Il Museum Boijmans Van Beuningen è il principale museo del Museumkwartier della città di Rotterdam. Qui si trova la più grande collezione di arte olandese. Un museo eclettico dove l’antico si unisce al moderno. Si parte dall’arte medievale per poi seguire con nomi di grandi pittori olandesi come Hieronymus Bosch; si attraversa il periodo impressionista con dipinti di Rembrandt, Van Gogh e Monet; si passa all’arte moderna con diverse opere di Kandinsky, Andy Warhol e Joseph Beuys e altri artisti surrealisti come René Magritte e Salvador Dalí per poi concludere con l’arte contemporanea di Gerard Richter o Pipilotti Rist. Questa ricca e varia collezione è dovuta alla passione e generosità di 1700 collezionisti privati che in 170 anni hanno donato oltre 50.000 opere d’arte.
Tuttavia la grandezza di questo museo non è data solo dalla sua collezione permanente, ma anche dalle tante e varie mostre che vengono fatte ogni anno. Ne è un esempio BABEL: Old Masters Back from Japan, esposizione temporanea visitabile fino al 21 maggio 2018. La protagonista è la Torre di Babele, immortalata nel dipinto di Pieter Bruegel the Elder. Questa stessa esibizione è stata presentata in Giappone, a Tokyo e Osaka, dove per la prima volta sono stati esposti un così grande numero di quadri olandesi risalenti al XV e XVI secolo, riscuotendo un grande successo. Lo scopo della mostra in questo caso quindi non è solo quello di far ammirare le opere, ma anche di far notare la differenza di come esse siano state percepite ed interpretate in Giappone, lungo un percorso artistico, ma anche socio-culturale.
Un’altra grande esibizione, e grande è proprio il termine giusto per definirla, è XL Art: Large Format Works Since the 1950s’. Si tratta di 60 opere che fanno parte della collezione del museo, ma vengono raramente esposte a causa del loro grande formato. Una rara occasione da non perdere per poterle ammirare fino al 29 aprile 2018. Le opere, risalenti principalmente agli anni ’50, danno l’impressione di sentirsi dei nani che vagano nel mondo dei giganti, trovandosi davanti a quadri che occupano intere pareti e sculture e installazioni che riempiono intere stanze.
Ma il Boijmans Van Beuningen ha tanto altro da offrire, passando dalla visual art al Sensory Space di Anne Hardy. L’opera: FIELD site-specific, in cui ci si immerge nel vero e proprio senso della parola poiché, riempiendo un’intera stanza, ci si entra proprio dentro, con luci, suoni, oggetti e colori che sembrano vivere da soli. Ad un primo impatto le cose sembrano apparire concrete e familiari, ma lentamente tutto cambia e diventa leggermente irreale. Hardy incoraggia a vivere un’esperienza sensibile del lavoro e spera che i visitatori siano aperti a nuove esperienze.
Il museo, così come la città dove si trova, è inoltre sempre in continua evoluzione e crescita. È stata infatti iniziata la costruzione di un nuovo padiglione, adiacente al museo, la cui progettazione è durata quasi dieci anni. L’idea è nata dalla voglia e necessità di mostrare tutta la grande collezione che il museo possiede e che purtroppo per la maggior parte si trova chiusa in diversi depositi, è infatti esposto solo l’8% delle opere. Si chiamerà Depot e aprirà le sue porte nel 2020, rendendo il Boijmans Van Beuningen il primo museo la cui collezione è interamente accessibile al pubblico. Inoltre grazie all’architetto di Rotterdam Winy Maas l’edificio aspira a diventare anche la nuova icona della città. Dalla forma ovale e ricoperto in alto da alberi raggiungerà i 40 metri, dando la possibilità di godere dalla sua cima di un’incredibile vista. L’arrivo del Depot porterà sicuramente un maggior numero di visitatori al Boijmans Van Beuningen, ma aumenterà anche l’appeal del Museumpark come area viva e dinamica all’interno di Rotterdam e come palcoscenico artistico internazionale.
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Testo di Chiara Dalla Fontana |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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