Un artista poliedrico ed eccezionale, Piero Fornasetti che ha collezionato in tutta la sua vita oltre tredicimila oggetti. Una parte viene messa in mostra con un contesto straordinario, il Museo Nazionale Romano, che in occasione della celebrazione dei 20 anni dall’apertura al pubblico di Palazzo Altmpes, avvenuta il 16 dicembre scorso, ospita le sue opere fino al 9 settembre. Sarebbe finita il 6 maggio, ma per la grande affluenza di pubblico è stata prorogata e una ragione c’è, perché è una visita assolutamente da non perdere.
Nasce a Milano nel 1913 da famiglia agiata e nel 1930 entra nell’Accademia di Belle Arti a Brera, ma dopo pochi anni viene espulso per il suo carattere indisciplinato.
Successivamente frequenta la Scuola Superiore d’Arti Applicate al Castello Sforzesco e dalle sue opere quello che emerge è il rigore, accompagnato da una vivace fantasia che lo differenzia dai suo contemporanei.
Benché i suoi lavori fossero per lo più in singoli esemplari, Fornasetti ebbe un ruolo molto importante per la cultura italiana del design industriale. Iniziò nel 1933 alle Triennali di Milano, partecipando con una serie di foulard di seta stampata. In seguito con l’incontro di Gio Ponti, iniziò un lungo periodo di collaborazione, pubblicando le sue opere su diverse e famose riviste di design e architettura. Tra il 1943 e il 1946 si trasferì in Svizzera, dove realizzò manifesti e litografie per eventi teatrali. Nel 1952 decorò anche gli interni del transatlantico “Andrea Doria”. Nel 1987 realizzò un libro su tutte le attività della sua vita artistica e un anno dopo avvenne la sua morte.
Il Museo Nazionale Romano conserva importanti collezioni storiche di scultura antica, comprese pregevoli testimonianze egizie, opere di età ellenistica, come l’Ares e il gruppo di Galata Suicida, creazioni romane come la colossale testa di Giunone o il sarcofago “Grande Ludovisi” raffigurante la vittoria dei Romani sui Barbari. Le statue di Afrodite e di Amore e Psiche, decorano la sala della duchessa Isabella Lante Altempes, che nel 1654 fece affrescare i suoi appartamenti con fregi dai soggetti mitologici. Di sala in sala i temi del classico, delle rovine e dell’antichità, riguardanti la collezione permanente di arte antica è accompagnata dalle creazioni di Fornasetti.
La realizzazione espositiva e gli allestimenti sono ideati dal figlio Barnaba, Direttore artistico dell’Atelier Fornasetti e da Valeria Manzi, consulente per i progetti culturali, con la curatela di Silvana Annichiarico, Direttore del Triennale Design Museum e di Alessandra Capodiferro, Responsabile del Museo Altemps. L’esposizione propone un itinerario che si apre dal cortile e si snoda nelle sale museali, dove gli antichi capolavori scultorei e le decorazioni rinascimentali si fondono con le opere stravaganti dell’artista. Disegni, mobili, accessori che vanno dagli anni Trenta ad oggi e che non rappresentano soltanto semplici oggetti decorati, ma “un invito alla fantasia, a pensare” come raccontava lo stesso Piero, fondatore dell’Azienda. Il visitatore può immergersi in una dimensione densa di stimoli, una divagazione senza schemi. I richiami diretti al mondo classico, dominano in diverse sale e molte opere rivelano affinità artistiche con il classicismo romano, in armonia monocromatica con i pezzi della collezione permanente del Museo.
Il ricco e articolato percorso, permette ai visitatori di avere un punto di riferimento: un “oggetto traccia” scelto come “il portaombrelli Fornasetti”, posto in ogni ambiente, ricordando i sassolini che tracciano i sentieri della favole. Mentre nella sala del Trono Ludovisi, un manichino di donna vestita elegantemente, suggerisce che in una civiltà dell’immagine, bisogna saper vedere ed è bene avere un’adeguatezza dell’abito in un luogo bello e di assoluto rispetto.
Per lungo tempo, Piero Fornasetti è stato oggetto di una sorta di ostracismo e a lungo, posto ai margini di un sistema, per quanto laico e flessibile, in realtà pieno di rigidi pregiudizi che non perdonava il suo lavorare senza confini, tra l’arcaismo e l’attualità, la sua ricerca a creare contrasti tra figure etrusche e visioni moderne. E’ soprattutto a seguito della mostra triennale Design Museum di Milano voluta e realizzata nel 2013, ai cento anni della sua nascita, che Fornasetti è stato considerato con uno sguardo nuovo e ricollocato dove merita, nella grande storia del design italiano. Dopo la mostra di Milano, è stato esposto a Parigi e in Corea, suscitando un grande interesse di pubblico che ha riscoperto un’affascinante creatività italiana, dall’elegante velato humor.
Questa nuova collocazione delle opere di Fornasetti, così ardita e perfettamente in sintonia col suo carattere, sarà in grado di aprire nuove prospettive ed emozioni, che prima erano quasi nascoste, riflettendo sul passato, sul presente e immaginando il futuro.
Info: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17 –
Il sabato dalle 9 alle 14 ed è possibile prenotare on line con 2 euro di prevendita
Costo biglietto euro 12 semplice o biglietto combinato euro 15, valido per 3 giorni permette l’accesso tutte e quattro le sedi del museo, Palazzo Altempes, Palazzo Massimo, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano. Ogni prima domenica del mese ingresso gratuito.
Testo e foto di Simonetta Bonamoneta |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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