Ennesima (strana) ventata di freschezza: dopo le usatissime staycations e wanderlust arrivano i nuovi vocaboli dei viaggiatori 2.0
Selfie, like, unlike, stories, follow, unfollow, hashtag. Sembra quasi una filastrocca. Se da una parte ci sono i bambini di pochi mesi che tendono a ripetere a ciclo continuo “mamma”, “papà” o “zia”, dall’altra ci siamo noi, baby boomers, millennials chiamiamoci come vogliamo, già un po’ più cresciuti. E che per qualche strana ragione facciamo la stessa cosa: ripetiamo a tamburo battente queste (relativamente) nuove parole.
In questo biberon di vocaboli con cui i social network, gli amici, i blogger, i vicini, i giornali e la tv ci rimpinzano, aggiungiamocene degli altri che stanno rincarando la nostra dose di nutrimento giornaliera e che si stanno insinuando pure tra le “pagine” del nostro dizionario di viaggiatori. Quindi, dopo staycations (vacanze a casa) e il “tatuatissimo” wanderlust (desiderio inarrestabile di esplorare il mondo) ecco le new entry. Coniate da chi non è importante, tanto non interessa mai a nessuno. Imparatele per essere sul pezzo, mi raccomando.
Bleisure
Leisure, unito a business, il piacere unito al lavoro. Con questo termine si indica un viaggio d’affari a cui si aggiunge una vacanza.
Flashpackers
La versione beta dei backpackers. Se quelli che comunemente in Italia definiamo “con lo zaino in spalla” erano i viaggiatori simbolo degli anni ’70, risparmiatori e attenti, i flashpackers sono un po’ più geek e meno hippy. Hanno un budget più alto e sono tecnologicamente attrezzati con smartphone, tablet e tutto il necessario per rimanere connessi.
Nomadi Digitali
I lavoratori autonomi, freelancer che viaggiano e lavorano ovunque grazie a Internet e ai servizi come Skype, e che fanno parte di vaste community virtuali ad hoc di nomadismo digitale per tenersi in contatto. La loro casa è il mondo.
Resfeber
Questa deriva dallo svedese. La Resfeber descrive i sentimenti contrastanti che si provano dopo aver comprato i biglietti per un viaggio che si è sognato molto. Finalmente quello strano mix di ansia e gioia da pre partenza ha un nome.
Solivagant
I solitari erranti del pianeta: tutti coloro i quali hanno deciso – o decidono – di partire da soli, salutando elegantemente le discussioni e lo stress dei viaggi in gruppo.
Urban sketching
“Istantanee” dei luoghi che si preferiscono. Con Urban sketching ci si riferisce a quella pratica attraverso cui si rappresenta uno scorcio della meta in cui ci si trova… disegnandola su un taccuino. Addio macchine fotografiche o smartphone.
Wanderlist
Da non confondere con il già citato gemello-diverso wanderlust. Con Wanderlist s’intende la lista di tutte le destinazioni che un giorno vorremmo vedere.
Forse puo’ interessarti anche viaggi low cost
Testo di Francesca Romana Sassone|Riproduzione riservata Latitudeslife.com