
Mi sveglio in mezzo alle palme di San Josè con uno stupendo arcobaleno partorito dal centro città. Si parte subito verso il nord del paese: destinazione Sarapiqui luogo di foreste nebulose, cascate e natura selvaggia.

Al Selva Verde un ampio lodge immerso nella riserva pluviale a ridosso del fiume Sarapiqui, fotografo 3 tucani attirati dalle esche messe su un tavolino per la gioia dei turisti e dei fotografi. Incontro Alessio di Como che è in giro con la sua fidanzata e una Nikon per fotografare piccole rane rosse che sono solo qui. Me ne fa vedere una sullo schermo della digitale, ma non mi dice dove l’ha fotografata: segreti da fotoclub. Ci spostiamo verso la riva del Sarapiqui che in lingua indios significa giustappunto terra di fiume.

Qui ci aspettano i ragazzi del River Float Tour che è un modo furbo per non dirci che ci scaraventano giù per il fiume con un canotto azzurro in balia di onde arrabbiate e minacciose. In realtà è troppo divertente e del tutto sicuro grazie alla perizia del capitano: uno spasso da non perdere fra gridolii e onde da tsunami. Pensavo di subire qualche piccolo spruzzetto, ma con i miei compagni di avventura scendiamo dal canotto completamente fradici.

Stanotte dormiamo al glamping (glamourous camping) del Pozo Azul, campo tendato di lusso in mezzo alla foresta pluviale con sottofondo di uccelli, animali notturni e rumori primordiali.
Testo e foto di Eugenio Bersani|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com con Vuela e Air France