
In quell’angolo verde della verde Umbria, fra Spoleto e Foligno, omaggiato dai versi di Catullo e di Carducci, le Fonti del Clitunno fanno capolino dalla superstrada. Un angolo nel vero senso della parola: lasciata la grande arteria, infatti, il rumore dei veicoli si fa sempre più lontano metro dopo metro fino a congiungersi e a fondersi ad una natura selvaggia, di acque e rigogliosi arbusti. Superando il parco delle Fonti si incrocia un antico cartello stradale, di quelli in uso sino alla Seconda Guerra Mondiale, “Pissignano”… E’ un po’ come se tutto si fosse fermato all’Italia a cavallo fra un piccolo mondo antico e l’urbanizzazione che, proprio nei Sessanta e nei Settanta, ha cambiato il volto di molte località della Penisola. Non qui, appunto, dove un’altra indicazione invita il passante a percorrere la lunga salita che conduce ad un ameno borgo in cima alla collina.
Passante e non automobilista, dato che il tratto permette il transito di pochi veicoli alla volta, mentre lo sfondo esorta a spegnere il motore e a concentrarsi sulle gambe: un piccolo sforzo, i muscoli tesi, un po’ di fiatone e … ciò che si para davanti ripaga subito. E’ Borgo Lizori, antico insediamento in pietra riscoperto a metà dei ’70 dal professore Antonio Meneghetti e da suoi amici e collaboratori (come il filosofo brasiliano Alecio Vidor), sassi e vegetazione fagocitati dal tempo e dall’abbandono che, con duro lavoro e passione, oggi pullulano di vita e si presentano a metà fra resort e qualcosa d’altro che non si riesce subito a cogliere.

“Un eterogeneo gruppo di persone, di tutte le estrazioni sociali e di nazionalità varie, ha manifestato l’esigenza di vivere un luogo a dimensione umana. E grazie alla libera iniziativa privata, nell’arco di 30 anni è stato possibile il recupero di Borgo Lizori, oggi un borgo medievale completamente abbandonato” spiegano i membri dell’omonimo Comitato civico, che periodicamente organizza incontri e seminari nello stesso luogo che, come accennato, è anche relais e struttura ricettiva. Funzioni diverse che troverebbero una sintonia nello scopo stesso del progetto: “sviluppare la crescita culturale e sociale, fornire orientamento agli enti pubblici e privati, alle associazioni, al fine di salvaguardare l’uomo ed il suo ambiente per l’umanesimo integrale e globale”. Una realtà fiabesca, dunque, a metà fra la Città del Sole e un avveniristico concetto di abitabilità, dove la natura e il rispetto per l’identità del luogo si fondono con nuove soluzioni urbanistiche ad impatto zero. Assolutamente da visitare … e da vivere!
Per informazioni www.borgolizori.com
Testo di Marco Petrelli|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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