Dici San Daniele e pensi al prosciutto, quello DOP, quello con il marchio del consorzio, quello dalle fette rosa e morbide, quello che è ancora più buono se avvolto su un grissino croccante. Lui, il prosciutto di San Daniele, nasce nel cuore del Friuli, in una zona speciale e seguendo delicati passaggi eseguiti secondo l’antica tradizione artigianale.

Si deve infatti al particolare microclima e ai gesti propri del mestiere il ripetersi della secolare della stagionatura della coscia del maiale. In questa cittadina, a circa una decina di chilometri da Udine, i venti che scendono dalle Alpi Carniche si incontrano con le brezze provenienti dall’Adriatico, portando sentori resinosi che si mescolano con quelli salmastri in un ambiente dove umidità e temperatura sono regolati dalle terre moreniche e dalle acque del fiume Tagliamento. Moltissimi sono gli stabilimenti che lavorano le carni, secondo le norme del Disciplinare di Produzione, seguendo il ritmo naturale delle stagioni, con l’utilizzo del sale marino, senza l’aggiunta di additivi o conservanti. E altrettanti sono i punti vendita dove acquistarlo (ad esempio da Bagatto www.prosciuttibagatto.it) o degustarlo che con la bella stagione offrono anche rilassanti dehors per una pausa enogastronomica all’aperto, ad esempio presso la Prosciutteria Dok Dall’Ava (www.dokdallava.com).
Ma San Daniele non è solo questo: nella piazza principale sorge il Duomo della città dedicato a San Michele Arcangelo, opera di Domenico Rossi (1707-’25), colpisce per la sua facciata bianca con elementi barocchi e per l’imponente scalinata che lo precede; il campanile, incompiuto, è stato iniziato nel 1531 su disegno di Giovanni da Udine . Un altro edificio di culto altrettanto degno di visita è la piccola chiesetta di Santa Maria della Fratta. Intima e raccolta, varcata una porta tutta intarsiata, custodisce una bellissima campana, di cui purtroppo non si hanno molte spiegazioni, ma che potrebbe essere un cimelio del terremoto del 1976. Per il resto è spoglia ma è sufficiente questo oggetto per riempirla di vita: sono passati più di quarant’anni da quell’evento e ormai la ricostruzione ne ha cancellato per buona parte i segni, ma la coscienza popolare non dimentica che proprio qui centinaia di edifici hanno sepolto gli abitanti sbriciolandosi sopra di loro e cancellando secoli di storia in un minuto.
Piccolo gioiello poco distante è la Biblioteca Guarneriana: fondata da Guarnerio d’Artegna è la più antica biblioteca friulana e una delle prime biblioteche pubbliche d’Europa . Visitabile solo su appuntamento, custodisce testi molto antichi restaurati con straordinaria attenzione. Per arrivare a San Daniele è d’obbligo percorrere una strada fatta di salite e discese, dolci curve e poi ripide salite. Diversi scorci si aprono tutt’attorno al centro storico, da cui, grazie alla posizione rialzata a circa 250 metri slm, si gode di un ampio panorama, che abbraccia le Prealpi fino al mare. Un paesaggio soffice, tenue e ordinato, che ha conservato lo spirito rurale di un tempo pur con significative trasformazioni ma non è stato completamente sopraffatto da un’industrializzazione selvaggia.
Riscendendo verso la parte bassa, consigliatissima è una visita alla gioielleria ElyC che realizza personalmente i bijoux abbinando pietre dure semi-preziose, agate e quarzi, alle meravigliose caratteristiche cromatiche dei coralli, dei turchesi e delle ambre, per finire con i preziosi riflessi degli argenti e con la purezza delle perle. Pezzi unici realizzati a mano, che formano originali collane, bracciali, ciondoli.
Info: www.prosciuttosandaniele.it
www.comune.sandanieledelfriuli.ud.it
Testo di Stefania Bacchini foto di Roberto Nardini|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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