Di certo non si pensa a Livorno come prima meta turistica della Toscana, ma questa città portuale e operaia nasconde un fascino d’altri tempi, la cui vera essenza si cattura nei vicoli del mercato centrale o tra i Canali Medicei in cui scorre l’Arno. È curioso che la rivalità storica tra Pisa e Livorno sia segnata proprio da un canale, quello dei Navicelli, così chiamato per via delle caratteristiche imbarcazioni toscane utilizzate per il trasporto di merci provenienti dalla pianura pisana, essendo l’Arno al tempo navigabile fino al “Porto di Mezzo”. Devono essere state proprio la particolare conformazione geografica e soprattutto lo spirito di accoglienza e apertura della sua gente a fare di Livorno un rifugio per molti perseguitati religiosi e politici provenienti da tutta Europa nel corso dei secoli. Il crogiolo di lingue, culture, etnie e religioni che convivevano pacificamente rese, infatti, questo porto adagiato sul mare un luogo originale, che tuttora conserva il retaggio di tre culti diversi (cristianesimo, islam ed ebraismo), ed un passato da crocevia del Mediterraneo.
La Fortezza Vecchia è sicuramente il simbolo che racchiude in sé l’intera storia della città, dalle origini fino ai giorni nostri. Questa imponente struttura che si erge a margine del “Porto Mediceo” risale addirittura all’età medievale, quando il nucleo originario della fortezza era costituito da una torre quadrata posta ai margini di “Porto Pisano”, il grande scalo portuale che si estendeva tra Pisa e Livorno. La fortezza vera e propria risale tuttavia al XVI secolo, quando i Medici avviarono un’imponente trasformazione delle strutture preesistenti. I lavori iniziarono nel 1519 e si conclusero nel 1534 sotto il duca Alessandro de’ Medici, come riportato in una lastra commemorativa ancora conservata sulle mura dello stesso fortilizio. Pochi anni dopo, il granduca Cosimo I de’ Medici volle realizzarvi un palazzo per farne la propria residenza durante le sue frequenti visite in città; mentre Francesco I innalzò una palazzina rivolta verso il mare e, sul lato opposto, una piccola cappella dedicata a san Francesco, dove nel 1606 si svolsero le solenni cerimonie per l’elevazione del fiorente porto al rango di città.
Livorno è, quindi, indissolubilmente legata al mare, parte integrante del ritmo di vita lento e compassato dei suoi abitanti che hanno il privilegio di passeggiare tra splendidi giardini, piante profumate e chioschi che si affacciano su eleganti stabilimenti balneari. Vale davvero la pena percorrere tutto il lungomare dalla terrazza Mascagni al porto vecchio, dove all’alba si può comprare il pesce direttamente dai pescatori di rientro dalla battuta notturna. E questa passione per il mare si riversa tutta nei piatti tipici della tradizione livornese: il cacciucco, ovviamente, una zuppa di diverse varietà di pesci, molluschi e crostacei che vengono cotti in tempi diversi e successivamente insaporiti col pomodoro; il baccalà alla livornese, condito con salsa di pomodoro, olive nere, aglio e cipolla; ma anche il celebre “ponce”, bevanda la cui nascita affonda le radici nella storia di Livorno. Narra la leggenda che un giorno una nave che trasportava rhum e caffè approdò al porto dopo giorni di navigazione in cattive condizioni. Durante il viaggio, rhum e caffè si erano mescolati e i commercianti furono costretti a vendere la strana bevanda ad un prezzo stracciato. Il mix ebbe, però, un tale successo che ancora oggi i bar della città servono il ponce unito ad una buccia di limone e un cucchiaino di zucchero per ogni tazzina di caffè.
Insomma, Livorno è la città che non ti aspetti: le testimonianze dei popoli che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo di un porto conosciuto in tutto il Mediterraneo sono ancora oggi presenti negli edifici di culto, nei cimiteri storici, negli archivi, nella gastronomia. Il patrimonio artistico delle chiese del Sei e del Settecento, i bellissimi esempi di architettura Liberty, le raffinate ville in cui soggiornavano abitualmente personaggi di fama internazionale, fanno della città labronica un centro tutto da scoprire e da vivere in costante simbiosi con il suo mare.
Testo e foto di Angelo Laudiero |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com