Accorrono da tutta Europa per celebrare la loro Santa, Sara la Nera. Gitani, nomadi e zingari si danno appuntamento qui, a maggio, nell’accogliente Camargue, per celebrare il loro essere pacifici cittadini del mondo. Testo e foto di Daniele Bellucci www.festivalnelmondo.com

Saintes-Marie-de-la-Mer è una cittadina delle Camargue che si affaccia sul Mediterraneo praticamente immersa nel delta del Rodano. Pur vantando origini romane ed esibendo una gradevolezza estetica costituita da un tappeto coerente di casette bianche _ per lo più abitazioni dei pescatori locali _ contrappuntato da alcuni monumenti di un certo rilievo, per la maggior parte dell’anno viene trascurata a favore di città e siti turistici ben più prestigiosi dell’area basso provenzale come Arles, Nimes, Avignone, Aigues Mortes, o soltanto utilizzata come punto di appoggio per la visita della celeberrima oasi naturalistica di Pont de Gau, che ospita una delle più numerose coloniedi fenicotteri rosa in Europa.

Ma il 24 e il 25 maggio di ogni anno diventa il centro di attrazione per i gitani di tutto il mondo, che si riversano in questa località con ogni mezzo (camper, roulotte, carrozze, auto scassate) per venerare la loro patrona, Santa Sara la Nera, la cui statua e le reliquie sono conservate all’interno della cattedrale romanica di Notre-Dame-de-la-Mer. La leggenda narra che durante i primi anni dell’impero romano approdassero in questo luogo, fuggite dalle persecuzioni in Palestina, le “Marie del Mare”, Maria Maddalena, Maria Iosè e Maria Salomé, insieme alla loro serva Sara la Nera (un’altra leggenda racconta che Sara le accogliesse sul posto). Non si conosce l’origine di questa servitrice né il motivo per cui fu scelta come Santa Patrona (non riconosciuta dalla Chiesa) dalle comunità dei Manouches, Coradores, Sinti e Rom di tutto il mondo; fatto sta che ogni anno migliaia di gitani partono dalle loro case o accampamenti percorrendo centinaia di chilometri per onorare la loro patrona in questa piccola località balneare raggiungendola anche numerosi giorni prima del 24 maggio, data in cui inizia la prima processione della Santa (seguita da un’altra l’indomani dedicata alle “Marie del Mare”).

La cerimonia inizia dall’apertura mattutina della cattedrale nella cui cripta i gitani vanno a pregare la Santa addobbando la sua statua (che verrà più tardi portata in processione) con vestiti e gioielli. In questa fase i gitani si dividono tra coloro che partecipano alla Messa seguente e quelli che si affollano dentro e fuori i locali a bere, suonare, cantare e ballare in mezzo in un turbinio di melodie e ritmi disparati, ma di matrice rigorosamente gitana. Terminata la cerimonia ci si prepara per la processione: in attesa dell’uscita dalla chiesa della statua di Santa Sara, la gente si riversa sull’antistante Place des Gitans e riempie i lati delle strade teatro della processione fin sulla riva del mare dove questa raggiungerà il suo momento culminante. Contemporaneamente si predispongono in posizione i“Gardians”, i butteri del luogo in sella ai tipici cavalli bianchi che guideranno il corteo fino in acqua, e i figuranti del posto,tra cui spiccano le “arlesiane”, con sgargianti vestiti che sembrano usciti da un quadro di Renoir , che precederanno anch’essi la statua portata a braccia da devoti gitani con vescovi e preti al seguito, a scandire come un mantra una preghiera in onore di Sara.

La processione, al termine del suo tortuoso percorso cittadino,vivrà il suo clou nell’entrata in mare, dove i cavalieri attenderanno, volto rivolto alla spiaggia, l’arrivo della Santa che qui vedrà compiersi il suo rito di purificazione, bagnata da una gitana, liberandosi così dell’energia negativa accumulata durante l’anno dalle richieste dei fedeli, prima di venire riportata, mondata, dentro Notre-Dame-de-la-Mer. Finita l’apoteosi del rito, non termina la festa: turisti e gitani si ritirano lentamente sul lungomare, asciugandosi alla meglio. Ma poi torneranno nelle piazzette e nei locali del centro di Saintes-Marie-de-la-Mer e si scateneranno di nuovo in bevute, balli, canti, mischiandosi gli uni con gli altri, perché la festa è di tutti.
Testo e foto di Daniele Bellucci www.festivalnelmondo.com | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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Informazioni: Ente nazionale Francese per il turismo
Come arrivare:
In auto: Per arrivare in Camargue dall’Italia si deve percorrere l’autostrada dei fiori fino a Ventimiglia, poi proseguire verso Nizza, Aix-en-Provence, Arles, e di qui a Saintes Maries de la Mer. In aereo: Voli di linea Air France dai principali aeroporti italiani su Marsiglia e Montpellier .Quando andare – Clima: primavera ed estate sono le stagioni più adatte; gli inverni sono miti.
Dove dormire: Mas de la Fouque Route du Petit Rhône, 13460 Saintes-Maries-de-la-Mer, resort di lusso con spa in un parco di 5 ettari. inserito in un contesto di alto valore naturale, ristorante con cucina creativa.
Dove mangiare: Ristorante L’OLIVIER ; Avenue Frédéric Mistral 37, 13460 Saintes-Maries-de-la-Mer; tel. . Cucina Provenzale.
Ristorante LES JARDINS DES DÉLICES (Pesce – frutti di mare) Rue Théodore Aubanel 36, 13460 Saintes-Maries-de-la-Mer , tel. +33.4.90979183. Cucina di pesce.
Fuso orario: uguale all’Italia
Documenti: carta d’identità per i residenti nella UE
Vaccini:nessuno
Lingua e religione: Francese; religione cattolica
Valuta:euro
Elettricità: 220w
Abbigliamento: è consigliabile portare un capo impermeabile dato che anche nella bella stagione ci può essere vento. Da non dimenticare un repellente contro le zanzare.
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