Icehotel. L’albergo di ghiaccio costruito da un italiano

icehotelMaggio 2015, la scadenza per inviare il nostro progetto in Svezia è alle porte  quando la mia collega ed io iniziamo ad interrogarci sul tema del lusso.

Cos è il lusso? Forse la possibilità di poter avere ciò che gli altri non possono,  poter mangiare le fragole in inverno, poter viaggiare in elicottero, avere sempre in ogni luogo tutto a disposizione? Questa è una concezione un po’ vecchia e poco evoluta dell’idea del lusso. Arriviamo  alla conclusione che forse il lusso è potersi dedicare del tempo. Tempo per fare ciò che ci pare, senza dover sottostare a nessun tipo di regola. Pensate un attimo a quando eravamo bambini e potevate costruire una casa sugli alberi…non vi siete sentiti dei Re? E se poi avete avuto anche il permesso di passarci una notte….beh, ditemi se questo non è lusso!

Quindi decidiamo di tradurre questa sensazione, questo fantastico sentimento di soddisfazione assoluta, in una forma tridimensionale. Stravolgiamo l’idea del lusso che è stata rappresentata per 25 anni nelle Luxury Suites del famoso Icehotel: le stanze più esclusive, più sognate ed ovviamente più care di uno degli Hotel più conosciuti e fotografati del Mondo. Sono le uniche camere di quell’Hotel che non possono essere visitate dai turisti che tutti i giorni partecipano alle visite guidate, solamente chi prenota una notte può accedervi.  I clienti che possono permettersi di prenotare una notte in queste suite, si aspettano una stanza scintillante, quasi incastonata in diamanti ed altre pietre preziose. Si aspettano di avere un comodo divano, dove sorseggiare un bicchiere di champagne ed, ovviamente, immortalare il momento con un  bel selfie.

Tra circa 400 progetti ricevuti, la commissione artistica del 26° Icehotel di jukkasjarvi seleziona Maurizio Perron, scultore Valsusino, e Marjolein Vonk, stylist Olandese, per realizzare la Luxury Suite “The great escape”!  Ovviamente  non ci aspettiamo di essere scelti, visto il nostro progetto “contro corrente”! Ma forse sono stati premiati il nostro coraggio, l’idea originale e la nostra pluriennale esperienza. La mia collega ha partecipato numerosi anni, ha realizzato varie  Suites, Chiese e Luxury Suites ; io dopo la prima esperienza nel 2007, ho realizzato varie Suites e Icebar.

tn_corridorAdesso quindi non si scherza più: dobbiamo davvero metterci sotto, fare l’ordine dei blocchi di ghiaccio che ci serviranno e pianificare le giornate di lavoro, che saranno circa 15. Sembrano molte, ma, quando si tratta di un materiale così effimero ed imprevedibile, tutto può succedere e gli intoppi sono davvero all’ordine del giorno.  Il ghiaccio che lavoreremo a novembre, è stato “pescato” a febbraio e mantenuto tutti questi mesi in appositi capannoni refrigerati. È un materiale prezioso, al suo interno si cela un mondo intero: bolle d’aria, rametti, foglie, alcuni pesci…ogni volta mi sento un po’ in colpa quando accendo la motosega ed inizio a scolpire!

tn_chandeleerLa mia collega è più esperta nel “costruire”, quindi vorrebbe lavorare con piccoli blocchi di ghiaccio ed incollarli. Io ho più esperienza nello scolpire, quindi vorrei lavorare con i blocchi grandi e dare forma alle nostre idee. L’ordine del ghiaccio tocca a me, quindi chiedo di avere 12 blocchi grandi , per la felicità della mia collega!  (Che però poi apprezzerà…).  I blocchi grandi hanno una base di cm 80 x 100, e sono alti 240 cm, per un peso di circa 2 tonnellate…. quando dico grandi, intendo GRANDI. Oltre a questi blocchi, chiedo anche una ventina di metri cubi di neve , che ci serviranno per “alzare”il letto, e posizionarlo appunto sugli alberi.

Dopo mesi passati a pensare, disegnare, progettare e programmare il tutto, arriva il momento tanto atteso di partire. Prendo 3 aerei e, dopo circa 19 ore di viaggio, giungo nell’Artico. Ricordo ancora l’emozione della prima volta lassù.  Avevo sognato per anni di andarci, inviato tanti progetti che erano stati bocciati, realizzato bozzetti in vetro , disegni…e finalmente ero li, nell’olimpo della scultura su ghiaccio! Ero a Jukkasjarvi.

Iniziamo dal tetto: visto che abbiamo tutta la suite libera, riusciamo a muoverci facilmente con il ponteggio ed  incidiamo tutte le foglie che andranno a creare la volta della nostra foresta congelata. Finito il tetto, con l’aiuto del muletto, posizioniamo i blocchi di ghiaccio. Questa è un operazione molto delicata; i blocchi sono molto scivolosi, ed essendo pesanti, appena si appoggiano si incollano, quindi bisogna procedere con cautela ma essere allo stesso tempo anche veloci. I blocchi li incolliamo con la colla più economica, rapida ed ecologica  che esista: l’acqua.             Adesso viene il momento di “alzare” il letto, per cui con l’aiuto delle pale meccaniche, fresiamo la neve e la buttiamo tra gli alberi. A questo punto non abbiamo più bisogno di mezzi pesanti: ci servono solo la motosega e gli scalpelli. Iniziamo la parte più divertente del lavoro, cioè dare forma agli alberi e renderli più organici possibili. In questa fase è un continuo salire e scendere dal ponteggio, per allontanarsi ed avere una visione d’insieme per capire se le forme sono vicine alla  nostra idea o no. Infine non rimane che scolpire il lussuoso divano per fare accomodare il clienti Vip che decideranno di passare la notte in questa stanza unica al mondo. Per  renderla ancora più unica, decidiamo di osare la dove nessuno aveva mai osato: niente divano, bensì, due altalene!  Cosa potrebbe trasportare i clienti alle sensazioni provate da bambino se non un’altalena? Quanto tempo è che non fate un giro in altalena? Pensate quanto tempo sarà passato per chi può permettersi una stanza così esclusiva.

Ovviamente non vediamo l’ora di provare le altalene e soprattutto testare la loro solidità!

tn2E…funziona! L’altalena funziona!

Non ci resta che fare gli ultimi ritocchi, controllare che tutta la Suite sia perfetta, in ogni suo angolino più recondito, ed invitare gli altri artisti che stanno lavorando alle Suites,  per presentare la nostra “ The Great Escape”. Non è la prima volta, non sarà l’ultima, ma è sempre emozionante mettere in piazza i propri sentimenti più nascosti ed intimi.

Non penserete tuttavia che il duro lavoro ci abbia impedito di gioire delle emozione che soltanto un luogo fantastico come quello dove l’Icehotel viene costruito tutti gli anni può offrire.  Come attraversare il fiume ghiacciato, provare il freddo polare sulle guance, avere circa 4 ore di luce costantemente rosa alba/tramonto e…l’Aurora. La fantastica, assoluta, indescrivibile Aurora Boreale. Le foto parlano, ma non si avvicinano minimamente a quello che gli occhi ed il cuore possono vedere.

Signore e signori, questo è l’Artico.

Dati tecnici:
Temperature: dai meno 37 ai meno 5 gradi
Ore di lavoro Giornaliere: una media di 12
Kg di ghiaccio e neve spostati/scolpiti/lavorati: circa 50,000
Mani che hanno realizzato la Luxury Suite : 4
Menti che hanno ideato la Luxury Suite: 2
Clienti che potranno dormire in questa Luxury Suite : 200 + 2 non paganti
Giorni di vita di questa Luxury Suite : circa 147 …poi ritornerà dove è nata, ed andrà a contribuire alla formazione del ghiaccio per il prossimo Icehotel.

Per scoprire più foto di quest’avventura Artica, visitate il blog Skultura.

Contributo di Maurizio Perron

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