Irriverenza verso Shakespeare e Amleto per scoprire che in luogo del ‘marcio’, in Danimarca si trova anche tanto verde. Non è certo l’unico paese ad aver privilegiato la conservazione della natura e la sua valorizzazione; quasi tutti oggi prestano grande attenzione in tal senso. Ma in Danimarca l’amore per il verde ha radici antiche. L’ho scoperto in occasione di un viaggio che offriva un interessante connubio: natura e cultura, riassunte in tre luoghi che si trovano sull’Øresund, il braccio di mare che separa la Danimarca dalla Svezia e ora le unisce grazie all’avveniristico collegamento (tunnel sottomarino e ponte) tra Copenhagen e Malmö. Il primo di questi luoghi è il Parco di Bakken (Dyrehavsbakken) situato nella cittadina di Klampenborg; in pratica un sobborgo di Copenhagen. È anche un parco di divertimenti, uno dei più antichi del mondo, inaugurato nell’ormai lontano 1830. La zona dedicata allo svago (comprese le sfilate di Carnevale) è in realtà molto ridotta. Di fatto, l’enorme area verde è occupata da immensi prati e da una vera e propria foresta ricca di alberi giganteschi, cespugli fioriti, piccole forre, tronchi di alberi morti per vecchiaia o abbattuti per la normale manutenzione da parte di un vero esercito di addetti. L’aspetto divertente del parco di Bakken è dato comunque dalle gite in carrozza. Due grossi cavalli per ogni veicolo da trainare, preferenza per le piste in terra battuta che si intersecano con altre piste per i ciclisti (siamo in Danimarca!) e costeggiano le aree attrezzate per i pic-nic; sfiorate le zone di verde che ospitano numerosi branchi di cervi e daini, è d’obbligo una visita al padiglione di caccia dell’Eremitagen che svetta severo su una piccola altura, con vista sul mare, in lontananza.
Proseguendo verso nord, ecco la località di Rungstedlund, parola composta che sta per ‘bosco degli echi profondi’. Qui sorge la casa natale di Karen Dinesen (1885-1962) universalmente nota come Karen Blixen, famosa scrittrice e pittrice. La Blixen che ha vissuto molti anni in Kenya e ha scritto il famoso libro ‘La mia Africa’ dal quale è stato tratto un altrettanto famoso film interpretato da Robert Redford e Meryl Streep. Anche se sono emersi carteggi di grande valore scritti nel periodo africano, è con il ritorno in Danimarca che la Blixen esprime le sue notevoli doti di scrittrice, sia usando il proprio nome ma anche numerosi pseudonimi; il più famoso dei quali (Isak Dinesen) è molto noto in America. Consumata da una lunga malattia, la Blixen muore nella sua bella casa in riva al mare e viene sepolta ai piedi di una grande quercia al limite estremo del parco. Oggi la casa natale è un museo frequentatissimo. Contiene libri, documenti, fotografie, armi tribali, oggetti africani e numerosi bellissimi quadri dipinti in gran parte in Africa. Il parco, per volere della Blixen, è divenuto nel 1958 un vero e proprio santuario per gli uccelli. Sono circa una trentina le specie di volatili che vi hanno dimora fissa, protetti dalla Società Ornitologica danese. La Blixen, amante dei fiori, era solita ingentilire le stanze nelle quali viveva creando gradevoli composizioni floreali e cambiandole ogni giorno. Abitudine che il personale del museo perpetua dal giorno della sua scomparsa.
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Humlebaek, prossima a Helsingør, è la terza località lungo l’Øresund. Il nome di sapore latino che identifica questo famoso museo (Louisiana) – perfetto mix fra natura, architettura e opere di fama mondiale – è di origine perlomeno curiosa. Nel 1885 Alexander Brun, maestro del corpo di caccia reale, esperto di alberi da frutta e apicoltore, acquista venticinque acri dell’antica proprietà Krogerup Manor. Vi edifica una casa che chiama Louisiana, in omaggio alle tre donne e spose della sua vita che avevano tutte nome Louise! L’area occupata dalle palazzine espositive copre 11.500 metri quadrati, dei quali 7.500 sono destinati all’esposizione di mostre. Un grande anfiteatro, un prato in leggera discesa verso il mare, nella bella stagione funge da ribalta per concerti, rappresentazioni teatrali. Dei 500mila visitatori annuali, il trenta per cento arriva dalla vicina Svezia. Gli appassionati d’arte moderna, a Louisiana, hanno a disposizione opere di Mirò, Moore, Picasso, Giacometti, Fontana, Lichtenstein, Wharol e cento altri. Ciò che giustifica una visita, resa per di più attraente da una natura ridisegnata con saggezza dall’uomo.
del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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