Nel Ticino è tempo di castagne

Le castagne sono protagoniste di feste popolari nei villaggi ticinesi, alle quali partecipano sia turisti che residenti. Per chi desidera scoprire a piedi il paesaggio autunnale del cantone, ecco due  proposte di passeggiate all’ombra dei castagni.

 Il castagno… in movimento

Nell’Alto Malcantone si snoda un sentiero tematico di circa 15 chilometri. Oltre ad evidenziare le selve, la coltivazione e l’albero di castagno il percorso presenta otto punti didattici e offre numerose informazioni sui processi di lavorazione e uso del legno rispettivamente della castagna e dei suoi derivati. Immersi in un anfiteatro naturale scandito dalla catena dei Gradiccioli, lo sguardo spazia verso sud in un panorama tipico dell’Alto Malcantone caratterizzato da un mosaico paesaggistico dove i villaggi di Mugena, Vezio e Fescoggia si integrano armoniosamente tra boschi e aree aperte. A scopo didattico, tra Mugena e Vezio troviamo un metato (grà). Si tratta di un edificio in sasso dove si fanno essiccare le castagne esponendole su graticci ad un moderato calore e tenore di fumo. L’essicazione permette la conservazione dei frutti anche per alcuni mesi. Attorno al tema del castagno ruotano anche molti percorsi presenti nella nuova App HikeTicino. Se siete dotati di uno smartphone, potete usufruire dei numerosi servizi contenuti in questa applicazione: mappe interattive, informazioni sulle caratteristiche dei percorsi e previsioni del tempo aggiornate.

Passeggiate tra i castagni

Altre zone in cui è piacevole passeggiare tra i castagni sono la collina sopra Biasca (sentiero che porta alla cascata di Santa Petronilla), la collina di Monte Carasso (Curzútt), la valle di Muggio (“sentée da l’albur” tra Morbio Superiore, Caneggio e Bruzella) e la Capriasca (“parco del castagno” a Ponte Capriasca e dintorni). Ai piedi di impressionanti pareti rocciose, la Via Crucis nel castagneto di Biasca ci riporta ad un passato non solo legato alle tradizioni religiose, ma anche ad avvenimenti che hanno profondamente segnato la storia del cantone. Il terreno della selva castanile è di proprietà del patriziato di Biasca. Le piante di castagno, censite e numerate, sono state assegnate a singoli proprietari. Ad essi appartengono i frutti dell’albero, che possono essere raccolti dopo il giorno di San Martino, l’11 novembre.

Testo di Stefania Bortolotti | Riproduzione riservata Latitudeslife.com

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