Val d’Aosta. Sotto il cielo di Chamois

Per la prima volta in vita mia ho visto una nebulosa. E poi Saturno e Giove. Non potevo credere ai miei occhi. Ma andiamo con ordine, perché il luogo di cui vorrei parlarvi oggi è unico.  Scappavo. Scappavo dal caldo di Torino, la mia città che amo ma che quest’estate bolle. Scappavo e, in un certo senso, mi sono ritrovata. Dove? A Chamois. Chamois è un piccolo paese della Valle d’Aosta, in una valle laterale della Valtournenche. I residenti sono meno di 100.

Avete due opzioni per raggiungere questa perla della Alpi, dove le auto non sono ammesse. La prima, la più affascinante è quella di arrivare lassù in funivia da Buisson . Ci vogliono 4 minuti per risalire un dislivello di circa 700 metri. 4 minuti sono pochi per entrare in un sogno, no?  Chamois è raggiungibile anche a piedi percorrendo la mulattiera da Buisson in circa 2 ore. Sono circa 90 tornanti in pendenza. Ce la faranno le vostra ginocchia?

Se ai tacchi a spillo preferite gli scarponi, questo luogo fa per voi. La valle che vi accoglierà è a dir poco incantevole: a pochi chilometri dall’abitato avrete il minuscolo lago di Lod oppure attraverserete alpeggi isolati nel giro di un paio d’ore. Fermatevi alle fontane che incontrerete sulla vostra strada, e se vi troverete qui in estate, cari camminatori, sostate ad annusare la fioritura. Chamois fa bene al cuore, ai polmoni, agli occhi ma soprattutto al cervello. Vi dicevo che stavo scappando, no? E scappando, ho deciso di rimanere a dormire lassù per una notte che si è trasformata sicuramente in una delle più indimenticabili della mia vita.

Arrivata al Rifugio Alpino “L’Ermitage” ho avuto una strana sensazione: ero a casa. Ero la benvenuta, anche se era prestissimo al mattino. Mi ha accolta Mara, con un grande cuore e un meraviglioso sorriso abbronzato: mi ha fatto subito vedere la stanza, pulitissima, ordinata, e calda. Prima di salutarmi per tornare alle sue faccende, mi ha dato dei consigli sensati ed intellegibili sulle camminate da fare in giornata nei dintorni di Chamois. Poi ho incontrato Clarissa, che gestisce insieme ad Antoine il rifugio. Mi ha salutata come se ci fossimo viste pochi giorni prima, in paese, a bere un caffè e a ridere come due amiche. Clarissa è una cuoca eccezionale e creativa: usa ingredienti locali e li condisce con una fantasia atipica nella formulazione di piatti gustosi. Fermatevi a cena con loro quando andrete a trovarli. E poi appunto Antoine. Ad Antoine piace il cielo di notte.

In mezzo al prato di fronte al rifugio vedrete probabilmente un telescopio newtoniano. Insieme ad alcuni altri ospiti dell’Ermitage, ci siamo trovati davanti a questo incredibile (e per me, incomprensibile!) strumento mentre arrivava l’oscurità. Guardando là dentro, è successo: ho visto le mie prime nebulose, e Giove, e Saturno ed i suoi anelli, e mi batteva il cuore così forte che non riuscivo nemmeno a parlare. Che cielo troverete di notte a Chamois! Dormirete attaccati alla Via Lattea lassù e l’afa, il rumore, il traffico, la fatica spariranno perché vi verranno a rimboccare il sacco a pelo milioni di galassie distanti anni luce da noi.

Per informazioni: http://www.rifugioermitage.it/

Testo e foto di Vanessa Marenco  |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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