A passo d’uomo: il giro del mondo a piedi di Mattia Miraglio

 

Piccole inquietudini quotidiane che si accumulano. La sensazione sempre più pressante di non essere sulla strada giusta. O peggio, di non star andando da nessuna parte. C’è un’immagine piuttosto evocativa che viene citata in queste situazioni di totale smarrimento: toccare il fondo. Perché in effetti, sì, quando ci sentiamo impantanati in una routine insoddisfacente e cupa, ci sembra davvero di affondare lentamente e inesorabilmente. Ma è proprio quando si arriva al punto più basso che può scattare la molla del rinnovamento.

In un certo senso è proprio quello che è successo a Mattia Miraglio, classe 1988, che nel 2016 ha pubblicato “A passo d’uomo. Giro del mondo a piedi”, il racconto della prima parte del lungo viaggio che, secondo i piani, lo porterà ad attraversa a piedi tutti i continenti. Originario di Savigliano, comune piemontese in provincia di Cuneo, Miraglio ha già alle spalle undicimila km di cammino attraverso l’Asia e l’Australia, e presto partirà nuovamente.

L’idea di un viaggio così eccezionale si è concretizzata verso la fine del 2013: “Più che una scelta, è stata una necessità – scrive nel libro – nata dalla sensazione di essere sempre fuori posto, dall’alzarsi al mattino senza volerlo davvero, senza una motivazione o uno scopo. Dalla volontà di fare qualcosa di radicale, che mi permettesse di apprezzare la vita per quello che è davvero: un regalo”.

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E la “molla” che lo fa scattare è davvero potente: non solo lo riporta in superficie, lontano dall’apatia e dall’insoddisfazione quotidiana, ma lo lancia letteralmente dall’altra parte del mondo. Solo pochi mesi dopo aver maturato la decisione di partire, infatti, nell’aprile 2014, Mattia inizia davvero il lungo cammino che lo terrà lontano da casa per circa 19 mesi. Con alcuni necessari trasferimenti via aereo o barca nel mezzo, ha camminato da Savigliano fino a Theran (Iran), attraverso la Turchia, e poi da New Delhi, in India, fino alla capitale del Nepal Katmandu. E ancora, dalla capitale thailandese Bangkok fino a Giava, in Indonesia, per infine attraversare l’Australia da nord a sud e approdare in Nuova Zelanda. Il tutto spingendo un carrello, che sarebbe poi un passeggino da jogging riadattato a casa mobile, contenente tutto il necessario per vivere: dalla tenda al sacco a pelo, dai vestiti al cibo.

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“A passo d’uomo” è il racconto, decisamente ben riuscito, di questo lungo cammino. Sebbene Miraglio sia semplicemente prestato alla scrittura, come tanti altri autori di libri di viaggio, il risultato è scorrevole e piacevole da leggere. Il suo punto di forza è sicuramente la spontaneità. Con grande sincerità e onestà Mattia ci presenta un racconto semplice, ricco e autentico: ci sono le cose belle e quelle brutte, ma brutte davvero, le emozioni mozzafiato e i momenti di sconforto profondo, la gioia costante del viaggio e la nostalgia agrodolce di casa, della fidanzata. Alla fine non vi sembrerà di aver letto il resoconto esaltato di un’avventura, ma piuttosto di aver fatto una piacevole chiacchierata con un amico che si è confidato con voi a cuore aperto.

L’avventura, comunque, non è finita. In Nuova Zelanda Miraglio è stato costretto a interrompere il viaggio e a tornare a casa per raccogliere nuovi fondi ed energie. Ma nella primavera 2017 volerà fino a Vancouver, in Canada, con l’idea di camminare lungo la costa ovest americana fino al Cile. Come ha spiegato in diretta a Alle falde del Kilimangiaro, programma di Rai 3 in cui è stato recentemente ospite, stima di impiegarci 18-24 mesi. Potete seguire gli aggiornamenti sul sito di Mattia Miraglio.

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Testo di Cecilia Basile |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

A passo d’uomo. Giro del mondo a piedi

di Mattia Miraglio

L’artistica editrice, 2016

200 p.

13,30 euro

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