Weekend in Maremma alla scoperta delle Colline Metallifere

maremma panorama
Panorama maremmano ©Anton Sulsky/Unsplash

Un weekend in Maremma nel pieno dell’inverno? Perché no: il suo clima mediterraneo, ingentilito dalla vicinanza al mar Tirreno, non risulta mai troppo freddo e vi permetterà di trascorrere i fine settimana dei primi mesi dell’anno immersi in una natura affascinante e in gran parte ancora incontaminata. Negli ultimi anni la Maremma, che si estende per 5000 chilometri quadrati al confine tra la Toscana e il Lazio, è diventata una meta gettonatissima sia dai turisti italiani che dagli stranieri. I motivi per visitarla, in effetti, sono davvero tanti: dalle terme di Saturnia agli storici borghi di Pitigliano e Montemerano, senza dimenticare l’oasi naturalistica del Parco dell’Uccellina e la costa dell’Argentario, per citare solo le località maggiori. Meno conosciute ma non meno affascinanti sono poi le Colline Metallifere, situate tra le province di Grosseto e Livorno.

Oltre 3000 anni di attività mineraria

La zona occupa circa 1000 chilometri quadrati nei comuni di Follonica, Scarlino, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo e Roccastrada ed è contrassegnata da grandi superfici a bosco. Il nome Colline Metallifere fa riferimento alla presenza di giacimenti minerari, che testimoniano tre millenni di attività estrattiva e di lavorazione del rame, dell’argento, dello zinco, del ferro e, in epoche più recenti, dell’alunite, della pirite e della lignite.

Il geoparco nazionale riconosciuto dall’Unesco

Nel 2002 è stato istituito il Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere che fa parte della rete europea dei geoparchi riconosciuta dall’Unesco e ha per obiettivo la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle antiche miniere. In ogni comune il Parco ha aperto una porta per offrire ai visitatori svariati servizi culturali, quali visite guidate, laboratori didattici, eventi teatrali, concerti e mostre. Le porte sono costituite da punti informativi, musei, biblioteche e centri di documentazione.

Il Borgo di Gavorrano

I siti da visitare a Gavorrano

Per un weekend di Maremma potete scegliere come meta il borgo di Gavorrano e visitare il Parco delle Rocce con il sito museale sotterraneo che ricostruisce, anche attraverso risorse multimediali, la vita dei minatori degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Poco distante si erge il suggestivo Teatro delle Rocce, ricavato all’interno di una vecchia cava. Dal 2003 ogni estate ospita rappresentazioni teatrali, concerti, spettacoli di danza, convegni e manifestazioni d’arte. Un ottimo esempio di area dismessa trasformata in un luogo di aggregazione e cultura. In zona sorge anche l’area mineraria di Ravi Marchi, sede di alcuni castelli di miniera e, soprattutto degli impianti della prima lavorazione della pirite. Attraverso un percorso didattico i visitatori ripercorrono l’iter che questo minerale compiva dal sottosuolo al momento del carico sui mezzi che lo avviavano agli stabilimenti di trasformazione.

Rigoloccio, da miniera di pirite ad azienda vinicola

A Gavorrano c’è anche un’azienda vinicola che porta il nome di un’antica miniera di pirite. Si tratta della Cantina Rigoloccio, la cui proprietà si estende per circa 23 ettari ai piedi del Monte Calvo. A poca distanza dai vigneti è possibile notare l’antica torre che identifica il sito della vecchia cava, oggi non più in uso. Da lì, la pirite veniva trasportata prima in teleferica e poi, attraverso una galleria di ben 500 metri, fino al Pozzo Roma alle porte del paese.

Le uve di Bordeaux per produrre vini Super Tuscan

Fondata nel 2002, il Rigoloccio nel tempo ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama delle Cantine della Maremma ottenendo numerosi riconoscimenti da parte della critica enologica nazionale e internazionale. La scelta vincente è stata quella di impiantare varietà cosiddette bordolesi, ovvero uve tipiche della zona di Bordeaux (Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot) per la produzione dei cosiddetti vini Super Tuscan.

Merlot Abundantia, eleganza e complessità nel calice

L’etichetta più prestigiosa del Rigoloccio è il Merlot Abundantia Maremma Toscana Doc, che è stato proclamato “Miglior Merlot d’Italia” al Concorso Nazionale Mondo Merlot di Aldeno (Trento). È il frutto di una fermentazione e di un affinamento in barrique francesi che esaltano le note fruttate e speziate, sia in termini di profumo che a livello gustativo. Rosso rubino intenso, è un rosso di ottima concentrazione e grande morbidezza, con tannini setosi e un’acidità ben integrata. Colpisce per la sua eleganza, la complessità di sorso e il lungo finale. La collezione di etichette del Rigoloccio comprende altri vini prestigiosi, come il Cabernet Elegantia, Maremma Toscana Docg e Il Sorvegliante, Toscana Rosso Igt da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot. L’azienda è aperta al pubblico per visite in cantina e degustazioni.

Per info e prenotazioni: www.rigoloccio.it

Testo e foto di Guido Maria Ratti |Riproduzione riservata Latitudeslife.com

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