Norvegia active: outdoor e sport sui fiordi nord occidentali

Trekking Romsdalseggen
Trekking Romsdalseggen. Di Mattias Fredriksson.

Un nuovo modo di vivere i fiordi norvegesi. Programma e consigli per una Norvegia active e fuori dagli schemi, tra trekking, arrampicate e passeggiate nella valle dei Troll.

L’aereo per Oslo è atterrato. Usciamo qualche minuto dall’aeroporto per fare due chiacchiere e sgranchirci le gambe in attesa del nostro treno, ed ecco che appena fuori veniamo accarezzati dall’aria della Norvegia. Un piccolo assaggio, rispetto a quello che ci aspettava. Così, un po’ disabituati a quella strana e fresca temperatura, saliamo sul nostro vagone e puntuali sfrecciamo verso nord. Inizia il viaggio.

Quattro giorni full alla scoperta dei fiordi nord-occidentali sotto il segno dell’adrenalina. Ecco i punti salienti.

Giorno 1

Raumabanen railway

La linea Gardermoen-Dombås, Dombås-Åndalsnes con la Raumabanen railway è una delle più sceniche del Paese: il treno si insinua in un paesaggio che è un inno alla natura, sfiorando a tratti il mare, le montagne, le cascate e corsi d’acqua che apparendo e scomparendo si prendono gioco di voi. Una vera e propria attrazione con tanto di voce dall’altoparlante che descrive i passaggi significativi. Comodi sui sedili, verso i fiordi nord-occidentali, siete per cinque ore spettatori che dal finestrino si godono lo spettacolo.

Åndalsnes e Isfjorden

Alla sera la destinazione è raggiunta ed eccoci ad Åndalsnes: capitale dello sport outdoor, è una piccola cittadina nella contea di  Møre og Romsdal che si affaccia sul Romsdalssfjorden e sul fiume Rauma, nota anche per le sue autostrade panoramiche, la Trollstigen Road e l’Atlantic Road, le preferite dei turisti. Åndalsnes custodisce quasi gelosamente l’anima del paesaggio circostante -in cui si incastona alla perfezione. La tranquillità.

Dopo un breve giro per le sue strade, raggiungiamo Isfjorden e la nostra base: Villa Vengetind. Se i giorni a venire sono stati sotto il segno dell’adrenalina, questa baita graziosa e accogliente ha avuto il potere di curare la nostra stanchezza che sembrava, di tanto in tanto, voler prevalere su di noi. La struttura è una chicca del posto, una tra le preferite anche dagli sciatori in inverno, e conta soltanto 12 camere da letto; ma è proprio questa sua particolarità a farvi sentire a casa, e non semplici stranieri. Anche da qui, un po’ in altura, la vista è mozzafiato, completamente sgombra dalle solite architetture moderne che brulicano nelle nostre città. E dunque, quando si è nella zona di Åndalsnes e si è in cerca di avventura e di esplorazione la prima tappa da non perdere è certamente il trekking sul Romsdalseggen ridge.

Giorno 2

Romsdalseggen ridge

Trekking Romsdalseggen
Trekking Romsdalseggen. Di Mattias Fredriksson.

Questo trekking è uno degli orgogli dei Fiordi nord-occidentali e consiste in una camminata sui crostoni montuosi di circa una giornata. Il trekking è lungo 10 km e nel picco massimo di altezza raggiungibile si toccano i 1329 metri sul livello del mare. Non proprio adatto ai più pigri! Il percorso, tuttavia, è ben marcato e può variare in base alle abilità, tanto che vi partecipano anche famiglie con bambini.

Solitamente si parte dal car parking in Vengedalen, anche collegato ad Åndalsnes con dei bus dalla stazione, attivi dalle 9 del mattino. Il primo tratto del percorso lungo la collina è leggero, tra corsi d’acqua e ponticelli in legno. Una volta superata questa parte, ci si ritrova in una zona dove la pavimentazione è più piatta; a questo punto ci si imbatte in un cartello che porta a fare una scelta: procedere lungo la Romsdalseggen – normal route, la strada più tortuosa e per i più impavidi, o tirare dritto per Romsdalseggen via Høgnosa, grazie alla quale si evita la parte più ripida del trekking. Una via più semplice, ma anche più lunga (circa 12 km).

Spinti dal nostro spirito avventuroso abbiamo optato per la prima: se siete inesperti o semplicemente insicuri è consigliabile fare il tour accompagnati da una delle guide turistiche del posto, veri e propri guru delle montagne. Quindi, come ci era stato anticipato il percorso è stato piuttosto … movimentato. Si sormontano pareti rocciose con una pendenza elevata, ci si arrampica su sassi, ci si sporcano tanto le mani, ma ne vale davvero la pena.

I punti panoramici che si incontrano lungo questo tragitto sono dei veri e propri slarghi, ampi (e alquanto ventosi): delle terrazze rocciose che regalano una vista impagabile a 360 gradi sui fiordi norvegesi. Da qui, forse neanche la migliore delle macchine fotografiche è capace di catturare la bellezza del posto, quindi tanto vale godersi il momento. La via di Romsdalseggen è però faticosa, priva di qualsiasi zona ristoro per rifornirsi o rilassarsi, e alcuni tratti risultano particolarmente esposti (ma pur sempre provvisti di catene e ganci per una presa più sicura) tanto da poter intimorire chi ha paura delle altezze. Nonostante questo è fattibile: l’importante è avere la consapevolezza di essere in buona salute, essere correttamente attrezzati e soprattutto avere voglia di divertirsi, il tutto mischiato ad un po’ di forza di volontà.

Rampestreken
Panorama da Rampestreken. Di Matti Bernitz.

Nella way down dal Mjolvafjellet lo spettacolo non è ancora finito. Da Nesaksla giù per ripidi scalini di pietra si incontra il Ramperstreken viewpoint. Una sorta di lunga e stretta passerella che irriverente sporge dalla roccia e da cui si può godere ancora del bel panorama sui fiordi e sulla città, lì sotto i piedi a più di 500 metri di altezza.

Quella è stata la nostra ultima occasione di riposo, dopodichè ci siamo tuffati nel bosco per macinare gli ultimi chilometri e raggiungere la fine del nostro trekking. Una volta ritrovati per le strade di Åndalsnes, con le montagne alle spalle, la sensazione di soddisfazione è stata impagabile. Necessari una birra fresca e del buon cibo nella terrazza del vicino Grand Hotel Bellevue. Ce l’avevamo fatta.

Giorno 3

Via Ferrata Intro Wall

Via Ferrata
Via Ferrata. Di Matti Bernitz.

Per un nuovo giorno active all’insegna dello sport outdoor sicuramente la Via Ferrata è un’ottima scelta. L’arrampicata offre un modo suggestivo e alternativo di vivere Romsdalen. La valle, infatti, ospita alcune tra le più alte montagne della Norvegia e con questo percorso, grazie all’uso di una rete di cavi d’acciaio, scale e supporti, si vive un’esperienza da climbers.

Si compone di due opzioni di arrampicata, l’Intro Wall e il West Wall, che si differenziano per livelli di difficoltà. La prima è su misura per chi è alle prime armi: si scala la parete con moschettoni e un’imbracatura con l’aiuto di cavi, ponti sospesi e gradini di ferro montati; la seconda è nettamente più complicata. Un’escursione di 5-6 ore, classificata con grado di difficoltà D, su per sezioni ariose fino alla cima della montagna Nesaksla, che però ricompensa con il senso del successo. Anche qui, le condizioni necessarie sono la buona salute, la capacità di muoversi su un terreno piuttosto ripido e un abbigliamento adeguato; il tour guidato è sempre una scelta migliore.

La via del ritorno dalla vetta segue il percorso di Romsdalstrappa, con una pausa alla piattaforma panoramica Rampestreken prima di tornare al punto di partenza. Il Norsk Tindesenter. E una volta ad Åndalsnes si direbbe quasi d’obbligo un break al Fjellbrent Kaffebar dove Tommy, il proprietario anche di Villa Vegentind, vi delizierà con sostanziosi wrap e caffè caldo di sua produzione.

Trollstigen

Trollstigen
Trollstigen

La Norvegia è la terra dei Troll. Se siete un po’ amanti del brivido e curiosi di conoscere leggende, da Åndalsnes dirigetevi qui. Attraversate le strade tortuose della zona, tra cascate e monti impattanti, e non lasciatevi scappare il percorso suggestivo nella valle dei troll. Una camminata lungo strade ferrate e punti panoramici.

Per una pausa o un po’ di shopping dirigetevi al Trollstigen Cafe, una piccola struttura ai piedi dell’iconica Troll Wall, la più alta montagna europea, la cui parete è totalmente verticale. La sua cima è una delle più ambite dai climbers. Al Cafe, in una stanza adibita a saletta cinema, proiettano gratuitamente un documentario di 15 minuti proprio sulla Troll Wall. La storia vi lascerà senza fiato.

Norsk Tindesenter

Norsk Tindesenter
Norsk Tindesenter

Tornati ad Åndalsnes, alla scoperta ancora del mondo dell’arrampicata, il centro Norsk Tindesenter risolve qualsiasi curiosità. Qui c’è un vero e proprio museo del climbing, con testimonianze, oggetti e zone interattive e una palestra attrezzatissima per l’indoor climbing.

Sødahl-Huset e Rauma Rock

L’accoppiata perfetta. Il Sødahl-Huset  è un ristorantino grazioso, noto per i suoi hamburger un po’ veggie preparati con ingredienti di sola produzione locale; all’interno potrete anche dare uno sguardo ad un corner shop dove sono esposte piccole opere (maglieria e decorazioni per la casa) home made dalle proprietarie del posto. E se siete fortunati anche voi e le vostre date di viaggio coincidono con quelle del Rauma Rock, dopo due giorni di intenso sport è cosa buona e giusta scatenarsi al festival che ospita tanti artisti norvegesi di fama nazionale e internazionale. Come si suole dire, stay tuned!

Giorno 4

Trekking Liflefjellet
Trekking Liflefjellet. Di Mattias Fredriksson.

L’ultimo giorno ce lo siamo concessi per un ultimo breve trekking (circa 20-30 minuti) decisamente tranquillo. La partenza è sempre dalla valle di Vengedalen e da qui, armati di tutto il necessario, si sale per la Litlefjelled mountain: la cima sfiora poco più i 600 metri di altezza ma il panorama anche qui è impagabile. Immersi tra pareti rocciose sovrastanti, la vista è su Åndalsnes, sul lago, sui fiordi e sul Trollveggen.

Quattro giorni active in Norvegia, nella terra che appaga il corpo e la mente. È così che è andata.

Per maggiori informazioni visita VisitNorway 

Testo di Francesca Romana Sassone, foto di Francesca Romana Sassone e VisitNorthwest |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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