
Un Art Museum che lascia a bocca aperta. Un’arteria centrale pedonale e “green”. Una stazione ferroviaria trasformata in lounge e punto di incontro. Quartieri rinnovati che sono gallerie d’arte a cielo aperto, ristoranti gourmet e negozi “western style”. E su tutto il cielo terso e il sole dei 1609 metri di altitudine. Benvenuti a Denver.
“Attenzione: pericolo luoghi comuni”. È un cartello che bisognerebbe far comparire di tanto in tanto su guide e reportage turistici. Uno dei più diffusi, parlando di States, è che le grandi città americane sono tutte uguali: un fascio di grattacieli piantati lì e con tutto il resto intorno. Certo, noi italiani, abituati a Siena, Roma e Assisi, qualche ragione l’abbiamo ma non abbastanza per evitare il luogo comune. Denver, ad esempio, basta vederla in fotografia per accorgersi che sì, i grattacieli di downtown ci sono eccome, ma c’è anche molto di più e di diverso dal puro contorno ai giganti da decine di piani. E l’impressione fotografica si conferma, eccome, dal vivo.
È molto probabile che approderete nello scenografico aeroporto con la copertura che ricorda i tepee indiani ma, da bravi viaggiatori, la visita la dovrete iniziare dalla stazione ferroviaria.
Una passeggiata in centro

Union Station dice molto della Denver antica e di quella nuova. Fondata nel 1858 dai cercatori d’oro è uno dei pochi centri del West a non essere sorto dal nulla grazie all’avanzata della ferrovia. Il treno, che passava più a nord, hanno dovuto portarcelo quasi a forza e sarà per questo che gli abitanti di Denver tengono così tanto alla loro Station da averci investito bei dollari per farla diventare il salotto cittadino. Non l’informe e caotico bazar di troppe stazioni italiche ma un luogo di socializzazione e relax per i residenti e di cui si avvantaggiano anche i turisti. Usciti da uno dei ristoranti, si entra in Denver attraverso la 16th Street. È una lunga arteria con due caratteristiche molto rare negli Usa: è pedonale e alberata. Per entrare e uscire da negozi, locali e boutique è utilissimo il servizio di navette elettriche e gratuite ad alta frequenza. Durante la passeggiata, la sensazione di “fiato corto” vi farà ricordare un dato: siamo a 1609 metri di quota, il che giustifica l’appellativo di “città alta un miglio” e spiega l’aria tersa che qui è uno dei must per la qualità della vita e dell’umore. Tornando alle boutique e ai locali, se ne siete appassionati, merita un giro il quartiere di Cherry Creek: con un complesso di oltre 500 esercizi è la più grande area commerciale tra Saint Louis e San Francisco. Al centro di tutto questo ben di Dio sta ben piantato un buon Marriott che potreste anche scegliere come base in città. Sempre a proposito di locali, più vicino alla 16th ci sono i due isolati di edifici d’epoca di Larimer Square, con, tra gli altri, un bel negozio di barbiere da uomo, il buon ristorante Rioja e, a due passi, il boutique hotel Teatro, altra consigliabile base in città. E infine, già che siamo per negozi, non perdetevi, a LoDo lo stesso quartiere della Union Station, Rockmount Ranch Wear: tempio della moda western, inventore dei bottoni automatici, fornitore di Bruce Springsteen e Bob Dylan. Altro tempio, ma dell’outdoor, è REI, un’ex rimessa dei tram divenuta un gigantesco shop “dallo spillo all’elefante” per qualsiasi attività all’aria aperta.

Andar per musei
La 16th, lo si sarà capito, è la vera spina dorsale di Denver. Arrivati in fondo, a sud-est, si svolta a destra e, lasciato a sinistra il Campidoglio del Colorado, si attraversa il Civic Center Park. È il momento di andar per musei, attività che gli europei di solito non si aspettano di svolgere in Colorado, ritenuto, come tutto il west, patria di mucche e mandriani. Ora, a parte il prestigio della locale Università e di quella ospitata nella non lontana Boulder, la gravità della svista appare subito, con il profilarsi dei due spettacolari edifici made in Gio’ Ponti e Daniel Libeskind del Denver Art Museum. Qui chi scrive si è emozionato di fronte a una stupenda collezione di arte dei nativi americani ma anche le sezioni dedicate all’arte europea e americana sono importanti, con tanto di Canaletto e di Monet; l’amore per l’arte, d’altronde, è talmente forte da queste parti che Denver ha un Public Art Program che ricava fondi pubblici dagli investimenti immobiliari privati.

River North Art District
Sempre parlando di arte, questa volta all’aria aperta, dovrete visitare RiNo – il River North Art District – un quartiere creativo dove si produce arte in laboratori e gallerie di artisti, che si sta guadagnando un’ottima reputazione anche in ambito di ristorazione ed intrattenimento. Visitate The Source, una sorta di mercato cittadino che sorge all’interno di una ex fonderia oppure ascoltate dell’ottimo jazz al Nocturne. In questo quartiere però l’arte si estende anche oltre le gallerie, con i suoi coloratissimi e vivaci murales praticamente ad ogni angolo.

Tra le novità assolute in città, proprio a RiNo, ha da poco aperto il Denver Central Market, in un edificio industriale del 1920. Su una superficie di oltre 1000 m², oltre 10 banchi propongono di tutto, pesce, pasta, pizza, cioccolata artigianale, panini, gelato, carne ed un bar – Curio – famoso per i suoi cocktail. Ogni venditore ha la sua zona dove i clienti possono sedersi e consumare mentre nella parte centrale del mercato si trova un enorme schermo TV che proietta eventi sportivi. Se invece preferite il silenzio e i colori della natura, i Botanic Gardens, non lontani dal centro, sono quel che fa per voi con quasi 9 ettari e 45 diverse aree botaniche; ma potete anche noleggiare una bicicletta e pedalare comodamente lungo il South Platte River nel verde del Centennial Park e del Confluence Park. Difficile trovare pioggia, dato che Denver vanta una media di 300 giornate soleggiate all’anno. Sullo sfondo, il verde di boschi e foreste che salgono verso i monti del Colorado. Sì, proprio come nelle fotografie.
Informazioni utili
Informazioni: La città di Denver è rappresentata in Italia dalla società Thema Nuovi Mondi, cui è possibile rivolgersi per materiale informativo: Great American West – Italia c/o Thema Nuovi Mondi. Molte informazioni anche sul sito ufficiale della città Per materiale e informazioni in italiano consultare il sito di Visit USA Association Italy.
Informazioni anche sul sito ufficiale del Turismo del Colorado
Come arrivare: Lufthansa vola a Denver dall’Italia due volte al giorno con voli da Monaco e Francoforte in coincidenza dalle principali città italiane. Una volta a destinazione, se non siete in un viaggio organizzato e decidete di fare un itinerario su strada, in questo caso vi servirà un’auto che potrete noleggiare con Alamo o Hertz, in America l’affitto di un’utilitaria ha costi contenuti.
Quando andare: considerando che si vantano di avere più di 300 giorni di sole all’anno in teoria si può scegliere qualsiasi mese. Certo i mesi invernali sono freddi ma se il vostro obiettivo sono le piste da sci del Colorado anche a gennaio troverete modo di godervi la visita della città.
Dove dormire:
The Maven Hotel, nel quartiere di LoDo (quello della Union Station) è un nuovo hotel aperto nel 2017, vanta più di 400 opere d’arte originali creati da artisti del Colorado.
Moxi Denver Cherry Creek, nuovo boutique Hotel di Marriott a Cherry Creek, uno dei quartieri dello shopping; è uno dei primi alberghi ‘budget friendly’ della città.
The Ramble Hotel, a RiNo, è un hotel indipendente aperto ad aprile del 2018 con ottimo ristorante nel cuore del quartiere dei murales.
Dove mangiare:
Tag tra gli edifici d’epoca di Larimer Street; cucina fusion a base di prodotti farm to table del Colorado e ricette asiatiche.
Acorn, nel quartiere di RiNo, cucina contemporanea americana e piatti alla griglia in un ambiente informale.
Documenti: Passaporto elettronico e autorizzazione ESTA da richiedere via internet al sito dedicato . L’autorizzazione costa 14 dollari, dura due anni e va ottenuta prima di partire e portata con sé al momento del check-in in aeroporto. Per informazioni dettagliate visitare il sito dell’Associazione Visit USA.
Lingua: Americano, che è un inglese modificato da molti termini in slang. In generale meno formale dell’inglese.
Religione: 28% cattolici, 51,4% protestanti, 3% altri riti cristiani, 4,5% altre religioni.
Valuta: dollaro americano.
Elettricità: 110V. Necessario un adattatore.
Telefono: Alcuni operatori telefonici italiani permettono di chiamare dagli Usa con sim italiana a una tariffa flat giornaliera con inclusi minuti, sms e traffico internet. Si consiglia di contattare il proprio operatore mobile.
Testo di Marco Berchi foto di Lucio Rossi | Riproduzione riservata Latitudeslife.com
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