La culla degli Usa, galleria a cielo aperto

Quattromila. Tanti sono i murales che popolano il paesaggio urbano di Philadelphia. Incredibile, vero? Anche perché si tratta quasi sempre di opere gigantesche e di qualità artistica sopraffina. Ma dietro a tali numeri c’è un segreto, uno dei segreti più belli della città.

Era infatti il 1984 quando prese vita un programma di reindirizzamento della creatività disordinata e vandalica dei graffitari verso forme spontanee ma gestite di attività artistica. Era l’Anti Graffiti Network, destinato a diventare nel 1996 l’attuale Mural Arts Program che coinvolge centinaia di persone afflitte da disagio sociale, ex carcerati in cerca di riscatto, disabili.

In 30 anni di attività, grazie anche alla verve della fondatrice Jane Golden, sono stati messi in campo una media di 100 progetti all’anno con 150 artisti coinvolti e con costi coperti in gran parte da donazioni private.

Assolutamente da non perdere, quindi, uno dei tour tematici guidati in bus, in segway o a piedi. Saranno un paio di ore ottimamente spese che potranno anche portarvi a contatto con artisti all’opera. L’ottima segnaletica per le vie della città permette anche tour individuali.
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Link utili: Philadelphia Convention & Visitors Bureau
Testo di Marco Berchi, foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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