
La Bretagna risponde sempre alle attese del visitatore. Attese che prevedono, in chi ama viaggiare e conoscere, differenti e stimolanti opportunità. Già il ‘giro’ della grande penisola che si insinua tra oceano Atlantico e Manica rappresenta un’esperienza visiva e sensoriale unica. La costa con le sue falesie, le numerose e zigzaganti rientranze marine; i panorami dell’interno verdi e agresti nei quali i venti non mancano di convogliare sentori di salsedine; le città e i paesi collegati da strade ondulate che, a loro volta, seguono docili i capricci di un terreno che è roccia antica sottostante. Non trascurando, si capisce, le residue atmosfere di un’antica cultura celtica (linguistica e di costume) che ha avuto origine nella grande isola britannica. Con il dominio oramai inarrestabile del francese, rimangono poche opportunità di prestare orecchio ai suoni all’apparenza indocili della lingua brétone: a Tréquier, a Lèon, a Cornouaille (Cornovaglia, punto di partenza) e a Vannes, la cui parlata conserva marcate differenze rispetto alle altre della regione. Tranne Quimper, le città del ‘giro’ sono in diretto contatto col mare: Vannes, Quiberon, Lorient, Brest, Saint Brieuc e infine, Saint Malo. Qui, più che altrove, acquista concretezza l’impressionante fenomeno delle maree. Il porticciolo in pietra, dal quale salpano i natanti che conducono alle Isole della Manica e ai porti inglesi, è munito di passerelle a scala per quando la marea è bassa; supporti non più indispensabili quando l’acqua monta e annulla i circa 17 metri di dislivello; ogni sei ore, lo ‘spettacolo’ del mare è assicurato.
Poi, qualche chilometro più in là, la gemma mondiale dell’Abbazia che domina la vasta baia; un tempo collegata alla terraferma, ora tornata isola. L’Abate Priore, anni fa, aveva voluto impiegare l’italiano per raccontarmi le meraviglie del luogo sacro: dallo studiolo situato in una ‘giulia’ (guglia!) del monastero, lo sguardo sulla baia, aveva ricordato la luminosa storia di questo insigne monumento legato al culto di San Michele e fondato nell’anno 708 da Aubert, vescovo di Avranches. E Monsieur Luizard, allora sindaco di Mont Saint Michel e proprietario dell’Hotel de la Digue (paradisiaca la cena a base di ostriche e pesce) mi aveva suggerito di completare la conoscenza della Bretagna visitando la famosa Biblioteca di Avranches, già in Bassa Normandia, dove venivano conservati preziosi volumi riguardanti la storia del territorio e i legami religiosi con l’Abbazia, compreso un breviario ad uso della diocesi stampato nel 1592. Ricordi sempre vivi della splendida terra di Breizh (Bretagna).
del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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