Stato americano insolito il South Carolina. Charleston è una delle gemme della Low Country del South ma qui c’è molto altro. Il ‘nick name’ che hanno affibbiato allo Stato è ‘the Palmetto State’, dal nome della palma Sabal, tipica delle coste paludose dell’Atlantico. Il ‘motto’ non è da meno: ‘dum spiro, spero’ (finché respiro, spero). Gente tenace e combattiva. Sempre.

Greenville, città in crescita
Dalla capitale dello stato Columbia (al pari di Palmetto, sono moltissime le cittadine americane che richiamano nel nome il navigatore genovese) ci si sposta verso nord ovest, quasi al confine con l’altra Carolina (quella del Nord) e la Georgia. Meta: Greenville, graziosa cittadina il cui centro storico ha fama di essere tra le Top-10 downtown d’America; così almeno viene descritto dalla rivista Forbes.
Una città del Sud deve avere molte azalee, buoni ristoranti BBQ, la folla fuori dalla messa domenicale a ricevere il saluto del Pastore (protestante-battista, il credo dominante) e un buon numero di eroi sepolti nel locale camposanto cui la gente continua, commossa, a rendere omaggio; tutti elementi che qui si trovano, fanno parte del DNA della popolazione. Greenville è vicina alle Blue Ridge Mountains, a metà strada tra Charlotte e Atlanta.

Nel cuore della città c’è un ponte, il Liberty Bridge, che attraversa il Reedy River e le sue cascate all’interno del Falls Park. Un tempo le acque del fiume cambiavano colore a seconda del tipo di tintura che veniva impiegata nelle fabbriche tessili stanziate lungo le sue rive. Ora tutto questo non accade più; il fiume è tornato ad avere acque pulite e ospita quindi oche, papere che sguazzano felici nelle pozze tranquille che si creano lungo le rive, mentre queste sono frequentate da persone che portano a spasso il cane o da mamme che spingono carrozzine e bebè lungo le sponde. Quelli descritti, sono scampoli di vita comuni per il centro città, verso il quale inevitabilmente tutti confluiscono. Stranieri e visitatori provenienti da altre città d’America, vengono a vedere una città, Greenville, che ha saputo reinventare sé stessa, divenendo l’area che ha attirato il maggior numero di investimenti internazionali pro capite di tutti gli USA (BMW, Mercedes e tra poco anche la Volvo; il South Carolina vuol dire ‘automobili’).

Una piccola città che inizia a ragionare in grande e qui già si ‘mangia’ come in una grande città, grazie alla varietà delle offerte gastronomiche: cucina indiana, messicana, libanese, thai, senza contare i cuochi locali che compiono enormi progressi e presto avranno il riconoscimento e la fama di grandi chef.
Poi c’è il mercato del sabato, lungo la Main Street, che richiama in città i produttori della regione che invadono l’arteria principale con i loro box di vendita: verdure e frutti dai nomi seducenti, come la Cherokee Purple, una mela ribattezzata in onore dei Nativi che chiamavano ‘casa’ questo posto. La gente ama Greenville, perché è una città che è stata in grado di cambiare e rinnovare sé stessa, facendone un centro abitato gradevole e accogliente.
Myrtle Beach, la piccola Las Vegas

Località di mare, più vicina al confine con il Nord Carolina che a Charleston, Myrtle Beach accoglie circa 18 milioni di visitatori ogni anno. Cosa ha da offrire loro? È presto detto: 60 miglia di spiagge, centinaia di hotel, decine di ristoranti e campi da golf. Non si può proprio dire che Myrtle Beach sia un villaggio di pescatori; è invece un luogo ‘inventato’ per il turismo tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso e cresciuto a dismisura sino agli attuali livelli. Certo è che gode di ottimo clima quasi tutto l’anno, tanto da essere diventata la località preferita dai pensionati in cerca di caldo e di vantaggiose tasse sulla proprietà, tra le più basse del Paese. Inoltre la cittadina si sviluppa lungo una spiaggia che Tripadvisor colloca tra le più desiderate al mondo. Forse tanto entusiasmo non si spiega sino in fondo, ma resta il fatto che rimane un posto da visitare; la Strip sembra quella di Las Vegas in piccolo: piena di luci, locali dove mangiare e un frequentatissimo luna-park. Visitandolo, il luogo va interpretato come un tentativo di esplorare come gli americani trascorrano il loro tempo libero, oppure come una introspezione antropologica del gusto USA per il kitsch. Nei dintorni della città i visitatori hanno la possibilità di osservare i numerosi campi di cotone – una interessante attrazione a ritroso nel tempo – che, pur con tutte le contraddizioni di questo Paese, per fortuna non rappresentano più il simbolo di oppressione e sfruttamento. È comunque bello vederli mentre si percorre l’autostrada e vale la pena scendere dall’auto per esplorare a piedi le vaste distese di piante ricoperte dai candidi fiocchi, un tempo luogo di lavoro e sofferenza per migliaia di schiavi.

Se siete da queste parti, c’è poi un luogo che davvero vale la pena visitare; si tratta del Brookgreen Garden, un National Historic Landmark a metà strada tra il giardino botanico e l’esposizione d’arte a cielo aperto. Si passeggia tra viali alberati, aiuole fiorite e padiglioni coperti che accolgono opere d’arte di pittura e scultura di famosi artisti: naturalmente dipende dalla sensibilità di ciascuno cosa preferire, ma lo spettacolo delle querce ricoperte di ‘muschio spagnolo’ (Spanish Moss, che è una Bromelia – la Tillandsia Usneoides – tipica del Sud degli Stati Uniti) è qualcosa di straordinario.
Charleston, la più bella

La città, che all’inizio si chiamava Charles Towne, prende il nome da Carlo Stuart II, Re d’Inghilterra fino al 1685. Charleston era il punto più meridionale dell’Impero Britannico in nord America; è una città che ha davvero ‘vissuto’ la propria storia: ha attraversato guerre civili, incendi, terremoti.
Trascurando per un attimo i numerosi fatti storici che hanno visto Charleston come protagonista, si può ben dire che è per certo una delle città più antiche degli USA: fondata nel 1670, porta il nome del re d’Inghilterra Carlo II e ha avuto un ruolo determinante nella guerra di secessione. Ma soprattutto, per chi fosse interessato a visitarla, salterà allo sguardo che Charleston è una bella città, vivibile e non troppo grande come molte altre metropoli americane.
Charleston è la città più famosa del South Carolina e icona della cultura ‘southern’ degli Stati Uniti d’America. Elegante e raffinata, è stata per centinaia di anni una cittadina dalle mille contraddizioni storiche e culturali. Charleston sorge tra le paludi, le lunghe spiagge selvagge e gli acquitrini del sud degli Stati Uniti. Un tempo era il più grande porto del Paese per il commercio degli schiavi; enormi velieri salpavano dalle coste dell’Africa occidentale, trasportando le lacrime, la disperazione e i sogni infranti di centinaia di migliaia di uomini e donne, strappati alla loro terra e destinati ad essere venduti per il lavoro nei campi.

Lungo il molo d’approdo della cittadina aveva luogo, terribile e spaventoso, il più grande mercato di schiavi del mondo. Queste povere anime venivano vendute ai ricchissimi latifondisti, proprietari di sterminate piantagioni di cotone, caffè e soia. Charleston è ancor oggi icona della cultura del sud del Paese, malgrado la sua storia sia rimasta macchiata dalla vergogna del mercato degli schiavi; accanto a questi risvolti negativi, va anche detto che Charleston è stata per secoli una delle cittadine più eleganti degli Stati Uniti.
Il suo lungomare è famoso in tutto il mondo: ville colorate e abbellite da eleganti porticati, lunghi viali alberati di palme, giardini lussureggianti ed esotici; a Charleston si respirava e si respira l’aria calda, umida ed esotica dei Caraibi. Durante gli anni Venti del Novecento, la cittadina è divenuta il simbolo, l’icona della vita mondana. Elegantissime feste, l’élite del Paese si riuniva qui a celebrare la bella vita nell’epoca folle e contraddittoria del proibizionismo. Da Charleston viene il famosissimo e omonimo ballo, danza originata dalla canzone jazz di Mark Jones e Cecil Mack. Inoltre Charleston è l’annuale anfiteatro urbano del Festival dei due Mondi (da qui il riferimento ai ‘due mondi’), gemello del nostrano di Spoleto.
Visitare la costa della Carolina del Sud vuol dire entrare nel profondo della cultura degli Stati Uniti del Sud. Folle, contraddittoria, esagerata, conservatrice e avanguardista allo stesso tempo, la si comprende solo viaggiandoci e immaginando le sue piantagioni di cotone, l’aria calda e stantia delle paludi, la musica soul e jazz dei suoi cantanti e la sua intrinseca, naturale eleganza.

Si può concludere che la vera attrazione della Carolina del Sud è Charleston; la bellezza caratteristica del suo centro storico rivaleggia con quello di due altre famose capitali del ‘sud’, quali Savannah e New Orleans. Poco distante dalla città si può visitare la Charleston Tea Plantation che, grazie alle sue caratteristiche climatiche, è la prima e unica Tea Estate Americana che produce un ottimo tè nero, il Charleston tea, tanto da diventare il tè ufficiale della Casa Bianca.
Testo e foto di Lucio Rossi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Informazioni utili
Informazioni: L’itinerario che suggeriamo in queste pagine si svolge in South Carolina, stato del Sud con Ufficio di promozione in Italia presso la società Thema Nuovi Mondi, cui è possibile rivolgersi per materiale informativo: Travel SouthUSA Italia c/o Thema Nuovi Mondi travelsouthusa@themasrl.it . Molte informazioni anche sul sito ufficiale dello Stato. Per materiale e informazioni in italiano consultare il sito di Visit USA Association Italy
Come arrivare: si può scegliere di arrivare a Charleston o a Greenville in entrambi i casi si viaggia dall’Italia con Delta via Atlanta e voli in coincidenza per le due città del South Carolina. Una volta a destinazione, se non siete in un viaggio organizzato e decidete di fare un itinerario su strada, in questo caso vi servirà un’auto che potrete noleggiare con Alamo o Hertz, in America l’affitto di un’utilitaria ha costi contenuti.
Quando andare: tarda primavera inizio estate sono i peridi migliori per visitare il South Carolina.
Dove dormire: a Geenville potete scegliere l’Hotel Hyatt Regency, ottimo albergo nel centro della città. A Charleston una buona soluzione è quella del Hyatt Place vicino al distretto dello shopping e al quartiere storico della città.
Documenti: Passaporto elettronico e autorizzazione ESTA da richiedere via internet al sito dedicato. L’autorizzazione costa 14 dollari, dura due anni e va ottenuta prima di partire e portata con sé al momento del check-in in aeroporto. Per informazioni dettagliate visitare il sito dell’Associazione Visit USA.
Lingua: Americano, che è un inglese modificato da molti termini in slang. In generale meno formale dell’inglese.
Religione: 28% cattolici, 51,4% protestanti, 3% altri riti cristiani, 4,5% altre religioni.
Valuta: dollaro americano.
Elettricità: 110V. Necessario un adattatore.
Telefono: Alcuni operatori telefonici italiani permettono di chiamare dagli Usa con sim italiana a una tariffa flat giornaliera con inclusi minuti, sms e traffico internet. Si consiglia di contattare il proprio operatore mobile.
Eventi: Euphoria è un food festival, giunto alla 10ma edizione che si svolge a fine settembre nella città di Greenville. Durante i tre giorni del festival i migliori chef della regione si esibiscono nella preparazione delle più famose ricette locali in diverse location della città. È l’occasione per familiarizzare con la cucina di questo Stato del sud che è riconosciuta per essere una delle migliori in assoluto in America.
Link utili:
Sito ufficiale di Myrtle Baech
Sito ufficiale di Charleston
Historic Charleston City Market
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