Ti racconto il mio paese: incontro con l’India di Mr. C. Gangadhar

Incontro con Mr. C. Gangadhar Direttore dell’Ufficio del Turismo Indiano in Italia

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L’inizio del 2017 segna il quinto anno di presenza di Mr. Gangadhar in Italia. Scopo dell’incontro è quello di registrare i progressi e gli obiettivi futuri del turismo indiano nel nostro paese. Considerando la consolidata presenza in Italia e sovvertendo i canoni abituali dell’intervista, viene spontaneo chiedere al direttore ‘cosa’ abbia percepito e assimilato del nostro paese nel corso della sua permanenza.

Gangadhar – Il mio obiettivo primario è sempre stato e continua ad essere quello di promuovere, incrementare e consolidare la presenza in India di turisti italiani e per fortuna i risultati sin qui conseguiti mi confortano non poco. Ma è chiaro che vivendo qui da alcuni anni abbia avuto di ritorno gradevolissime risposte dalla ‘realtà’ italiana. All’inizio ho viaggiato e frequentato i luoghi italiani che organizzavano manifestazioni dedicate al turismo: Milano anzitutto, quindi Rimini, Bergamo, Firenze, Paestum per il turismo archeologico, Napoli e altri luoghi ancora, per convegni o piccole fiere specializzate; quindi i viaggi, compiuti con la famiglia, alla scoperta delle bellezze della penisola. E insieme alle bellezze artistiche e paesaggistiche, ho scoperto le delizie della cucina; come ‘milanese’ acquisito, ho molto apprezzato i piatti tipici della città: risotto alla milanese, ossibuchi, cotolette, eccetera! Cibi molto diversi da quelli cui sono abituato, ma altrettanto gustosi!

FF – Per tornare al suo lavoro di ‘promozione’ dell’India, come si è sviluppato ultimamente nel nostro paese?

G. – Prima di tutto organizzando la diffusione capillare del motto internazionale adottato dal Governo indiano e ‘lanciato’ inizialmente a Londra nel 2012: ‘Incredible India!’; un ‘richiamo’ diffuso oramai ovunque nei vari paesi europei e in quelli degli altri continenti; naturalmente anche in Italia e nelle altre nazioni che seguo personalmente (Cipro, Slovenia, Grecia e Malta). Sono ben 36 le manifestazioni di ‘presentazione’ delle attrattive indiane presentate ultimamente in Italia, un po’ in tutte le regioni; a Milano il motto è stato reclamizzato sui mezzi di trasporto urbani (tram, metro, bus) sui vari media, specie quelli del trade, facendo conoscere il mio paese in generale e, in particolare, le mete e le possibilità che l’India offre: turismo culturale con la riscoperta di itinerari collegati alla ‘via della seta’; il turismo d’avventura (specie in Ladak), quello del benessere e della salute (ayurveda), gli itinerari dedicati alla scoperta delle preziosità architettoniche del paese – che sono infinite e diversissime tra loro – e, da ultimo in ordine di tempo – il turismo ‘rurale’ o di ‘campagna’, forse quello che presenta motivi di interesse specifici, legato com’è alla vita e alle tradizioni nei piccoli centri delle immense zone rurali dell’India. Il paese è talmente esteso che le ‘scoperte’ turistiche sono pressoché infinite. E pare proprio che gli italiani che visitano l’India ne siano sempre più interessati e coinvolti.

FF. – Quali sono i luoghi indiani che gli italiani hanno mostrato di preferire?

G. – Anzitutto quelli ‘storici: Taj Mahal, Agra, Varanasi; quindi le grandi città: Delhi, Mumbai, Kolkata, Chennai. Il Rajasthan riveste particolari motivi d’attrazione, poi Goa, il Kerala. Insomma: oggi non esistono quasi più luoghi che gli italiani non abbiano visitato; certo che alcuni superano altri per popolarità, tradizionalmente. Ultimamente, ad essere visitate, sono le aree dell’India orientale, sino a non molto tempo fa precluse al turismo. Da parte nostra, abbiamo cercato di inserire nuovi itinerari, ad esempio le Crociere Fluviali sui grandi fiumi (Gange e Brahmaputra). Poi la medicina Ayurvedica, lo Yoga e la sua scuola, le vacanze Ecologiche. Cerchiamo di proporre vacanze che mettano in contatto i visitatori col ‘senso’ reale di ciò che l’India suggerisce a chi ci arriva per la prima volta, augurandoci che alle prime visite altre ne seguano nel tempo. Il nostro è un Paese immenso e per certo un viaggio, se compiuto con lo spirito giusto e con la necessaria curiosità, ne stimolerà di successivi. Molte delle nostre proposte di viaggio riguardano i giovani (trekking, avventura, balneazione, vita rurale).Ma moltissime altre sono le attrattive a disposizione.

FF. – Ha intenzione di incrementare i viaggi stampa, non necessariamente quella del trade, in un prossimo futuro?

G. – Si, naturalmente. Sono già molte le ‘spedizioini’ fatte dall’Italia in tal senso, sia per gruppi ristretti di giornalisti, sia per tour operator e giornalisti del trade specializzati. Ultimamente abbiamo cercato di documentare, con reportage mirati, le zone dell’India dell’Est; ma un po’ tutte le aree indiane vengono normalmente visitate e documentate. Con riferimento sempre al mondo dei Media, cerchiamo di invitare scrittori e ‘opinion makers’, oltre ad operatori della televisione e del cinema, proprio per diffondere nei vari continenti una conoscenza sempre più approfondita delle varie realtà turistiche dell’India.

FF. – C’è stata, da ultimo, qualche iniziativa promozionale che ha affiancato quella famosa di ‘Incredible India’?

G. – E’ quella che si è rifatta ad un secondo motto coniato per promuovere il paese nel suo complesso. Si tratta di ‘Find What You Seek” (trova quello che cerchi) la campagna promozionale che ha creato un legame visivo e di sostanza tra ciò che l’India può offrire e ciò che il visitatore, anche a livello inconscio, si aspetta di trovarvi. I richiami alla natura, alle festività, alle cerimonie religiose, hanno rappresentato un nuovo tipo di messaggio e per conseguenza nuove e mirate richieste, rispetto a ciò che si faceva un tempo: andare in India, con meno consapevolezza di ciò che il Paese poteva mettere a disposizione di chi lo visitava. Ora non è più così: si va in India avendo ben chiare le mete (materiali e spirituali) che si vogliono raggiungere. Queste iniziative promozionali continueranno quindi anche in futuro e dovranno condurre alla crescita del numero di Italiani che desiderano recarsi in India.

FF. – Per concludere. Dopo l’Italia, quali altri paesi potranno vederla all’opera?

G. – Possibili nuovi incarichi sono sempre possibili: in Europa, in altri continenti o nuovamente in India. Il mio incarico in Italia si è protratto nel tempo anche in funzione del raggiungimento di determinati obiettivi che il Governo ha condiviso con me. Quello che è certo che, ovunque vada, cercherò di mettere nel mio lavoro lo stesso impegno o addirittura uno maggiore di quanto abbia fatto sin qui. Sempre e comunque con l’India nel cuore. E anche con un po’ d’Italia …

 Profilo di Mr. C. Gangadhar

Laureato in Turismo a Hyderabad, ha frequentato corsi di PR, francese, italiano e informatica. Prima del suo arrivo in Italia, Mr. Gangadhar è stato vice direttore dell’ufficio del turismo di Mumbai, occupandosi in maniera particolare delle regioni occidentale e centrale dell’India, della Divisione Hotel & Viaggi e Pubblicità, oltreché del marketing interno e d’oltremare, dell’ospitalità. Successivamente ha condotto l’ufficio del turismo di Johannesburg (Sud Africa), dopodiché è stato per tre anni responsabile per la promozione turistica e pubblicitaria a Dubai, avendo nel contempo incarichi per l’Africa e l’Asia occidentale. Notevoli anche le esperienze di lavoro maturate nel proprio Paese: a Mumbai, Goa e Delhi, all’insegna della promozione investe aree geografiche del ‘marchio’ “Incredible India”. La carriera di Mr. Gangadhar ha avuto inizio presso il Ministero del Turismo Indiano nell’anno 1989. Sempre per motivi professionali, l’attuale direttore dell’ufficio italiano ha visitato e lavorato in più di 26 città e in 12 differenti Paesi, affinando le personali capacità manageriali e accumulando una notevole esperienza internazionale.

Intervista di Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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