Transmongolica, in viaggio verso l’Oriente

Più di 9.000 km, attraverso 2 continenti, 3 grandi nazioni, 5 fusi orari, numerose città, sterminate steppe, un immenso lago e uno sconfinato deserto. Da Mosca a Pechino sferraglia la più lunga linea ferroviaria al mondo: tutti a bordo della Transmongolica. Testo e foto di Eleonora Costi | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

La Transmongolica è un viaggio-leggenda. Un viaggio che riporta indietro nel tempo, permettendo di conoscere e scoprire culture e usanze molto diverse tra loro. Affrontare questo percorso vuol dire lasciarsi sedurre da incredibili paesaggi: dal ghiacciato lago Baikal, allo sconfinato deserto del Gobi e infine dalla suggestiva muraglia cinese. Non si tratta di un viaggio facile: tra dicembre e gennaio le temperature sono tutt’altro che miti. E prendere un treno in Russia è più difficile del normale. Perché? Beh partiamo dal fatto che le scritte sono tutte in cirillico quindi per trovare il nome della vostra fermata dovete quantomeno riuscire a tradurlo nel nostro alfabeto. Ma la problematica principale è un altra, decisamente più curiosa. In Russia non c’è un unico fuso orario, quindi attraversarla tutta vuol dire affrontare fino a 5 fusi orari diversi. Eppure le stazioni funzionano tutte basandosi sull’orario di Mosca. Per prendere un treno a Ekaterinburg alle 16 ora locale vuol dire cercare sul tabellone un treno in partenza a mezzogiorno. Potete immaginare la confusione. Una volta adattati al calcolo non vi resta che salire sul treno e cercare la carrozza giusta, capire se la vostra cuccetta è sotto o sopra e sperare di avere dei compagni di viaggio poco chiassosi. Esistono in realtà tre classi, in base al numero di posti per cuccetta: prima classe con due letti e il bagno privato, seconda con quattro posti e in terza 56 ovvero non ci sono divisori all’interno delle carrozze. I treni non sono veloci e fanno tantissime fermate intermedie. Il tempo di fermata in ogni stazione varia dai 2 ai 40 minuti e i dati sono riportati su un foglio appeso in corridoio così ci si può fare un idea di quanto tempo si ha a disposizione per scendere dal treno. Sta a voi decidere come affrontare questo percorso, se percorrerlo tutto d’un fiato o se scendere e fermarvi per scoprire i magnifici paesaggi che queste terre offrono.

La nostra prima tappa è Nizhny Novgorod. Fuori nevica: strade, case e auto sono coperte di neve. Il clima inizia ad essere sempre più gelido ma questo non ci ferma. La nostra prima meta è il Cremlino, la fortezza della città russa di Nižnij Novgorod, di cui rappresenta il centro storico. Lo spettacolo è magnifico: tra i palazzi maestosi l’orizzonte è ormai invisibile. Ci sentiamo come risucchiati dal nulla assoluto. Girovagando tra le mura scopriamo la fiamma eterna. Memoriale delle seconda guerra mondiale. Tra le diverse città decidiamo di fermarci a Ekaterinburg, famosa per la chiesa ortodossa russa costruita tra il 2000 ed il 2003 sul luogo dove l’imperatore Nicola II di Russia, la sua famiglia e alcuni domestici furono uccisi dopo la Rivoluzione russa; e poi a Novosibirsk, capitale della Siberia e infine a Irkutsk, per lasciarci ammaliare dal maestoso lago Baikal.

Per affrontare le 75 ore di viaggio è bene fare incetta di film, letture, settimane enigmistiche e giri al vagone ristorante tanto per cambiare un po’ aria. Arrivati a Irkutsk il vero freddo siberiano è lì ad accoglierci puntuale. Ma le tute termiche hanno la meglio. Eccoci quindi diretti al Lago Baikal, una delle sette meraviglie della Russia. Lungo 636 chilometri su una superficie di oltre 31mila chilometri e la sua profondità supera i 1600 metri. Il volume d’acqua che contiene è maggiore di quello dei cinque grandi laghi americani messi insieme. Un bacino antichissimo, che contiene il venti per cento delle acque dolci della terra, e la cui temperatura dell’acqua può raggiungere i -35 gradi.

Al confine tra la Russia e la Mongolia il paesaggio inizia a cambiare, dai boschi si passa alle incredibili distese di neve, dai palazzoni russi si passa alle casette dei piccoli villaggi. Anche gli abitanti perdono man mano le marcare caratteristiche russe ed iniziano ad avere alcune particolarità dei popoli mongoli. La cucina ha molte contaminazioni, ad esempio i classici dumpling russi iniziano ad essere sempre più simili ai dim sum asiatici. Ultima tappa russa è Ulan Ude, situata nel cuore della Siberia, questa città è  famosa per essere il principale centro buddista della Russia. Decidiamo così di inoltrarci in un piccolo villaggio nei dintorni della città, tra colline innevate, circondati dalle case tipiche della Buriazia, le yurte. I Buriati sono una popolazione di origine mongola come dimostrano i tratti somatici, e molte delle loro usanze, come l’allevamento itinerante, praticato dalla maggior parte dei popoli nomadi delle steppe, e l’uso della yurta per il pernottamento.

Dopo un abbondante pasto a base di buuzy, ravioli tipici e whisky locale fatto di latte, pinoli e lievito con una gradazione  di 40 gradi ci sentiamo pronti per scollinare e dirigerci in Mongolia.  La capitale, Ulan Bator, ha un clima subartico influenzato dai monsoni e secondo le Nazioni Unite, questa città, che conta ormai più di un milione di abitanti (più di un terzo della popolazione del paese) è la seconda città più inquinata del mondo. Le premesse non sono delle migliori ma una volta iniziato il giro della città ci rendiamo conto di quanto la situazione sia peggiore del previsto. Il traffico è surreale, la mascherina è d’obbligo e respirare è difficoltoso. Decidiamo cosi di spostarci verso il parco del GorkhiTerelj. Ci vuole quasi un ora di macchina ed è impossibile non rimanere colpiti dal completo cambiamento di scenario: dai palazzi in costruzione di Ulan Bator, che i ricorda un po’ una Gotham City fatiscente, piano piano ci si addentra nel nulla più totale. Solamente distese, immense distese di neve. Intorno a noi solo alberi e gher (le tipiche case mongole) poi ad un certo punto in mezzo a tutta questa natura sorge lui, il Terenji Hotel, una sorta di Budapest hotel decisamente datato ma di un incredibile fascino. Ci lasciamo inghiottire dalle meraviglie del parco, dal suo fiume innevato, da un imponente roccia a forma di tartaruga e infine una bella camminata per raggiungere il tempio buddista del parco. I treni da Ulan Bator a Pechino, ultima tappa, non passano tutti i giorni ma solo due volte a settimana. Un viaggio di 30 ore e finalmente si arriva a Beijing, stanchi ma consapevoli di aver affrontato un viaggio che difficilmente potremo scordare.

Testo e foto di Eleonora Costi | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Eleonora Costi è una giovane laureata in Psicologia che ha ceduto al fascino della fotografia decidendo di trasformare una passione in un lavoro. Ha conseguito un master in Fotografia e ora lavora tra Milano e Firenze. Per Eleonora viaggiare significa venire a contatto con culture, vite ed esperienze diverse che la fotografia permette di cristallizzare. Imparare a conoscere è il suo dogma ed è per questo che le sue foto sono il frutto di un racconto interiore che a fatica riesce a contenere all’interno dell’involucro del corpo.

Sfoglia il Magazine con l’articolo

Info Utili

La Transiberiana, con i suoi 8000 km, è la ferrovia più lunga al mondo. Attraversa la parte nord occidentale della Cina, entra in Mongolia e taglia il paese da sud a nord, passando per la capitale Ulaan Bataar. Poi entra in Russia nella regione siberiana e raggiunge il lago Baikal, il più grande lago al mondo. A questo punto il percorso piega a est e il treno ferma a Novosibirsk, considerata la capitale della Siberia, a Ekaterinburg, la più importante città degli Urali, a Kazan, capitale della Repubblica Autonoma dei Tatari e arriva infine a Mosca.

Informazioni: Per ogni tipo di informazione è possibile rivolgersi al Tour Operator che organizza il viaggio: info@azonzotravel.com www.azonzotravel.com. Lungo il viaggio i passeggeri del treno riceveranno ogni sera un programma dettagliato sulle escursioni e visite del giorno seguente. Tutte le guide a bordo sono in grado di dare informazioni circa il percorso e le attività. Informazioni e assistenza per organizzare un viaggio personalizzato secondo le proprie esigenze presso le migliori agenzie di viaggio.

Come arrivare: il viaggio organizzato non prevede il trasferimento in aereo fino a Pechino. I voli vengono quindi prenotati a richiesta del cliente che può scegliere la compagnia che preferisce. Un’ottima compagnia per raggiungere Pechino è Austrian Airlines www.aua.com/it/ita .

Quando andare – Clima: Il viaggio viene operato da aprile a settembre, durante il resto dell’anno le condizioni climatiche lungo gran parte del percorso sarebbero proibitive. In Cina ci sono le grandi differenze climatiche da una regione all’altra. A Pechino il clima in estate può essere molto caldo e umido. In Mongolia il clima è più influenzato dalle correnti nord orientali ed è più fresco anche in piena estate. Stessa cosa si può dire della Siberia, dove in estate fa caldo di giorno ma le temperature subiscono forti escursioni notturne. Il tempo lungo il percorso è soggetto a mutamenti molto rapidi.

Dove dormire: A bordo del treno le sistemazioni sono previste in tre differenti classi.

Standard Plus Class con due cuccette e servizi esterni. Nostalgic Comfort Class con arredamento interno in stile vecchia Russia e servizi esterni. Bolshoi Class, di concezione più moderna, con 2 letti spaziosi, armadietti, TV, e servizi interni. A queste categorie corrispondono diverse categorie di prezzo chiaramente indicate alla pagina del viaggio organizzato . Pernottamenti sono previsti anche a terra in hotel 4 stelle a Pechino, Ulaanbaatar, Irkutsk e Mosca.

Dove mangiare: Tutti i pasti durante il percorso in treno sono serviti nel vagone ristorante. Durante le escursioni e la permanenza nelle città visitate l’organizzazione prevede soste in ristoranti tipici per gustare le specialità locali.

 Viaggio organizzato: l’operatore che organizza il viaggio è Azonzo Travel www.azonzotravel.com Tel. 02 36513294; info@azonzotravel.com . Le date di partenza sono: 23 maggio – 7 giugno 2010 con guida parlante inglese; 20 giugno – 05 luglio 2010 con guida parlante italiano; 18 luglio – 2 agosto 2010 con guida parlante inglese;  15 – 30 agosto 2010 con guida parlante italiano; 12 – 27 settembre 2010 con guida parlante inglese. Per le quotazioni del viaggio visitare la pagina del viaggio organizzato

Fuso orario: +6 ore rispetto all’Italia. Sette quando in Italia vige l’ora legale. Stessa cosa per la parte occidentale della Mongolia, che si attraverserà in treno, per la capitale Ulaan Bataar, e per la Siberia. Le ore di differenza diminuiscono a mano a mano che ci si avvicina a Mosca dove le ore di differenza con l’Italia sono 2.

Documenti: L’aspetto che riguarda i visti è quello più complicato del viaggio perché ciascuno dei  paesi che si dovranno attraversare richiede il proprio visto. Tuttavia queste sono formalità che vengono sbrigate dal Tour Operator che organizza il viaggio. Il passaporto deve essere valido almeno sei mesi oltre la data di ingresso in Cina. Al momento di ogni arrivo in frontiera il personale del treno darà tutte le informazioni del caso. I tempi di attesa possono essere lunghi e i passeggeri sono solitamente pregati di restar nel proprio scompartimento fino alla restituzione del documento.

Vaccini: non è richiesta nessuna vaccinazione in particolare. Si raccomanda però di portare con sé un minimo di farmaci di uso comune. L’acqua del rubinetto non è mai potabile in Cina. consumare acqua e bibite da contenitori sigillati, non mangiare verdura cruda e frutta con la buccia, e si consiglia l’osservanza delle elementari regole di igiene.

Lingua: Sul treno gli ospiti sono internazionali e le lingue ufficiali a bordo sono inglese, tedesco e francese. Il personale del treno è di nazionalità russa e parla poco e male l’inglese, qualche parola in più di tedesco. In Cina l’inglese è parlato sufficientemente dal personale degli alberghi il resto della popolazione parla quasi unicamente il mandarino. Anche in Mongolia l’inglese è conosciuto quasi soltanto negli alberghi e in generale dove sono abituati a trattare con i turisti. In Russia è possibile esprimersi in inglese quasi solo nei grandi alberghi, in alternativa è possibile usare il tedesco, una lingua leggermente più diffusa. A questi problemi si aggiungono quelli che nascono dalla differenza di alfabeto in tutti e tre i paesi attraversati. Le guide che assistono lungo il viaggio sono preparate e attente a risolvere ogni situazione di difficoltà di comunicazione che dovesse venirsi a creare. Un piccolo dizionario con frasi fatte in cinese e russo può essere di grande aiuto.

Religione: La Repubblica Popolare di Cina è ufficialmente atea. La popolazione religiosa si suddivide però in: Confuciana, Taoista, Buddhista, Cristiana. Islamica. La religione della Mongolia è buddhista tibetana. La religione tradizionale e quella attualmente più diffusa in Russia è il cristianesimo ortodosso.

Valuta: il Renminbi, noto anche come Yuan, è la valuta cinese; Il Tugruk è la valuta mongola e il Rublo quella russa. Valute straniere, in particolare Euro e Dollari americani sono largamente accettati negli alberghi.

Elettricità: sul treno le prese di corrente sono di tipo occidentale, ma non in tutti gli alberghi è la stessa cosa. Per stare al sicuro conviene portare con sé un adattatore per Cina ed Europa orientale, in modo da ricaricare senza problemi telefoni cellulari e batterie dei telefoni e dell’attrezzatura fotografica.

Telefono: lungo quasi tutto il percorso da Pechino a Mosca la copertura dei telefoni cellulari è buona ed è possibile utilizzare i GSM abilitati al “roaming internazionale. Fanno eccezione le zone più remote e isolate del Deserto del Gobi e della Siberia. Nessun problema nelle città che si attraversano. Per telefonare dall’Italia in Russia comporre lo 007 seguito dal prefisso 095 per Mosca. Mongolia: comporre il prefisso internazionale 00976. Prefisso teleselettivo per la Cina: 0086. Per telefonare in Italia aggiungere 0039 all’indicativo della città che volete raggiungere e il numero abbonato.

Abbigliamento: non è richiesto alcun abbigliamento particolare sul treno, nemmeno nel vagone ristorante. È consigliabile portare con sé indumenti e scarpe comode, in particolare per le visite alle città e per le escursioni in genere. In Mongolia a Siberia può far freddo anche in piena estate quindi non dimenticate una giacca pesante, utile anche per la navigazione sul Lago Baikal. Nelle chiese ortodosse le donne dovrebbero indossare un velo e gli uomini non sono ammessi con i pantaloni corti.

Shopping: in Cina materiale elettronico. In Mongolia si possono comprare ottimi prodotti in cachemire.

 Letture consigliate: L’Ippocampo Edizioni ha in catalogo un libro molto interessante per tutti coloro che sono appassionati dei viaggi in treno. “L’età d’oro del viaggio in treno” è un volume che narra l’epopea delle ferrovie storiche attraverso la storia delle 11 linee più classiche e stravaganti ancora attive oggi. http://www.ippocampoedizioni.it/leta_doro_del_viaggio_in_treno.html

 Linkutili:

www.mongolia.it

www.tuttocina.it

www.russia.it

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.