrazione, encomio, elogio, esaltazione di quello che i dizionari italiani definiscono ‘manifestazione d’affetto che consiste nel toccare qualcuno o qualcosa con le labbra’. Il ‘bacio’ proviene dal latino basium, parola di probabile origine celtica. In latino questo non era comunque l’unico termine per definire il bacio; ce n’erano altri due: osculum e suavium, di diverso significato. Il primo rappresentava il bacio di rispetto, d’amicizia (anche sulla bocca) che si scambiavano persone di famiglia o legate da grande amicizia. Il secondo invece era un bacio erotico, passionale, magari un po’ troppo ‘spinto’. Alla fine ha prevalso il basium, che era un’effettiva via di mezzo, quindi adattabile a differenti situazioni.
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Come in molte manifestazioni e situazioni della vita, anche il ‘bacio’ è stato oggetto nel tempo di grande attenzione da parte di scrittori, poeti, personaggi celebri. Essendo esercizio universale, non si può immaginare come non abbia potuto essere che così! Ci sono i baci trattati con leggerezza e buon gusto e ci sono i baci dissacrati dalla penna feroce di sanguigni interpreti. Una breve raccolta delle varie interpretazioni ci accompagna, dunque, nell’universo di quello che, alla fine, resta un atto d’amore. È quasi d’obbligo citare per prima la celeberrima frase di Edmond Rostand: un bacio, insomma, cos’è mai un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole t’amo. Con Dante Alighieri, si possono ripercorrere i fremiti di Francesca, a contatto con Paolo: la bocca mi baciò tutto tremante; galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante. Concreto e nello stesso tempo delicato è Pablo Neruda: e ti bacio la bocca bagnata di crepuscolo. Etereo e sognatore si rivela il grande poeta inglese Percy Bysshe Shelley: l’anima incontra l’anima sulle labbra degli amanti. Arguto come di consueto e fondamentalmente ‘pratico’ si dimostra Sacha Guitry: sono a favore di preservare l’abitudine francese di baciare le mani delle signore; dopo tutto, si deve cominciare da qualche parte. Per concludere con gli aforismi ‘gentili’, ecco i giudizi di due noti scrittori e di un poeta: Thomas Bernhardt: il primo bacio non viene baciato dalle labbra, ma dagli occhi. Joseph Conrad: i baci sono ciò che resta della lingua del Paradiso. Paul Verlaine: il bacio, primula nel giardino delle carezze.
Nel gruppo finale di citazioni un po’ più ‘spinte’ possiamo aprire le danze con un proverbio Cinese:
baciare è come bere acqua salata; più si beve, e più la sete aumenta. Subito dopo viene la testimonianza di William Shakespeare: se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei; così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci. Secoli dopo, ecco la ‘confessione’ dell’attore Yves Montand a proposito di Marilyn Monroe: mi chinai per darle il bacio della buonanotte, ma d’un tratto il bacio si fece selvaggio, un incendio, un uragano; non potevo fermarmi. Come sempre essenziale e mentalmente partecipe, ecco Gabriele D’Annunzio: un bacio li prostrava più d’un amplesso. Sulla ‘carnalità’ dei baci, quasi identica l’opinione del commediografo Carlo Dossi (il bacio della donna che ama, morde) e del grande Victor Hugo (cos’è un bacio? un lambire di fiamma). Se è vero, com’è vero, che ha ragione lo scrittore spagnolo Ramon Gomez de la Serna quando afferma che: i baci sono come francobolli: ce ne sono che si attaccano e altri che non prendono, si può capire e apprezzare l’infinita dolcezza di Alda Merini che reclama: ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d’amore. Si parlava di baci romantici o meno. Ecco allora la chiusa con due ‘ragazzacci’ doc: Daniele Luttazzi che confessa: non dimentico mai che baciare è appoggiare le labbra contro l’estremità piacevole di otto metri di tubo digerente, e il collaudatissimo Woody Allen: baci da Dio! beh, si’, Lui ha preso tante cose da me!
del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com